Mercati azionari europei prudenti in avvio di ottava in attesa degli sviluppi internazionali legati alle questioni mediorientali e alla Siria in particolare. Il FTSE MIB segna +0,08%, DAX +0,06%, FTSE 100 -0,28%, CAC 40 -0,02%, IBEX 35 +0,19%.
Future sugli indici azionari americani in verde: S&P 500 +0,3%, NASDAQ 100 +0,3%, Dow Jones Industrial +0,4%. Le chiusure dei principali indici USA nella seduta precedente: S&P 500 -0,29%, NASDAQ Composite -0,47%, Dow Jones Industrial -0,50%.
Mercato azionario giapponese positivo, il Nikkei 225 termina a +0,26%.
Borse cinesi in netto calo penalizzate dalle tensioni sul dollaro di Hong Kong: l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen chiude a -1,53%, l'indice Hang Seng di Hong Kong al momento segna -0,07%.
Positivo l’Asx All di Sidney +0,14%.
Le tensioni relative alla Siria avevano contribuito alla seduta negativa di Wall Street (peggiore dei tre principali indici Usa era stato il Dow Jones Industrial Average, deprezzatosi dello 0,50%). La nuova ottava è iniziato contrastata per l'Asia, con gli operatori di mercato che, tutto sommato, prevedono però che l'impatto dell'attacco lanciato dagli Usa (insieme a Francia e Gran Bretagna) possa essere limitato.
Tra le piazze in rialzo c'è quella di Tokyo, nonostante indicazioni contrastanti in arrivo per il Sol Levante. Sul fronte valutario il Bloomberg Dollar Spot Index, paniere che monitora la divisa americana nei confronti delle altre dieci principali monete, è sostanzialmente piatto dopo essersi apprezzato dello 0,50% settimana scorsa. Lo yen è invece in rialzo sul biglietto verde e sconta gli effetti del calo di popolarità del premier Shinzo Abe, le cui politiche sono finalizzate all'indebolimento della valuta nipponica.
D'altra parte venerdì Standard & Poor's confermando il rating A+ del Giappone ne aveva alzato l'outlook da stabile a positivo, citando prospettive economiche in miglioramento per il Paese asiatico.
Giornata decisamente negativa, invece, per le piazze cinesi, con gli investitori che reagiscono alle ancora presenti tensioni commerciali con Washington, ai timori relativi alle vicende siriane e alla decisione della People's Bank of China di aumentare di cinque punti base al 2,70% i tassi d'interesse sui reverse repo a 14 giorni. Giusto per ricordare: le operazioni di reverse repo sono dei contratti pronti contro termine attraverso cui la banca centrale assorbe liquidità
CRIPTOVALUTE
I primi mesi del 2018 sono stati complicati per gli investitori in cryptovalute, con valutazioni sciolte come neve al sole. La capitalizzazione di mercato complessiva ha raggiunto 244 miliardi di dollari in Aprile, un calo di oltre 584 miliardi rispetto al massimo di Gennaio a 828 miliardi. Nelle ultime settimane molte cryptovalute si sono mosse lateralmente, in attesa di un segnale che indicasse la fine del mercato ribassista. Il mercato ha ripreso a salire lo scorso Giovedì, con capitalizzazione di mercato in poche ore da 52 a 323 miliardi di dollari. “Non c'è una ragione apparente per questo movimento – spiegano gli analisti di Swissquote - ma molte indiscrezioni parlano di fondi istituzionali che sarebbero entrati nel mercato delle crypto, oltre alle speculazioni secondo cui la SEC potrebbe permettere gli ETF sul Bitcoin”.
Di conseguenza, il Bitcoin si è apprezzato di 1.100 dollari in meno di 1 ora, tornando per la prima volta da Marzo sopra area 8.000. Negli ultimi due giorni della settimana, Ethereum si è apprezzato del 26% raggiungendo 520 dollari, NEO è salito del 20% fino a 67 dollari, e NANO e Bitcoin Cash hanno mostrato un +32% e +16.5% arrivando a 6.70 e 763 dollari rispettivamente.
Sempre secondo Swissquote: “Dal punto di vista tecnico, il Bitcoin ha superato la media a 200 giorni (a 7.848$) al rialzo. Una rottura della media a 50 giorni, ora a 8.772, attiverebbe l'inversione rialzista. Successiva resistenza a 9.173 dollari (massimo del 21 Marzo). Il minimo del 6 Aprile costituirà invece un buon supporto”.
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