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Immagine del redattoreAntonio Arricale

SPREAD E TENSIONI NEL GOVERNO: BORSA ITALIANA SOTTO PRESSIONE

Il FTSE MIB segna -0,57% (in lieve recupero rispetto all’apertura), il FTSE Italia All-Share -0,48%, il FTSE Italia Mid Cap +0,11%, il FTSE Italia STAR +0,17%.

Lo spread BTP-Bund torna sotto pressione (ha sfiorato i 239 bp prima di ripiegare in area 228, ieri in chiusura era a 217) sulla crisi tra M5S/Lega e il ministro dell'economia causata dallo stallo sulla nomina dei vertici della Cassa depositi e prestiti.

Fra l’altro il Fondo Monetario Internazionale ha affermato che il nuovo governo italiano, se implementasse in pieno le misure fiscali sostenute, potrebbe generare una espansione del bilancio con effetti negativi sul debito.

Mercati azionari europei poco mossi: il FTSE 100 +0,22%, il DAX +0,03%, il CAC 40 -0,13%, l’IBEX 35 -0,07%.

Mercato azionario giapponese debole, questa mattina, con l'indice Nikkei 225 che ha chiuso a -0,29%.

In progresso, invece, le borse cinesi: l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen ha terminato a +2,05%, l'Hang Seng di Hong Kong a -0,38% ed il Kospi di Seul a +0,30.

Positivo anche lAsx di Sydeny che ha chiuso a +0,35.


Wall Street ieri ha chiuso in calo sulle trimestrali e le parole di Trump

Seduta in calo per Wall Street, con il Dow Jones Industrial Average (peggiore dei tre principali indici newyorkesi giovedì) che chiude a cinque la striscia di guadagni consecutivi segnando una perdita dello 0,53% e attestandosi a 25.064,50 punti.

Flessioni invece dello 0,40% e dello 0,37% rispettivamente per S&P 500 e Nasdaq (a 2.804,49 e 7.825,30 punti).

Contrazione sostanzialmente invariata rispetto a quella registrata in avvio di una seduta condizionata, in negativo, dalle trimestrali.

Nessun sostegno è arrivato nel corso della giornata da parte di Donald Trump. Il presidente Usa, dopo che nei giorni precedenti Wall Street era stata aiutata dall'ottimismo del chairman della Federal Reserve (Fed) Jerome Powell, si è detto "non contento" per i rialzi dei tassi decisi dall'istituto centrale di Washington. "Non mi piace tutto questo lavoro che stiamo facendo per l'economia e poi vedere i tassi salire", ha dichiarato Trump in un'intervista alla Cnbc.


Forex

Le parole di Trump hanno contribuito alla performance altalenante del biglietto verde. Il Bloomberg Dollar Spot Index, paniere che monitora la divisa americana nei confronti delle altre dieci principali monete, ha comunque segnato un rialzo dello 0,30% nel terzo progresso consecutivo, mentre il rendimento dei Treasury decennali è sceso al 2,84% (in ribasso di tre punti base).

L'euro è in rialzo a 1,1653 dollari da 1,1632 segnato ieri dopo la chiusura di Wall Street. Contro lo yen la moneta unica vale 130,94.


Commodities

I futures del Gas Naturale in rialzo durante la sessione Europea. Nel New York Mercantile Exchange, i futures per Agosto sono scambiati a 2,772 dollari americani per un milione di British thermal units, valore che sale di 0,11% al momento della scrittura.

L'oro è invariato sui mercati asiatici a 1.223,08 dollari registrando una minima variazione positiva dello 0,01%.

Il petrolio è in rialzo a 69,78 dollari per il barile Wti e a 72,85 dollari per il Brent.

I DATI MACROECONOMICI IN CALENDARIO OGGI CON LE PRINCIPALI NEWS Venerdì 20 Luglio 2018

G20 (giorno 1);

Meeting OPEC;

01:30 GIA Inflazione giu;

06:30 GIA Indice attività industriali mag;

08:00 GER Indice prezzi alla produzione giu;

10:00 EUR Bilancia partite correnti mag.

14:30 CAD Indice dei prezzi al consumo (mensile Giugno)

14:30 CAD Vendite al dettaglio (mensile Maggio)


Giappone: indice attività industriali salito dell'1,6% annuo

Il ministero nipponico di Economia, Commercio e Industria ha reso noto che l’indice delle attività industriali del Giappone è salito dello 0,1% in maggio su base mensile rettificata, in netta frenata rispetto al progresso dell'1,0% di aprile (in marzo la lettura era invece stata invariata). Il dato è comunque migliore della lettura piatta attesa dagli economisti. Su base annuale l’indice è cresciuto dell'1,6% contro l'1,4% precedente (1,2% in marzo).


