Si muovono tutte in territorio negativo le principali borse europee. A metà mattinata il Dax30 di Francoforte.segna -0.62%, il Cac40 di Parigi -0.64%, il Ftse100 di Londra -0.29% e l’Ibex di Madrid -1.24%.
In rosso anche Piazza Affari, a Milano, con il principale indice, il Ftse Mib, che registra 1.25%, ed i minori che seguono a ruota con lo stesso segno: il Ftse Italia All Share -1.05%, il Ftse Italia Mid Cap -1.27% e il Ftse Italia Star -1.16%.
Nel mercato del debito pubblico il rendimento del BTP decennale italiano cede 2 punti base e si riporta al 2,90 per cento. In calo di 2 punti base anche lo yield del Bund tedesco che si riporta allo 0,32 per cento. Lo spread segna dunque una leggera contrazione a 255 punti base.
L’attenzione dei mercati internazionali rimane comunque focalizzata sull’escalation del conflitto commerciale tra USA, Cina ed Europa. Il presidente USA Donald Trump, sempre più “cinguettante” su twitter in preparazione delle prossime elezioni di mid-term di novembre, ha condannato l’annuncio della Harley-Davidson di produrre anche in Europa per evitare i dazi di Bruxelles e affermato che sono in dirittura di arrivo gli studi sui previsti dazi sulle auto importate dall’Europa.
Asia in declino, il Nikkei 225 perde lo 0.31%
Complessivamente negativa la sessione borsistica asiatica, con una contrazione di circa lo 0,30% dell'indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, che già aveva chiuso martedì sui minimi di due anni.
A Tokyo, il Nikkei 225 ha perso lo 0.31%. Hanno fatto peggio le piazze cinesi, con Shanghai che prosegue nel suo declino (si è deprezzata di oltre il 20% dai massimi toccati in gennaio). Allo stop alle contrattazioni lo Shanghai Se ha chiuso con -1.10%, così Hong Kong con l’Hang Seng terminato a -1.82%, e il Kospi di Seoul con -0.38%. In declino anche Sydney con l'S&P/ASX che ha chiuso la sessione a -0.03%.
Timido rimbalzo, ieri, a Wall Street: sugli scudi GE
La Borsa di New York ieri, invece, ha chiuso la seduta in leggero rialzo. General Electric, settore tecnologico e comparto energetico hanno permesso a Wall Street di interrompere la caduta di lunedì innescata dai timori di una guerra commerciale. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,12%, l'S&P 500 lo 0,22% e il Nasdaq Composite lo 0,39%.
Tra i titoli in evidenza, come detto, General Electric +7,76%. La conglomerata impegnata in una profonda ristrutturazione ha annunciato l'intenzione di separare la divisione "health-care" e di cedere Baker Hughes, società di servizi petroliferi acquistata nel 2017. La notizia arriva all'indomani dell'annuncio della vendita della divisione motori industriali al private equity Advent International per 3,25 miliardi di dollari.
Forex
Il ridimensionarsi dei timori sulla politica commerciale statunitense ha sostenuto il dollaro, ma gli investitori restano cauti in seguito ai ribassi delle borse cinesi e dello yuan registrati durante la notte, dovuti alla possibilità di una guerra commerciale senza esclusione di colpi.
Il dollaro scende contro lo yen, con la coppia Usd/Jpy in calo dello 0,26% a 109,76. La valuta nipponica è spesso richiesta dagli investitori come investimento rifugio nei periodi di turbolenza sui mercati e di tensioni geopolitiche.
L’euro è in ripresa contro il dollaro, con il cambio Eur/Usd in salita dello 0,16% a 1,1665.
La sterlina resta piuttosto stabile, con il cambio Gbp/Usd a 1,3228.
La sterlina ha chiuso ieri in calo dello 0,43% contro il dollaro, dopo che il nuovo membro della Banca d’Inghilterra Jonathan Haskel ha dichiarato che l’economia britannica potrebbe registrare un ulteriore indebolimento che peserebbe sulla possibilità di nuovi aumenti dei tassi. Haskel ha aggiunto che la banca centrale ha la possibilità di tagliare leggermente i tassi in caso di una regressione economica.
Il dollaro australiano e neozelandese sono in calo, con il cambio Aud/Usd a 0,7386.
