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Immagine del redattoreAntonio Arricale

TORNA IPOTESI DEL GOVERNO POLITICO, BORSA POSITIVA E SPREAD IN FLESSIONE

Borsa italiana positiva e spread in flessione, torna ipotesi governo politico. FTSE MIB +0,80%

Il FTSE MIB segna +1,21%, il FTSE Italia All-Share +1,30%, il FTSE Italia Mid Cap +1,96%, il FTSE Italia STAR +1,53%.

Spread tra rendimenti BTP-Bund decennali volatile ma in netto calo rispetto alla chiusura di ieri a 275 bp: in questo momento si attesta a 228 (dopo aver toccato quota 243) in calo del 16,47%. Forte ribasso per il rendimento del BTP a 2 anni, quello più sotto pressione nei momenti di maggiore tensione: 1,02%, -83 bp rispetto alla chiusura di ieri.

Nuova svolta ieri per la formazione del governo: l'opzione Cottarelli (governo di tecnici per andare a votazioni anticipate) è in stand-by mentre è in corso un tentativo di mediazione per riproporre un governo politico Lega-M5S (con eventuale ingresso di FdI), con squadra simile a quella bocciata dal presidente Mattarella, ma con Paolo Savona spostato agli esteri.

Anche le principali Borse europee si muovono sopra la parità con la sola eccezione, al momento del Dax30 di Francoforte che perde lo 0,27%. Positivi, si diceva, il Ftse100 di Londra che guadagna lo 0,17%, il Cac40 di Parigi lo 0,22%, l’Ibex 35 di Madrid lo 0,81%.

Positivo anche il mercato azionario giapponese che stamattina ha chiuso con il Nikkei 225 a +0,83% e le borse cinesi con l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen terminato a +2,12%, l'Hang Seng di Hong Kong a +1,4%, il Kospi di Seul a + 0,58% e l’Asx di Sydney a 0,49%.

Future sugli indici azionari americani in parità: S&P 500 invariato, NASDAQ 100 +0,1% Dow Jones Industrial invariato.

A Piazza Affari in verde i bancari: l'indice FTSE Italia Banche segna +0,9%. Guadagnano terreno Banco BPM (+1,8%), BPER Banca (+1,5%), UniCredit (+1,2%), Intesa Sanpaolo (+1,1%).


NYSE

Ieri la Borsa di New York ha chiuso la seduta in deciso rialzo grazie al balzo del petrolio. Il Dow Jones ha guadagnato l'1,26%, l'S&P 500 l'1,27% e il Nasdaq Composite lo 0,89%.

Dal Beige Book, il rapporto periodico della Fed, è emerso che l'economia Usa ha continuato a crescere tra aprile e inizio maggio ad un ritmo moderato. Rilevate incertezze legate alle politiche commerciali internazionali e all'aumento dei tassi di interesse.

Sul fronte macroeconomico il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha reso nota la seconda stima preliminare del PIL relativo al primo trimestre 2018, indicando una variazione annualizzata del 2,2% dal +2,3% della prima lettura. Nel quarto trimestre il Pil era cresciuto del 2,3% rivisto al ribasso da +2,9% (consensus +2%). L'indice dei prezzi al consumo del PIL, che misura il cambiamento di prezzo di tutti i beni e servizi inseriti nel PIL e rappresenta una misura chiave dell'inflazione, è cresciuto del +1,9% t/t (dato annualizzato), inferiore alla rilevazione precedente pari al 2% e al consensus pari al 2%. La spesa per i consumi reali è aumentata nel primo trimestre del 1% dal +1,1% della prima stima e dal +4% della rilevazione del quarto trimestre.

La stima ADP (National Employment Report) sul mondo del lavoro ha evidenziato, nel mese di maggio, una crescita di 178 mila nuovi impieghi. Il dato e' risultato inferiore alle attese degli addetti ai lavori che si aspettavano un incremento di 186 mila posti di lavoro, in crescita dalle 163 mila unità della rilevazione precedente (dato rivisto da 204 mila unità).

