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Immagine del redattoreAntonio Arricale

Wall Street in tono negativo condiziona tutti i mercati

I mercati europei si muovono tutti in territorio negativo, in scia alla borsa di New York che ieri ha chiuso la prima seduta della settimana in ribasso (il Dow Jones ha perso lo 0,67%, l'S&P 500 lo 0,67% e il Nasdaq Composite lo 0,52%) e a seguire di Tokyo che ha chiuso con un calo dell’1,43%. A Wall Street – secondo gli analisti – sono scattate alcune prese di beneficio dopo i record di venerdì scorso.

Intanto, a Milano l’indice principale di Piazza Affari, il Ftse Mib, segna -0.52%, a Francoforte il Dax indica -0.76%, e così il Cac 40 di Parigi -0.41%, l’Ibex 35 di Madrid -0.91%. Sulla linea della parità il Ftse 100 di Londra (0.00%).

Sul fronte macroeconomico, la spesa delle famiglie in Giappone è calata dello 0,1% annuo in dicembre, contro il progresso dell'1,7% di novembre e l'1,3% d'incremento del consensus. Secondo aumento consecutivo invece per le vendite retail, cresciute in dicembre in Giappone del 3,6% annuo, contro il progresso del 2,1% di novembre e il 2,2% atteso dagli economisti.

In Francia l'Insee ha reso noto che il dato preliminare del Pil relativo al quarto trimestre e' cresciuto dello 0,6% su base trimestrale, in linea al consensus e in crescita dal +0,5% rilevato nel trimestre precedente. Nel mese di dicembre la spesa per consumi e' diminuita dell'1,2% su base mensile, dopo un incremento del 3% rilevato il mese precedente. Gli addetti ai lavori avevano stimato una crescita contenuta pari allo 0,4%.

In dicembre il tasso di disoccupazione in Giappone, secondo quanto comunicato dal ministero di Affari interni e Comunicazione nipponico, è salito al 2,8% dal 2,7% di novembre (2,8% era stata anche la lettura dei cinque mesi precedenti), che era il livello più basso dal novembre 1993. Il consensus era invece per una lettura invariata rispetto a novembre.

Sempre in Giappone, secondo progresso consecutivo per le vendite al dettaglio dopo lo stop registrato in ottobre che aveva fatto seguito a una striscia di incrementi durata undici mesi. Secondo quanto comunicato dal ministero nipponico di Economia, Commercio e Industria, le vendite retail sono infatti salite in dicembre del 3,6% annuo, contro il progresso del 2,1% di novembre (rivisto al ribasso dal 2,2% comunicato a fine 2017), il declino dello 0,2% di ottobre e la crescita del 2,2% attesa dagli economisti. Su base mensile rettificata stagionalmente il dato è invece per un progresso dello 0,9% contro la crescita dell'1,8% di novembre (e la contrazione dello 0,1% in ottobre) e lo 0,4% di declino del consensus di Bloomberg.

Inoltre, secondo quanto comunicato dal ministero di Affari interni e Comunicazione nipponico, la spesa delle famiglie in Giappone è calata dello 0,1% annuo in dicembre, contro il progresso dell'1,7% di novembre (e il declino dello 0,3% di settembre e ottobre) e l'1,3% d'incremento del consensus. Su base mensile la lettura è invece per una flessione del 2,5% dopo la crescita del 2,1% di novembre (e il calo del 2,0% in ottobre) e la contrazione dello 0,6% attesa dagli economisti.




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