La coppia Nzd/Usd durante la notte ha toccato il minimo di sette mesi di 0,6812, per poi chiudere a 0,6822.
Criptovlaute
Dopo il rimbalzo di ieri dell’1% ed il superamento dei 6.200 dollari, il Bitcoin al momento quota nuovamente sotto i 6.000 ($5.978).
I DATI MACROECONOMICI IN CALENDARIO OGGI CON LE PRINCIPALI NEWS
Mercoledì 27 Giugno 2018
10:30 GBP Discorso del Governatore BoE Carney;
11:00 ITA Bilancia commerciale non-UE (Mag);
12:00 ITA Prezzi alla produzione (Mag);
12:00 EUR Persone in cerca di lavoro in Francia;
14:30 USD Ordinativi di beni durevoli (Mag);
14:30 USD Bilancia Commerciale di Beni (Mag);
14:30 USD Scorte magazzino grossisti prelim. (Mensile);
16:00 USD Contratti pendenti di vendita di Abitazioni (Mag);
16:30 USD Scorte di petrolio greggio;
18:15 USD Discorso del membro del FOMC Rosengren.
Petrolio: riserve Usa calate di 9,2 milioni di barili (Api)
Secondo le stime riportate martedì dall'American Petroleum Institute (Api), le scorte di greggio in Usa sono calate di 9,2 milioni di barili nella settimana chiusa il 22 giugno scorso. Declino che si accompagna per altro alla crescita di 1,2 milioni di barili per le riserve di benzina. I dati dell'Api precedono quelli ufficiali della U.S. Energy Information Administration (Eia), che saranno diffusi in giornata. Secondo il consensus di S&P Global Platts l'Eia dovrebbe comunicare una flessione di 2,3 milioni di barili e il parallelo calo di 160.000 barili per i carburanti. I future sul Wti in consegna ad agosto sono in ulteriore recupero dopo essere tornati sopra 70 dollari il barile martedì al New York Mercantile Exchange, per la prima volta da maggio (grazie a un balzo del 3,60%).
Usa, il Redbook Research in calo dello 0,5%
Sul fronte macroeconomico il Redbook Research relativo alle vendite al dettaglio nelle maggiori catene Usa nella settimana terminata il 23 giugno è diminuito dello 0,5% dopo una variazione nulla nella settimana precedente. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno le vendite sono invece cresciute del +3,1% dal 4,7% precedente.
Usa, incremento del 606% dell'Indice S&P/Case Shiller
L'Indice S&P/Case Shiller, che misura l'andamento dei prezzi delle abitazioni nelle 20 principali città americane, ha evidenziato nel mese di aprile un incremento del 6,6% rispetto allo stesso periodo del 2017, risultando inferiore al consensus pari al 6,9% e alla rilevazione precedente fissata al 6,7%. Rispetto al mese precedente l'indice è cresciuto dello 0,2% (consensus +0,4%).
Usa, l'Indice di fiducia dei consumatori è sceso a 126,4 punti
La Federal Reserve di Richmond ha comunicato che il proprio indice, che misura l'andamento dell'attività manifatturiera dell'area di Richmond, si è attestato nel mese di giugno a 20 punti superiore alla rilevazione del mese precedente (pari a 16 punti). Il dato è superiore alle attese degli addetti ai lavori pari a 15 punti. Il Conference Board ha annunciato che l'Indice di fiducia dei consumatori è sceso a 126,4 punti nel mese di giugno dai 128 punti del mese precedente. Il dato e' risultato inferiore alle previsioni degli addetti ai lavori pari a 127,6 punti.
Per Bostic (Fed) guerra commerciale allontana quarto rialzo
Secondo Raphael Bostic, president della Federal Reserve (Fed) di Atlanta, l'intensificarsi delle tensioni commerciali nelle ultime settimane allontana la possibilità di un quarto rialzo dei tassi d'interesse Usa nel 2018, avendo fatto salire i rischi per l'economia a stelle e strisce. "Più progredisce in questo modo controverso, più sono indotto a sentire rischi al ribasso per l'economia Usa in generale", ha spiegato, riferendosi alla guerra commerciale innescata dal presidente Donald Trump in primis contro Pechino, ma da cui rischi ancora più gravi sono emersi recentemente in particolare nei rapporti con la Ue. "Se la tendenza proseguisse, è verosimile che mi allontani da quattro rialzi come una possibilità concreta", ha sottolineato Bostic parlando martedì al Birmingham Civil Rights Institute. Per altro già una decina di giorni fa Bostic aveva indicato in tre gli aumenti dei tassi d'interesse da lui considerati appropriati per quest'anno e quindi uno solo ancora dopo quelli decisi dal Fomc in marzo e nel meeting di 12 e 13 giugno.