Ad aprile le scorte all'ingrosso (preliminare) hanno fatto segnare una crescita nulla a fronte di attese fissate su un incremento dello 0,4%. Nel mese di marzo le scorte erano aumentate dello 0,3% su base mensile.

forex

L’euro è in salita stamane, sulla scia dei rialzi di ieri e nell’ottimismo che l’impasse politica in Italia possa risolversi senza nuove elezioni.

Il cambioEur/Usd continua a staccarsi dal minimo di 10 mesi di martedì di 1,1509: attualmente quota 1,1701.

La moneta unica è stata spinta dalla notizia di un nuovo tentativo da parte dei partiti anti-establishment 5 Stelle e Lega riducendo i timori che le nuove elezioni possano tr4sformarsi in un referendum anti-euro.

Il rendimento dei bond italiani è sceso dopo l’impennata di martedì, ma gli investitori restano cauti dal momento che il rischio politico nella zona euro rimane elevato. In Spagna, il Primo Ministro Mariano Rajoy si ritrova ad affrontare un voto di sfiducia al governo domani.

Domani, scadrà l’esenzione temporanea dell’UE dai dazi su acciaio e alluminio mentre persiste il clima di apprensione per l’attrito commerciale tra Stati Uniti e Cina, e la situazione in Corea del Nord.

Intanto i dati sull’inflazione della zona euro pubblicati in mattinata hanno registrto il dato positivo dell’1,9% rispetto alle attese degli analisti fissato in 1,2%.

L’euro scende contro lo yen, tradizionale valuta rifugio, con la coppia Eur/Jpy quotata al momento a 127,30 ribalzando ulteriormente dall’1,04% ieri.

Il dollaro scende contro lo yen, con il cambio Usd/JpY quota a 108,83, riavvicinandosi al minimo di cinque mesi di martedì di 108,10.

In salita la sterlina, con il cambio Gbp/Usd a 1,3319.

L’indice del dollaro Usa, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,17% a 93,89 allontanandosi dal massimo di sette mesi di martedì di 93,81 con una variazione di -0,25% rispetto a ieri.


I DATI MACROECONOMICI IN CALENDARIO OGGI e le principali news

Giovedì 31 Maggio 2018

14:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione;

14:30 USA Inflazione PCE apr;

14:30 USA Consumi e redditi apr;

15:45 USA Indice PMI Chicago (manifatturiero) mag;

16:00 USA Indice Pending Home Sales (mercato immobiliare residenziale) apr;

17:00 USA Scorte settimanali petrolio e derivati.


Giappone: crescita produzione industriale al 2,5% in aprile

Secondo quanto comunicato su base preliminare dal ministero nipponico di Economia, Commercio e industria, in aprile la produzione industriale è aumentata in Giappone del 2,5% annuo, in ulteriore miglioramento rispetto al 2,4% della lettura finale di marzo (1,6% in febbraio) ma sotto al 3,6% del consensus. Su base mensile, rettificata stagionalmente, si è invece segnata una crescita dello 0,3% contro l'1,4% atteso dagli economisti per una lettura invariata rispetto a quella finale di marzo (2,0% in febbraio).

Giappone: rialzo del 4,0% per gli ordinativi di costruzioni

Secondo i dati diffusi dal ministero di Territorio, Infrastrutture, Trasporto e Turismo del Giappone, in aprile gli ordinativi di nuove costruzioni, incassati dai 50 maggiori gruppi del settore del Sol Levante, hanno segnato un rialzo del 4,0% annuo, dopo il declino di pari entità di marzo (e il balzo del 19,2% di febbraio).

Corea del Sud: vendite retail in progresso del 5,3% annuo

Secondo quanto comunicato da Statistics Korea (l’ente statistico di Seoul), in aprile le vendite retail in Corea del Sud sono cresciute del 5,3% annuo, in frenata rispetto al 7,0% di marzo (6,5% in febbraio). Su base mensile la lettura è invece per un declino dell'1,0% dopo il progresso precedente del 2,9% (e il rialzo dello 0,9% in febbraio).

