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Immagine del redattoreAntonio Arricale

USA, E' IL GIORNO DELLA VERITA'. IL CANDIDATO DEM E' DATO IN VANTAGGIO NEI SONDAGGI, MA...



Domani si vota per eleggere il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America. La contesa è tra il repubblicano Donald Trump, presidente uscente, ed il democratico Joe Biden.

Per diventare presidente della prima potenza mondiale non conta il numero dei voti che prende il candidato a livello nazionale, bensì il numero di delegati (o grandi elettori). Di norma (tranne che in Maine e in Nebraska), il candidato che prende più voti personali in uno Stato, conquista tutti i delegati di quello Stato. I grandi elettori sono in totale 538. Lo Stato che ha più delegati è la California con 55.

Diventa, dunque, presidente il candidato che ottiene i voti di almeno 270 grandi elettori.

Inutile aggiungere che alla vigilia di ogni elezione ci sono i cosiddetti Stati “sicuri” o, per dirla con gli americani, i “swing States”, quelli cioè attribuiti, nei sondaggi – per tradizione elettorale – ai repubblicani o ai democratici. E poi ci sono quelli “decisivi”, che i questa tornata – secondo i sondaggisti – sono davvero un numero esiguo, che muovono poco più di un centinaio di grandi elettori: Arizona, Florida (Stato di residenza di Trump), North Carolina, Michigan, Wisconsin e Pennsylvania.

Dunque, alla vigilia del voto Joe Biden resta avanti nella maggior parte dei sondaggi. L'ultima rilevazione condotta da Nbc News e Wall Street Journal dà il candidato Dem al 52% e Trump al 42%.

Anche il sito RealClearPolitics dà Biden in vantaggio “e lo vede in testa in Pennsylvania (+4), Michigan (+6,2) e Wisconsin (+6), i tre Stati operai e un tempo fortemente democratici, che furono però decisivi a favore di The Donald quattro anni fa.

In Ohio (+0,2), Florida (+0,6), North Carolina (+1,2) e Georgia (+0,8) tecnicamente è dato alla pari, mentre in Iowa il segno positivo è per Trump, dove varia a seconda dei sondaggi da un +7 a un +2. Per Nbc News/Wall Street Journal, nella combinazione degli Stati in bilico, Biden è davanti di 6 punti, ma ne perde 4 rispetto a due settimane fa. In questa pioggia di numeri, il dato più interessante è però un altro. Biden è largamente in testa tra i 93 milioni di elettori che hanno già votato per posta o negli appositi seggi (61 contro 35), ma tra chi andrà alle urne il 3 novembre Trump ha una maggioranza ancora più schiacciante (61 a 32). Ma nulla è dato per scontato. Infatti, secondo Jason Miller, il consigliere elettorale di Trump “al presidente basta conquistarne uno tra Michigan, Pennsylvania, Wisconsin e Minnesota per vincere”.

Infine, anche il sondaggista Robert Cahaly, l'uomo che aveva predetto la vittoria di Trump nel 2016, s'è detto convinto che vincerà di nuovo: “Le persone mentono nei sondaggi: nelle interviste danno una risposta diversa, per evitare di essere giudicate, poi nel segreto dell'urna seguono il loro istinto”.

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