La Borsa di New York ha chiuso un’altra la seduta in ribasso con gli investitori preoccupati dai possibili effetti negativi che gli scontri commerciali potrebbero provocare alla crescita economica globale. Il Dow Jones ha perso lo 0,87%, l'S&P 500 lo 0,69% e il Nasdaq Composite lo 0,79%.
Sul fronte macroeconomico la Federal Reserve di Richmond ha comunicato che il proprio indice, che misura l'andamento dell'attività manifatturiera del Quinto Distretto, si è attestato nel mese di maggio a 5 punti superiore ai 3 punti di aprile, ma inferiore alle attese degli addetti ai lavori pari a 6 punti.
MERCATI ASIATICI ANCORA IN DECLINO. IL NIKKEI 225 PERDE LO 0,29%
Dopo un'altra seduta di deciso arretramento per Wall Street in Asia il clima ribassista viene confermato, con i mercati che prezzano i timori di una guerra commerciale tra Usa e Cina più lunga del previsto. "Questo tipo di controversie commerciali provocate deliberatamente è terrorismo economico, omicidio economico, bullismo economico", ha dichiarato il vice ministro degli Esteri cinese Zhang Hanhui, secondo quanto riportato da Reuters.
"Consigliamo alla parte Usa di non sottovalutare la capacità della parte cinese di salvaguardare i propri diritti di sviluppo e interessi. Non dite che non vi avevamo avvertito!", così ha scritto il quotidiano di Pechino People's Daily.
Come ricorda la Cnbc, l'organo ufficiale del Partito comunista cinese aveva utilizzato la stessa frase ("Non dite che non vi avevamo avvertito!"), in due occasioni: nel 1962, prima della guerra di confine con l'India, e nel 1979, in occasione dell'invasione del Vietnam. Pechino ha minacciato una rappresaglia sulle terre rare, materiali utilizzati per la manifattura di prodotti hi-tech (dagli smartphone ai motori delle vetture ibride), di cui la Cina genera circa il 70% dell'output globale.
Intanto gli investitori continuano a puntare sull'obbligazionario e il divario tra il rendimento dei Treasury a tre mesi e a dieci anni è scivolato mercoledì sui minimi dal 2007.
La tendenza negativa viene confermata dalla perdita, per quanto ridottasi nel corso della giornata, del Msci Asia-Pacific, Giappone escluso: l'indice è solo in marginale declino dopo avere toccato nuovi minimi di quattro mesi.
Sul fronte valutario il Bloomberg Dollar Spot Index, paniere che monitora la divisa americana nei confronti delle altre dieci principali monete, è sostanzialmente piatto ma si muove sui massimi di cinque mesi. Ad ogni modo uno yen poco mosso sul biglietto verde non impedisce a Tokyo di chiudere ancora in flessione: alla fine il Nikkei 225 perde lo 0,29% (e la performance è identica per l’indice più ampio Topix, deprezzatosi parimenti dello 0,29%).
L'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen ha terminato a -0,62%, l'Hang Seng di Hong Kong al momento segna -0,3% circa.
BORSE EUROPEE POSITIVE
Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in leggero recupero dopo le perdite dei giorni scorsi. L'indice Stoxx 600 guadagna lo 0,2%, il Dax30 di Francoforte lo 0,4%, il Cac40 di Parigi lo 0,4%, il Ftse100 di Londra lo 0,1% e l'Ibex35 di Madrid lo 0,4%.
Recupera anche il petrolio con il Brent a 69,8 dollari al barile (+0,8%).
Sul fronte macroeconomico in Spagna l'istituto di statistica INE ha annunciato che la stima preliminare dell'inflazione (indice dei prezzi al consumo armonizzato HICP) mostra nel mese di maggio una crescita attesa dello 0,9% su base annua inferiore alla rilevazione di aprile pari all'1,5% e al consensus pari a +1,1%. Sale dello 0,2% su base mensile l'indice dei prezzi al consumo nazionale che cresce dello 0,8% su base annua dal +1,5% precedente.
APERTURA MERCATO ITALIANO
Borsa italiana in recupero, scende lo spread. FTSE MIB +0,56%.
Il FTSE MIB segna +0,56%, il FTSE Italia All-Share +0,55%, il FTSE Italia Mid Cap +0,43%, il FTSE Italia STAR +0,39%.
BTP in recupero e spread in calo. Il decennale rende il 2,64% contro il 2,66% della chiusura di ieri, lo spread sul Bund segna 279 bp (da 283) (dati MTS).
Ieri la Commissione Europea ha inviato all’Italia l’attesa lettera di richiesta di chiarimento sui conti pubblici. Il documento è firmato da Valdis Dombrovskis (vice-presidente della Commissione) e Pierre Moscovici (commissario agli affari economici) e prevede una risposta con le obiezioni dell’Italia entro il prossimo 31 maggio 2019 (venerdì). Nella lettera si legge che "l’Italia non ha compiuto progressi sufficienti in direzione dell’adeguamento al criterio del debito lo scorso anno. Di conseguenza, la Commissione valuta la preparazione di un rapporto in accordo all’articolo 126 (3) del Trattato, sul quale il Comitato economico e finanziario (EFC) dovrà esprimere la propria opinione".
Sale Leonardo +2,0%. Ieri l'a.d. Alessandro Profumo, a margine di un evento a Ottawa in Canada, ha affermato che la controllata americana DRS sta crescendo in modo significativo principalmente grazie all'aumento del budget per le spese militari USA e che i ritorni sulle vendite stanno crescendo. Il manager ha anche affermato di essere fiducioso sul raggiungimento del target del 25% dei ricavi da servizi fissato al 2022.