Giappone: a giugno inflazione core cresciuta allo 0,8% annuo

Secondo quanto comunicato dal ministero nipponico di Affari Interni e Comunicazione, l'inflazione del Sol Levante è rimasta invariata in giugno allo 0,7% annuo già registrato in maggio (0,6% in aprile), contro lo 0,8% atteso dagli economisti. Il dato core è invece salito allo 0,8% annuo dallo 0,7% di aprile e marzo, in linea con il consensus di Reuters. Su base mensile l'inflazione complessiva è cresciuta dello 0,1% (come in maggio), con lo stesso tasso registrato da quella core (reduce invece da una lettura invariata).


Corea del Sud: a giugno crescita prezzi produzione al 2,6%

Secondo quanto reso noto su base preliminare dalla Bank of Korea, in giugno i prezzi alla produzione sono rimasti invariati in Corea del Sud su base sequenziale, dopo il progresso dello 0,3% della lettura finale relativa a maggio (0,1% in aprile). Su base annuale la lettura è invece per una crescita del 2,6% contro il 2,2% precedente (1,7% in aprile), nel ventesimo mese consecutivo di espansione.


Trump non contento per i rialzi dei tassi da parte della Fed

Donald Trump "tira le orecchie" alla Federal Reserve (Fed) e si dichiara "non contento" per i rialzi dei tassi d'interesse Usa decisi dall'istituto centrale di Washington, l'ultimo nel meeting di 12-13 giugno del Federal Open Market Committee (Fomc, la commissione della Fed che si occupa di politiche monetarie). Intervistato dalla Cnbc il presidente Usa ha sottolineato di non essere entusiasta dei rialzi dei tassi, pur definendo "un brav'uomo" Jerome Powell, da lui chiamato a sostituire Janet Yellen come chairman della Fed. "Qualcuno dirà che non dovrei dirlo come presidente ma non me ne frega niente perché le mie opinioni non sono cambiate", ha tuonato Trump. "Non mi piace tutto questo lavoro che stiamo facendo per l'economia e poi vedere i tassi salire", ha aggiunto. Peter Hooper, chief economist di Deutsche Bank Securities, ha ricordato alla Cnbc come le pressioni della Casa Bianca abbiano giocato un ruolo significativo nell'impennata dell'inflazione degli Anni Settanta del secolo scorso. Sia Lyndon Johnson che Richard Nixon avevano pressato la Fed perché mantenesse bassi i tassi d'interesse per evitare un rallentamento della ripresa "e quel che scaturì fu un surriscaldamento dell'economia, un'inflazione sopra al 10%, il conseguente aumento dei tassi d'interesse e infine una profonda recessione".


Quarles (Fed) spinge per il Sofr come alternativa al Libor

Randal Quarles spinge per un'alternativa al London Interbank Offered Rate (Libor), il riferimento utilizzato dalle banche per le commissioni da applicare nei prestiti overnight tra istituti che, oltre a essere finito sotto esame per i diversi casi di manipolazione e frode, è caratterizzato da un basso livello di scambi. Il che, nota la Cnbc, solleva questioni di liquidità. L'alternativa appoggiata da Quarles è il Secured Overnight Financing Rate (Sofr) della Federal Reserve (Fed). "È importante trovare il modo per rendere il più semplice possibile l'utilizzo del Sofr perché i rischi per il Libor sono, in questa fase, abbastanza considerevoli", ha sottolineato il membro del Board of Governors della Fed, parlando giovedì all'Alternative Reference Rates Committee Roundtable tenutosi a New York. E, visto che la comunicazione è importante, Quarles ha suggerito di chiamarlo Secured Average Financing Rate o Safr, sigla pronunciabile come la parola "safer" che in italiano si traduce con "più sicuro".


Germania: a giugno Indice dei Prezzi Produzione (PPI) +2,7% a/a

In Germania l'Ufficio di Statistica Destatis ha comunicato che nel mese di giugno l'Indice dei Prezzi alla Produzione è cresciuto dello 0,3% su base mensile risultando pari alle attese e dal +0,5% della rilevazione precedente. Su base annuale il PPI e' cresciuto del 3%, dal +2,7% della rilevazione precedente (consensus +2,9%). L'indice core che non considera i prezzi dell'energia è cresciuto del 2% a giugno rispetto allo stesso periodo del 2017 e dello 0,3% rispetto a un mese fa.


I ministri Luigi Di Maio e Giovanni Tria

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