È febbre da Bitcoin, d’accordo. C’è il rischio di bolla, ok. Sta di fatto che la criptovaluta più amata (e odiata dall’establishment) nel mondo è, al momento, capitalizzata per $ 281.48 Billion. E se – come alcuni analisti prevedono – entro Natale potrebbe arrivare fino a 20.000 dollari dai 16.800 circa di oggi, significa che il valore complessivo di Bitcoin supererebbe i 300 miliardi di dollari, un terzo del valore di Apple.
(A proposito, al momento la capitalizzazione di mercato della criptovaluta ha intanto superato quella di Coca-Cola e di Goldman Sachs, due giganti sul mercato).
Com’è, come non è, a Rovereto, in provincia di Trento, ha addirittura aperto il primo negozio interamente dedicato alle criptovalute. Insomma, qualcuno ha pensato che la moneta virtuale per eccellenza si possa addirittura acquistare ad uno sportello di cambiovaluta.
Ma non è questo il punto della discussione, in questa sede. Il problema che qui vorrei invece porre
è: come si trada il Bitcoin? Perché un fatto è certo: la criptovaluta è estremamente interessante per i trader che non chiedono altro che volatilità al mercato per poter speculare, appunto, sulla variazione anche repentina dei prezzi.
Non nascondo che finora sto inseguendo più di un esperto, di quelli che in internet promettono guadagni mirabolanti, ma le strategie che propongono – a me pare – sono più fumo che arrosto. Vero è che siamo di fronte ad un fenomeno nuovo, che manca di dati statistici da cui attingere. Insomma, manca l’esperienza. E dunque?
Visto che ci si muove un po’ tutti a tentoni, qui di seguito ne propongo uno io, per niente originale – è bene dirlo subito – dal momento che attinge alla più classica delle teorie, quella delle Onde di Elliott. La criptovaluta, peraltro, presenta tutti gli elementi di un fenomeno socioeconomico di massa, per cui – immagino – l’aspetto psicologico collettivo è quanto ami interessante da osservare.
Ricapitolo brevemente per chi non mastica la materia. Partendo dalle intuizioni di Daw (sissignori, quello che insieme con Jones ha creato il più famoso indice borsistico) Ralph Nelson Elliott osservò che il mercato si muove sempre con otto movimenti, cinque passi avanti di cui due passettini indietro; e tre passi indietro (onde di ritracciamento) di cui una avanti.
Insomma, lo schema de
l ragionamento collettivo è il seguente. Qualcuno individua un’opportunità e comincia ad acquistare, portandosi presto dietro alcuni imitatori. Quindi, decide di capitalizzare e vende, per cui il prezzo torna indietro. L’affare però resta lì pronto per essere colto da altri, che infatti acquistano ripetendo lo schema due volte. Già, perché dalla successiva, esauritosi i margini di guadagno, il prezzo scende di nuovo per, infine, crollare e diffondere il panico.
Inutile aggiungere che le Onde si ripetono in maniera frattale, nel senso che – come matriosche – lo schema è leggibile in tutti i periodi temporali osservati (time frame). Così come, essendo lo spirito costruttivo umano infinito, completato un ciclo, ne ricomincia un altro.
Questa per sommi capi la teoria. Ma ecco come si penso di poterla applicare, oggi, nel caso specifico, sul time framea 15 minuti. Nel grafico sotto (sono le 14,15 del 12 dicembre) si sta per formare una terza onda. La conferma, però, l’avremo soltanto alla rottura del massimo posto 16.954. Dopo di che, il target è a 17.374 (ma il prezzo può andare benissimo oltre, dal momento che la terza onda è sempre la più lunga. Dopo di che ci sarà un ritracciamento importante, prima di un’altra bella spinta verso l’alto.
Comments