Bancari in rialzo grazie al calo dello spread. L'indice FTSE Italia Banche segna +1,1%, l'EURO STOXX Banks +1,4%. In evidenza a Milano Banco BPM +1,7%, UniCredit +1,5%, UBI Banca +1,7%.
Bene il risparmio gestito con Azimut Holding +1,9%, Poste Italiane +1,3%, Banca Generali +1,0%, Anima Holding +2,4%, Banca Mediolanum +1,1%.
Buon avvio per i petroliferi grazie al recupero del greggio dai minimi da marzo toccati ieri pomeriggio. Il future agosto sul Brent segna 68,20 $/barile (da 66,70 circa), il future luglio sul WTI 59,60 $/barile (da 57,00 circa). A Milano Tenaris +1,1%, Saipem +1,3%, Eni +1,1%.
Campari, -1,9% a 8,7450 euro, perde terreno dopo il report di Morgan Stanley. Gli analisti dell'investment bank americana hanno peggiorato la raccomandazione sul titolo a underweight, ma hanno anche incrementato il target a 7,90 euro.
DATI MACRO ATTESI, GIOVEDÌ 30 MAGGIO 2019
09:00 SPA Inflazione preliminare mag;
14:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione;
14:30 USA PIL trim1 2019 2a stima;
14:30 USA Bilancia commerciale beni apr;
14:30 USA Scorte all'ingrosso preliminari apr;
17:00 USA Scorte petrolio settimanali.
PECHINO AGLI USA: "NON DITE CHE NON VI AVEVAMO AVVERTITO!"
"Consigliamo alla parte Usa di non sottovalutare la capacità della parte cinese di salvaguardare i propri diritti di sviluppo e interessi. Non dite che non vi avevamo avvertito!", ha scritto il quotidiano di Pechino People's Daily in un editoriale intitolato "Stati Uniti non sottovalutate la capacità della Cina di contrattaccare". Come ricorda la Cnbc, l'organo ufficiale del Partito comunista cinese aveva utilizzato la stessa frase ("Non dite che non vi avevamo avvertito!"), in due occasioni: nel 1962, prima della guerra di confine con l'India, e nel 1979, in occasione dell'invasione del Vietnam. Pechino ha minacciato una rappresaglia sulle terre rare, materiali utilizzati per la manifattura di prodotti hi-tech (dagli smartphone ai motori delle vetture ibride), di cui la Cina genera circa il 70% dell'output globale.
FINLANDIA: CRESCITA PIL ALL'1,2% ANNUO NEL PRIMO TRIMESTRE
Secondo quanto comunicato mercoledì da Tilastokeskus (l’ente nazionale di statistica di Helsinki), nel primo trimestre 2019 il Pil della Finlandia ha registrato un progresso dello 0,2% sequenziale contro lo 0,5% della lettura finale del quarto trimestre 2018 (0,2% nel terzo) e lo 0,6% della lettura preliminare diffusa il 15 maggio. Rivisto nettamente al ribasso anche l'incremento annuo, all'1,2% dal 2,2% (che era stato anche il progresso dell'ultimo periodo del 2018).
SVEZIA: CRESCITA PIL AL 2,1% ANNUO NEL PRIMO TRIMESTRE 2019
Secondo quanto comunicato mercoledì da Statistiska centralbyrån, l’ufficio di statistica di Stoccolma, il Pil della Svezia ha registrato nel primo trimestre 2019 un progresso del 2,1% annuo, contro il 2,4% del precedente periodo ma sopra all'1,7% atteso. Su base sequenziale rettificata stagionalmente, la crescita è stata invece dello 0,6% contro l'1,2% del quarto trimestre 2018 e lo 0,1% del consensus.
DANIMARCA: CRESCITA PIL AL 2,2% ANNUO NEL PRIMO TRIMESTRE
Secondo quanto reso noto mercoledì da Danmarks Statistik, l’ufficio nazionale di statistica di Copenaghen, nel primo trimestre 2019 l'economia della Danimarca ha registrato una crescita dello 0,2% sequenziale, rettificata su base stagionale, in rallentamento rispetto allo 0,9% della lettura finale del precedente periodo e contro lo 0,3% del dato preliminare. Confermato invece il progresso annuo del 2,2% contro il 2,6% del quarto trimestre 2018.
BRASILE: IN APRILE PREZZI PRODUZIONE IN CRESCITA DELL'1,27%
Secondo quanto comunicato mercoledì dall’Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística (Ibge, l’ente nazionale di statistica), in aprile l'indice dei prezzi alla produzione ha registrato una crescita dell'1,27% sequenziale, contro il precedente progresso dell'1,59% (0,45% il rialzo di marzo) e l'1,58% dell'aprile 2018. Negli ultimi dodici mesi l'incremento è stato dell'8,61% annuo contro l'8,94% di marzo.
PETROLIO: RISERVE USA CALATE DI 5,3 MILIONI DI BARILI (API)
Secondo le stime riportate mercoledì dall'American Petroleum Institute (Api), le scorte di greggio in Usa sono calate di 5,3 milioni di barili nella settimana chiusa il 24 maggio. Le riserve di benzina sono invece cresciute di 2,7 milioni di barili. I dati dell'Api precedono quelli ufficiali della U.S. Energy Information Administration (Eia), che saranno diffusi in giornata (entrambe le pubblicazioni sono slittate di un giorno rispetto al solito per la celebrazione lunedì del Memorial Day).
Secondo le stime di S&P Global Platts, citate da Market Watch, l'Eia dovrebbe comunicare una contrazione di 1,4 milioni di barili per il greggio e una flessione di 800.000 per la benzina. I future sul Wti in consegna a giugno avevano chiuso in declino dello 0,60% mercoledì al New York Mercantile Exchange a 58,81 dollari il barile.
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