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Immagine del redattoreAntonio Arricale

PIL ITALIANO MEGLIO DELLE ATTESE. TRIMESTRALI POSITIVE, PIAZZA AFFARI BRILLA



Piazza Affari si allinea alla giornata positiva delle altre borse europee, traendo forza dalla performance positiva di Wall Street di ieri grazie alle trimestrali migliori delle attese (il 60,49% delle società incluse nell’S&P che ieri hanno pubblicato i dati ha superato in positivo le previsioni sui ricavi, mentre il 73,66% lo ha fatto per quello che riguarda gli utili) e dagli analoghi risultati pubblicati da alcune grandi società quotate appunto a Milano.

Sullo sfondo, certo, resta un contesto globale grigio dei mercati, tra la recessione tecnica negli Stati Uniti a seguito dei dati sul PIL nel secondo trimestre che aumenta le attese di un rallentamento dei ritmi di rialzo dei tassi della Fed, e l’aumento dell’inflazione in Germania (8,5%, dunque oltre le previsioni).

Relativamente a Piazza Affari, spiccano Stellantis (+4,9%) Prysmian (+5), Iveco (+6%) e Moncler (+8%), tutte oltre le attese degli analisti. E oggi sono attese, tra le tante, le semestrali di Intesa Sanpaolo, Anima Holding, Autogrill, Azimut Holding, A2A, Mediobanca, Rcs e Saras.

Ma vediamo, appunto, come si presenta lo scenario borsistico al momento della scrittura.

Il listino milanese mostra un guadagno dell’1,60% (Ftse Italia All Share +1,55%, Ftse Italia Mid Cap +1,55%, Ftse Italia Star +1,34%).

In verde anche le altre borse del Vecchio Continente: Francoforte +0,9%, Londra +0,60%, Parigi +1,36%, Madrid +1,34%.

Lieve aumento per l'Euro / Dollaro USA, che mostra un rialzo dello 0,38%. Lieve aumento dell'oro, che sale a 1.764,1 dollari l'oncia.

Nessuna variazione significativa per il mercato petrolifero, con il petrolio (Light Sweet Crude Oil) che si attesta sui valori della vigilia a 97,42 dollari per barile. Lo spread fa un piccolo passo indietro, registrato in calo dell'1,27% a 239 pb, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,19%. Per il resto – si diceva - le attenzioni degli investitori si sono concentrate sui dati macroeconomici statunitensi, in particolare per quello che riguarda il Prodotto Interno Lordo del secondo trimestre 2022. La misurazione preliminare ha segnato un -0,9% a livello annuale, ben al di sotto rispetto al consensus medio di Bloomberg al +0,4%. Il secondo calo del PIL consecutivo (dopo il -1,6% dei primi tre mesi dell’anno) a livello trimestrale mette il Paese nella cosiddetta recessione tecnica.

Tuttavia, gli Stati Uniti non considerano questa definizione, ma si basano su quanto determinato da un gruppo di ricercatori del National Bureau of Economic Research utilizzando più indicatori.

Restando in territorio USA, le richieste di sussidi di disoccupazione dell’ultima settimana si sono attestate a 256mila unità, leggermente al di sopra delle stime degli analisti di Bloomberg che prevedevano una rilevazione a 250mila unità.

Tornando all’Europa, oggi si conosceranno i dati sull’inflazione dell’Eurozona di luglio 2022, attesa al +8,8%.

Nel frattempo, in Germania l’indice dei prezzi al consumo a luglio è accelerata all’8,5% su base annuale, oltre le previsioni all’8,1%. Tra i fattori che hanno pesato sul dato vi è l’aumento del 14,8% dei prezzi del cibo.

I MARKET MOVER DI OGGI

Oggi gli operatori dei mercati finanziari sono concentrati su alcuni dati macroeconomici di rilievo per Germania, Italia, Eurozona e Stati Uniti.

Per la Germania i dati del tasso di disoccupazione (luglio) è registrato al 5,4% (precedente 5,3) e il PIL del secondo trimestre a 0% (era atteso 0,1 rispetto al precedente 0,2), mentre per l’Italia il PIL del secondo trimestre è registrato a 1% (meglio dell’atteso 0,3 e, dunque, del precedente 0,1%) e l’inflazione armonizzata (mese su mese) allo 0,4% (rispetto alle attese di uno 0,6 e del precedente 1,2%).

Per quanto riguarda l’Eurozona i dati dell’inflazione (luglio) sono registrati in peggioramento dello 0,1% e del PIL del secondo trimestre allo 0,7 (rispetto allo 0,6 precedente).

Per gli USA si attendono invece i dati del reddito e spesa personale (giugno), deflatore PCE core (giugno), PMI di Chicago (luglio) e la fiducia dei consumatori elaborata dall’Università del Michigan (luglio).

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