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Immagine del redattoreAntonio Arricale

USD, LA FED APRE AL RIALZO DEI TASSI A GIUGNO

Tutto fermo, per il momento. Ma solo per il momento. Così com’era nelle previsioni, peraltro: la Fed ha lasciato invariati i tassi di interesse, che rimangono pertanto stabili a 1,75%.

Al meeting del Fomc non ha fatto seguito, nella serata di ieri, la consueta conferenza stampa di Jerome Powell, ma soltanto il comunicato. Di seguito ricapitoliamo i punti più salienti. A cominciare dall’inflazione e precisamente: la frase “il Comitato intende monitorare l’inflazione molto da vicino” è stata eliminata dalla nota stampa. Non si parla più di inflazione sotto al target, ma di prezzi al consumo ormai vicini.

Su base annua, infatti, l’inflazione si è avvicinata sempre più al target del 2%. Mostrando fiducia nei confronti di prezzi al consumo sempre più sostenuti. Dunque, la riunione di maggio ha spianato la strada ad un prossimo aumento dei tassi di interesse, che sarà probabilmente rivelato in occasione del meeting di giugno.

Anche la crescita economica è tornata nel mirino della Fed, indicando un’espansione dell’attività moderata e calcando sui miglioramenti registrati negli ultimi mesi sul fronte dei salari medi. “Gli investimenti fissi hanno continuato a crescere rapidamente”, mentre a marzo apparivano ancora in rallentamento.

Nela nota stampa del FOMC si prevedono altri rialzi graduali dei tassi di interesse, anche se – si sottolinea – la Fed non cambierà particolarmente marcia rispetto a quanto osservato con la Yellen. I rischi all’outlook economico sembrano in generale equilibrati, il che significa che non sono più quelli di breve termine ad essere tali.

Concludendo, la prossima riunione del comitato operativo della Fed ci sarà il 13 giugno ed in quella occasione – concordano gli analisti – sarà deciso anche il prossimo rialzo dei tassi di interesse.

FOREX

Il dollaro si stacca dal massimo di quattro mesi contro il paniere delle valute, dopo che la Federal Reserve ha indicato di essere intenzionata a continuare ad alzare gradualmente i tassi di interesse, anche durante il vertice di giugno.

L’indice del dollaro Usa che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,15% a 92,45 alle 03:43 ET (07:43 GMT) restando al di sotto del massimo di ieri di 92,66, il massimo dal 28 dicembre. Al momento indica 92,56.

La Fed, nella dichiarazione rilasciata in seguito ai suoi due giorni di vertice, ha riconosciuto la recente ripresa dell’inflazione, ma non ha reso noto se di conseguenza accelererà o meno il ritmo degli aumenti dei tassi. La dichiarazione non ha influito sulle aspettative dei mercati in merito ad un secondo aumento dei tassi in occasione del vertice di giugno.

I riflettori sono rivolti sul report sull’occupazione USA relativo ad aprile di domani, da cui potrebbero emergere ulteriori segnali di un rafforzamento della principale economia mondiale.

Il dollaro scende contro lo yen, con la coppia Usd/Jpy giù dello 0,28% a 109,56, staccandosi dal massimo di tre mesi di ieri di 110,03.

L’euro segna una ripresa dal minimo di quattro mesi, con il cambio Eur/Usd su dello 0,35% a 1,1986. Anche la sterlina sale dal minimo di quattro mesi contro il dollaro, con il cambio Gbp/Usd in salita, al momento, dello 0,10% a 1,3590. I recenti report economici deboli hanno spinto gli investitori a ridurre le aspettative di un aumento dei tassi da parte della Banca d’Inghilterra in occasione del vertice della prossima settimana.

Intanto, il dollaro australiano guadagna terreno, (0,52%) con la coppia Aud/Usd che quota al momento 0,7537, dopo essere sceso al minimo di 11 mesi nella notte.

In salita anche il dollaro neozelandese, con il cambio Nzd/Usd che sale a 0,7032, in ripresa dal minimo di ieri di 0,6983, il minimo dal 20 dicembre.

CALCIO & AFFARI

AS Roma, titolo in crescita dopo mancata rimonta in Champions League

Svanisce il sogno della Roma nella partita di ritorno di ieri, nonostante la vittoria per 4 a 2 contro il Liverpool. Il titolo AS Roma ha aperto in positivo dopo che aveva chiuso la seduta precedente a -2,23%. Gli operatori avevano, dunque, già previsto l’uscita dalla Champions anche se sarebbe bastato un gol in più per arrivare in finale. Si conclude positivamente la stagione europea dei giallorossi con un incasso di 81 milioni di euro. La buona performance stagionale ha portato le azioni dell’AS Roma a guadagnare oltre il 20% dall’agosto scorso.



La sede della Federal Reserve

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