Dopo un’apertura in leggero rialzo, le principali borse europee si stanno muovendo, ora, a metà mattinata, in territorio negativo.
A Milano il FTSE MIB segna -0,11%, il Cac40 di Parigi -0,32%, il Ftse100 di Londra -0,01%, il Dax30 di Francoforte -0,17%. Sui mercati l'attenzione degli investitori è rivolta alle numerose trimestrali societarie e ad alcune operazioni di M&A. In particolare a Piazza Affari, sono sempre in bancari in evidenza.
Solo per citarne alcuni.
BPER Banca (+2,2% a 5,03 euro), favorita dalla decisione di Banca Akros di migliorare la raccomandazione sul titolo da neutral ad accumulate, con target incrementato da 4,5 a 5,5 euro.
UBI Banca (+2,1%) che ha chiuso il primo trimestre 2018 con profitti in forte rialzo: 117,7 milioni di euro contro i 67 del trim1 2017. I costi operativi sono scesi del 2,3% a/a. Migliora la solidità patrimoniale con il ratio CET1 phased in al 12% da 11,56% a fine 2017 (requisito SREP 2018 al 8,625%);
Mediobanca (+1,9%) che manda in archivio i primi nove mesi dell'esercizio 2017-2018 terminati il 31 marzo scorso con risultati record per quanto riguarda ricavi e profitti. I ricavi (margine di intermediazione) si sono attestati a 1,8 miliardi di euro (+8,6% a/a), grazie soprattutto al contributo delle commissioni (+13,6%) e dei proventi da tesoreria (+18%). L'utile netto sale dell'11,1% a/a a 681,9 milioni di euro, sostenuto da 95,9 milioni di plusvalenze nette (realizzate prevalentemente sulla cessione Atlantia del primo trimestre). Il consensus degli analisti raccolto da Mediobanca vedeva i ricavi a 1,78 miliardi e l'utile netto a 660 milioni.Notizie positive anche per quanto riguarda la qualità dell'attivo, con rettifiche su crediti in flessione del 30,1% (da 248,1 a 173,5 milioni), esprimendo un costo del rischio di 59 bp (-33 bp). Migliora la solidità patrimoniale: l'indice CET1 ratio aumenta dal 12,9% al 13,9% grazie alla prima applicazione dei modelli interni per il calcolo delle attività ponderate del portafoglio. L'a.d. Alberto Nagel ha affermato che, per quanto riguarda il dividendo, prevede un payout (quota utili da destinare alla cedola) nella parte alta della fascia 40-50 per cento.
Banca MPS (+10,2%) in scia ai dati del primo trimestre 2018 e al closing della cartolarizzazione di un portafoglio di sofferenze da 24,1 miliardi di euro (la più grande mai effettuata in Europa): la banca sense ha ottenuto il rating investment grade per la tranche senior, circostanza che permetterà nelle prossime settimane di ottenere la garanzia pubblica GACS. Nel trim1 Banca MPS ha realizzato utili per 188 milioni di euro, con costi operativi in calo dell'11,9% t/t, e avviato la vendita di 2,6-3,0 miliardi di euro di crediti in sofferenza small ticket e leasing (prevista entro fine 2018). E' inoltre in corso la vendita di 1,5 miliardi di inadempienze probabili, di cui 0,5 miliardi di euro già ceduti o per cui sono state ricevute le offerte vincolanti al 30 aprile 2018.
ALTRI MERCATI
La borsa giapponese in progresso, il Nikkei 225 ha chiuso a +1,16%. Borse cinesi contrastate: l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen poco fa ha terminato -0,52%, l'indice Hang Seng di Hong Kong invece è positivo (+0,89%) e così Sidney con l’Asx che ha chiuso sia pure di poco sopra la parità (+0,01%).
Le chiusure dei principali indici USA nella seduta di ieri: S&P 500 +0,94%, NASDAQ Composite +0,89%, Dow Jones Industrial +0,80%. La borsa di NY ha registrato positivamente la pubblicazione del dato sull'inflazione. La crescita inferiore alle attese dei prezzi al consumo ha ridotto i timori di un inasprimento della politica monetaria da parte della Fed. In particolare, il Dipartimento del Lavoro ha comunicato che nel mese di aprile l'indice grezzo dei prezzi al consumo è cresciuto dello 0,2% rispetto a marzo risultando inferiore alle attese degli analisti (fissate su una crescita dello 0,3%), in ripresa dal -0,1% precedente. Su base annuale l'indice ha registrato un incremento del 2,5%, dal +2,4% (consensus +2,5%) . L'indice Core (esclusi energetici ed alimentari) è cresciuto dello 0,1% rispetto al mese precedente (consensus +0,2%). Su base annuale l'indice è salito del 2,1% in linea alla rilevazione precedente (consensus +2,2%).
Sul fronte dell’occupazione, invece, le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 4 maggio si sono attestate a 211 mila unità, inferiori alle attese fissate a 219 mila unità e pari al dato della settimana precedente (211 mila unità). Il numero totale di persone che richiede l'indennità di disoccupazione si attesta a 1,790 milioni, superiore a 1,760 milioni della rilevazione precedente.
FOREX
Il dollaro è in lieve rialzo sulle principali controparti valutarie ma si mantiene al di sotto dal picco da quattro mesi e mezzo.
La valuta Usa è frenata dalla lettura sotto le attese dell'inflazione Usa in aprile, che ha spinto gli operatori a ridurre le scommesse su una maggiore aggressività di Federal Reserve nell'aumentare il costo del denaro.
Intorno alle 9,50 l'indice del biglietto verde, che ne traccia l'andamento sulle principali controparti valutarie, sale a 92,742 da 92,650 della precedente chiusura, dopo una fiammata mercoledì a 93,420, massimo da 4 mesi e mezzo.
Poco variato l'euro, che al momento sembra non risentire della prospettiva di una nascita in Italia di un governo frutto di un'alleanza tra Lega e Movimento Cinque Stelle, le cui proposte di politica economica rappresentano un'incognita per la tenuta dei conti pubblici di Roma, anche se entrambi i partiti ultimamente hanno almeno in parte sfumato la loro posizione euroscettica.
La valuta unica viaggia a 1,1920 dollari da 1,1903 dollari dell'ultima chiusura, dopo aver toccato mercoledì il minimo da quattro mesi e mezzo a 1,1823 dollari.
PETROLIO E ORO
Le quotazioni dell'oro hanno guadagnano ancora terreno sui mercati asiatici spinti dalle tensioni internazionali: il lingotto con consegna immediata avanzano dello 0,2% a 1.319 dollari l'oncia.
Le quotazioni del petrolio in calo dopo le fiammate dei giorni scorsi sull'onda delle tensioni politiche tra Usa e Iran. I contratti sul greggio Wti con scadenza a giugno cedono 12 centesimi a 71,23 dollari al barile; il brent ne perde 17 a 77,30.
I DATI MACROECONOMICI ATTESI OGGI Venerdì 11 Maggio 2018
14:30 USA Indice prezzi importazioni apr;
16:00 USA Indice fiducia consumatori (Univ. Michigan) preliminare mag.
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