Per Kaplan (Fed) politica sui tassi Usa è ancora accomodante
Secondo Robert Kaplan, president della Federal Reserve Bank (Fed) di Dallas, la politica dell'istituto centrale resta accomodante e continuerà a esserlo anche dopo almeno altri due rialzi dei tassi d'interesse Usa, dopo quello deciso nel meeting del Federal Open Market Committee (Fomc, la commissione della Fed che si occupa di politiche monetarie) di 12 e 13 giugno. "La mia opinione è che la Fed sia ancora accomodante mentre siamo qui oggi", ha spiegato martedì a margine di un evento a Houston. Kaplan, che nel 2018 non è membro votante del Fomc, ha ribadito che la sua definizione di neutralità dei tassi è intorno al 2,50%-2,75% contro l'1,75%-2,00% raggiunto dopo l'ultimo incremento.
Cina: a maggio balzo dei profitti industriali del 21,1% annuo
Secondo quanto comunicato dall'Ufficio nazionale di statistica di Pechino, i profitti del settore industriale hanno registrato in Cina un balzo del 21,1% annuo in maggio, in lieve frenata rispetto al 21,9% di aprile (3,1% in marzo, tasso di crescita più basso dal dicembre 2016). Nei primi cinque mesi del 2018 l'incremento dei profitti è stato del 16,5% annuo contro il 15,0% del periodo gennaio-aprile (11,6% nel primo trimestre), con la migliore performance registrata dalle società a controllo statale (28,7% il progresso annuo).
Cina: Trump indica possibile frenata per guerra commerciale
Nel corso di una conferenza stampa alla Casa Bianca, il presidente Usa Donald Trump ha lasciato intendere che potrebbe arrivare una frenata nella guerra commerciale contro la Cina, in particolare per quanto riguarda il settore tecnologico. Trump ha infatti suggerito che potrebbe fare dietrofront sulle sue richieste di imporre nuove stringenti limitazioni agli investimenti di Pechino nell'industria It, limitandosi semplicemente alla revisione di una legge risalente al 1988 (attualmente in corso al Congresso) che autorizza il governo a intervenire sugli investimenti esteri per problemi di sicurezza nazionale. "Abbiamo la migliore tecnologia al mondo e vengono a rubarcela", ha detto Trump. "Dobbiamo proteggerla ma questo può essere fatto attraverso il Cfius", ha aggiunto, riferendosi al Committee on Foreign Investment in the United States (ente presieduto dal segretario del Tesoro, e che comprende rappresentanti di 16 tra ministeri e agenzie governative, il cui scopo è valutare le implicazioni sulla sicurezza nazionale di investimenti stranieri in società Usa). Trump ha definito "cattive, probabilmente inventate" le recenti indiscrezioni del Wall Street Journal che indicavano possibili iniziative della Casa Bianca, al di fuori dell'ambito d'azione del Cfius, per impedire a Pechino l'accesso a tecnologie Usa. Secondo MarketWatch se le decisioni di Trump non arrivassero prima del 30 giugno, quando era previsto l'annuncio di nuove politiche, questo rappresenterebbe un deciso dietrofront rispetto alle minacce del presidente Usa e persino una possibile tregua con Pechino, prima dell'applicazione il 6 luglio dei nuovi dazi su 34 miliardi di dollari di merci cinesi
Brasile: fiducia consumatori scesa a 82,1 punti in giugno
Secondo quanto comunicato martedì dalla Fundação Getulio Vargas (Fgv), in giugno l’indice della fiducia dei consumatori è calato in Brasile per il terzo mese consecutivo, attestandosi a 82,1 punti dagli 86,9 punti di maggio (89,4 punti in aprile), sui minimi dagli 81,4 punti dell'agosto 2017.
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