Svizzera: crescita Pil al 2,2% annuo nel primo trimestre

Secondo quanto comunicato dalla Segreteria di Stato dell'economia (Seco), nel primo trimestre 2018 il Pil della Svizzera è cresciuto dello 0,6% sequenziale come nel precedente periodo (0,7% l'incremento registrato invece nel terzo trimestre 2017), contro lo 0,5% del consensus. Su base annuale l'espansione dell'economia elvetica ha invece accelerato al 2,2% dall'1,9% precedente (1,2% nel terzo trimestre) ma sotto al 2,3% atteso dagli economisti. Nell'intero 2017 la crescita del Pil della Svizzera era stata dell'1,0% contro l'1,4% del 2016.

Dal Beige Book conferme su possibile rialzo tassi in giugno

Secondo quanto emerge dall’edizione del Beige Book diffusa mercoledì dalla Federal Reserve (Fed), relativa al periodo fino allo scorso 21 maggio, l'attività economica in Usa ha continuato nella sua espansione, definita "moderata" dall'istituto centrale di Washington (in miglioramento rispetto all'espressione "da modesta a moderata" utilizzata nel precedente rapporto), grazie a una ripresa del manifatturiero che ha controbilanciato gli effetti negativi della guerra commerciale lanciata contro la Cina dal presidente Donald Trump. Segnali di miglioramento derivano anche dal fatto che dei 12 distretti in cui vengono divisi gli Stati Uniti, la metà abbia registrato questa ripresa mentre tre l'abbiano addirittura definita "forte". Per il solo distretto di Dallas, invece, l'accelerazione dell'attività economica complessiva è stata "solida". Sul fronte degli stipendi, anche se le aziende hanno reagito con aumenti alla cronica mancanza di lavoratori specializzati, in generale la "crescita dei salari è rimasta modesta". Le imposte sull'import di acciaio e alluminio introdotte da Trump hanno spinto al rialzo i prezzi delle materie prime in diversi distretti. In generale, però, con l'aumento della produzione manifatturiera, la solida domanda di prestiti alle banche e le società di costruzioni molto attive, si consolidano le aspettative per un rialzo dei tassi d'interesse Usa già nel meeting di 12 e 13 giugno del Federal Open Market Committee (Fomc, la commissione della Fed che si occupa di politiche monetarie).

La Fed avvia la revisione della controversa Volcker Rule

La Federal Reserve ha annunciato mercoledì modifiche alla controversa Volcker Rule, dando il via a una fase aperta ai commenti pubblici della durata di 60 giorni. La norma, parte della legge Dodd-Frank e che prende il nome da Paul Volcker (ex numero uno della Fed che nel 2009 era capo consulente economico del presidente Barack Obama), puntava tra l'altro a impedire che gli istituti di credito speculassero con i fondi dei propri clienti, limitando la quantità detenibile di investimenti non liquidi. E infatti proprio il trading proprietario è uno degli aspetti al centro delle modifiche proposte dall’istituto centrale di Washington e un’apertura alle richieste dei colossi di Wall Street è presente, anche se la regolamentazione dei big dovrebbe rimanere più stringente rispetto a quella delle banche di minori dimensioni. Tra l’altro la Fed ha mantenuto l’idea di Daniel Tarullo del cosiddetto buffer di capitale come parte degli stress test annuali. Il membro del Board of Governors della Fed Tarullo, dimessosi in anticipo sulla scadenza del suo mandato, in ottobre è stato rimpiazzato da Randal Quarles, scelto dal presidente Donald Trump e con un passato in Carlyle Group (ma in precedenza aveva lavorato nello U.S. Department of the Treasury sotto le amministrazioni dei presidenti Bush, padre e figlio). La Fed comunque non sembra essersi allontanata dai suoi programmi di un allentamento moderato della Volcker Rule e ben più limitato rispetto a quanto auspicato dai colossi bancari Usa. Quarles in aprile, anticipando la pubblicazione delle modifiche, aveva ribadito quanto la Volcker Rule sia da considerarsi “dannosa” per i mercati dei capitali. Tra le altre modifiche proposte anche quella sulla presenza estera nei gestori di fondi. Alla “nuova” Volcker Rule la Fed sta lavorando insieme a Commodity Futures Trading Commission (Cftc, autorità del mercato dei future), Federal Deposit Insurance Corporation (Fdic, ente che garantisce i depositi bancari), Office of the Comptroller of the Currency e Securities and Exchange Commission (Sec, autorità di controllo dei mercati azionari).





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