La Borsa di Milano rimbalza assieme alle altre borse europee, sulla scia del taglio dei tassi a sorpresa annunciato dalla Bank of Engrland, che ha rafforzato la speranza per l'arrivo di nuovi aiuti dalle banche centrali.
Il rapporto Eur/Usd si muove intorno a 1,13. Il cambio si è sostanzialmente stabilizzato vicino alla sua media mobile a 200 giorni prima della riunione delle Banca Centrale Europea (BCE) di domani.
In deciso ribasso lo spread che si posiziona a +200 punti base, con un forte calo di 25 punti base, con il rendimento del BTP a 10 anni che si posiziona all'1,28%. Al momento tra gli indici di Eurolandia andamento positivo per Francoforte che avanza di un discreto +1,41%, giornata moderatamente positiva per Londra, che sale di un frazionale +0,39%, ben comprata Parigi, che segna un forte rialzo dello 1,00%.
In pole Piazza Affari, con il Ftse Mib in aumento dell'1,23%. A Milano si distinguono i settori Tlc (+2,94%), bancario (+2,79%) e petrolio (+2,41%). Tra le migliori Blue Chip acquisti a piene mani su Telecom Italia, che vanta un incremento del 4,68%.
Trump delude i mercati
Le azioni USA ieri hanno prima guadagnato il 3,5%, poi bruciato tutti i rialzi e virato in negativo, per poi compiere un rally in chiusura di seduta guadagnando quasi il 5%, il progresso giornaliero più marcato dal dicembre 2018, nella speranza che il presidente USA Donald Trump intervenisse con misure fiscali “sostanziose” per fermare la caduta libera dei mercati azionari. Ma Trump non si è visto.
La volatilità selvaggia della seduta USA e la delusione legata a Trump hanno guastato l’umore in chiusura di contrattazioni in Europa, facendo crollare gran parte degli indici azionari asiatici mercoledì.
Ad ogni modo, il rendimento dei decennali USA si è consolidato sopra il livello dello 0,60%, mentre il greggio WTI ha fatto un tentativo a $36 al barile, prima di ritracciare a $35; l’oro, invece, è passato di mano nella fascia dei 15$ superiore a $1650, perché gli investitori avversi al rischio hanno preferito riversarsi su yen e franco svizzero per proteggere il loro portafoglio da un’altra seduta di contrattazioni turbolenta.
Banche centrali
Alla riunione di politica monetaria di questa settimana, secondo gli esperti, la BCE dovrebbe mantenere i tassi invariati. Gli investitori si concentreranno piuttosto sul modo in cui la BCE intende combattere il rallentamento di crescita e inflazione dovuto al coronavirus. La BCE potrebbe non aprire subito il vaso di Pandora, dal momento che tassi negativi ed espansione monetaria si sono rivelati solo parzialmente efficaci nell’ultimo decennio. Ma, in vista della riunione, i rischi per la moneta unica sono inclinati al ribasso.
Sul fronte del petrolio, la Russia ha risposto alla minaccia saudita di aumentare la produzione dicendo che anche lei potrebbe incrementare l’offerta di 500.000 barili al giorno. Se i maggiori produttori mondiali di petrolio decidessero di procedere su questa linea, le conseguenze per i prezzi del petrolio nel medio termine potrebbero essere drammatiche.
E, tuttavia, ammoniscono gli esperti, la Russia non può permettersi di lasciare che i prezzi scendano troppo sotto il livello dei $30.
Nel Regno Unito, la Banca d’Inghilterra (BoE) stamattina, in una riunione d’emergenza, ha tagliato il tasso d’interesse di 50 punti base, portandolo allo 0,25%.
Il taglio inaspettato dalla BoE ha fatto scendere il cable sotto quota 1,29 e dovrebbe sostenere un ulteriore indebolimento verso la media mobile a 200 giorni, che al momento si attesta vicino a 1,2720. La sterlina a buon mercato potrebbe mitigare le pressioni a vendere sull’azionario britannico, ma dovrebbe far ben poco rispetto ad alleviare le preoccupazioni per il rallentamento globale dovuto al coronavirus e al crollo dei prezzi del petrolio.
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