Analisi tecnica o fondamentale? La polemica, spesso accesa, tra gli opposti fautori non è di oggi, ma in pratica si accompagna allo studio dei mercati finanziari in età moderna, acquistando ulteriore forza – come si può facilmente intuire – con lo sviluppo del trading on line. E, tuttavia, sebbene possano essere considerate come poli opposti, molti trader hanno fatto delle due una combinazione vincente. Non sono pochi, infatti, coloro che utilizzano entrambe le analisi, compensando i vantaggi di una con gli svantaggi dell’altra e viceversa. Insomma, partendo dall’analisi fondamentale, sempre più trader, ormai, utilizzano gli strumenti dell’analisi tecnica al fine di individuare i momenti migliori per entrare a mercato o semplicemente per monitorarne l’andamento.
Tutta questa premessa per proporvi, amici lettori, i punti di osservazione del recente report Financial Analysis & Consulting elaborto settimanalmente da “Neo, Numbers Equities Options” (http://www.neoreport.com/it) che trovo estremamente interessante e che parte dalla “palese l’aria di tensione tra la Merkel e Trump”. Scrive infatti il rapporto: “E’ chiaro che la politica estera dell’amministrazione Trump”, porterà evidentì cambiamenti tra i partner europei e i paesi asiatici. E però – mai come in questo caso - un grafico, spesso vale più di mille parole. Sottolinea il report di Neo: “E’ evidente che i mercati già abbiano metabolizzato questo nuovo cambio di rotta, l’SP 500 e l’EURO STOXX 50 dopo aver avuto un andamento sincronizzato, ad un certo punto hanno iniziato a divergere creando un vero e proprio punto di rottura. Dove può portare questa rottura è difficile da comprendere in questo momento, sicuramente il passaggio dalla globalizzazione al protezionismo non è un fenomeno da sottovalutare. Tenendo conto che gli Usa pesano per quasi il 40% sui mercati finanziari, concentriamo la nostra attenzione proprio sull’SP 500”.
Il grafico, anzi, i grafici (riportati in basso) sono di lungo periodo e partono dai minimi del 2009. In uno (grafico 2), inoltre, il report propone l’osservazione fatta con il modello di Elliott, che illustra chiaramente un movimento a 5 onde terminato il 26 gennaio 2018 a 2.872. Dunque, sottolinea il report, “se questo massimo non verrà superato, il modello suggerirà l’avvio di una forte fase correttiva con un movimento di tipo A,B,C. Inoltre, secondo un recentissimo studio di Robert Prechter (massimo esperto mondiale sull’utilizzo della “Elliott Wave Theory”) se questo massimo appunto a 2.872 dell’SP 500 non dovesse essere superato, si salirebbe di un grado e quindi invece di una correzione, potrebbe esserci una vera e propria inversione di tendenza”.
Se ne deduce, quindi, che al momento l’S&P 500 “diventa il sorvegliato speciale”.
Bando, tuttavia, ai facili allarmismi. Sempre ricorrendo all’analisi tecnica il report di Neo cambia il punto di osservazione e su un grafico di breve periodo evidenzia alcuni indicatori evoluti di Bloomberg, che “ci forniscono una serie di informazioni rassicuranti: infatti, al momento classificano nella norma la chiusura di venerdì a 2.779 ma nello stesso tempo indicano i livelli di guardia verso l’alto a 2.801 e verso il basso a 2.603”. Per cui: “Fino a quando l’indice SP 500 si mantiene all’interno di questi valori, possiamo restare moderatamente tranquilli. La rottura di uno dei due livelli, sia verso l’alto che verso il basso, segnalerebbe l’inizio di un nuovo movimento impulsivo”.
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