Avvio di ottava in deciso rialzo per l’azionario italiano ed europeo nonostante la nuova rottura tra gli Stati Uniti e le altre grandi economie sul tema del protezionismo al G7 canadese e dopo una tornata di elezioni amministrative che in Italia ha chiamato al voto 6,5 milioni di cittadini ma ha registrato un’affluenza in calo al 61,19% e un crescita del centrodestra a trazione leghista mentre frenava il Movimento Cinque Stelle.
Da evidenziare anche il nuovo ministro dell’Economia italiano Giovanni Tria in un’intervista al Corriere della Sera ha confermato una posizione di difesa della posizione italiana nell’euro e di proseguimento del nuovo esecutivo nella riduzione del rapporto deficit/Pil italiano. Tria ha anche sottolineato che i fondamentali dell’Italia in questa fase sono solidi.
Al momento il FTSE MIB segna +2,14%. In calo a 243 punti base lo spread BTP/Bund con acquisti sui titoli di Stato italiani che mostrano un rendimento in calo al 2,94% (-11 pb) e uno yield del Bund in rialzo di 3 punti base allo 0,48 per cento.
A Piazza Affari brilla il comparto bancario con un indice di settore Ftse Italia Banche in crescita del 4,07% e trascinato da titoli come Unicredit (+4,81%), Intesa (+4,47%), Banco Bpm (+4,39%) e Bper (+3,79%).
Positive anche le principali Borse europee: il Dax30 di Francoforte segna + 0,45%, il Cac40 di Parigi +0,22%, il Ftse100 di Londra +0,92% e l'Ibex35 di Madrid +0,79%.
Tokyo ha chiuso positiva
In rialzo anche i mercati asiatici con l’eccezione dei Shanghai (-0,47%) e di Sydney (-0,20%). Il Nikkei 225 ha guadagna lo 0,48%, il Kospi di Seul lo 0,76%, l’Hang Seng di Hong Kong l0 0,43%.
NYSE, il Dow Jones nell'ultima settimana ha guadagnato il +2,76%
La Borsa di New York ha chiuso l'ultima seduta della settimana in rialzo in vista delle importanti riunioni di politica monetaria di Fed e Bce. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,30%, l'S&P 500 lo 0,31% e il Nasdaq Composite lo 0,14%.
I DATI MACROECONOMICI IN CALENDARIO E LE PRINCIPALI NEWS
Oggi non ci sono particolari eventi macro in programma, ma la settimana è particolarmente densa di appuntamenti rilevanti per i mercati. Si inizia dal vertice storico Usa-Corea del nord, domani 12 giugno, per continuare con le riunioni di politica monetaria di Stati Uniti (Federal reserve) ed Europa (Bce). L'attenzione degli operatori è rivolta inoltre al meeting dell'Opec, in agenda il prossimo 22 giugno. Il barile di brent, il greggio di riferimento del mare del nord, perde lo 0,98% a 75,44 dollari al barile. il West texas intermediate cede l'1,06% a 65,04 dollari. Attesi per domani 12 giugno: l'outlook sull'energia dell'Eia e il rapporto mensile sul mercato del petrolio dell'Opec.
Giappone: massa monetaria M2 salita del 3,2% in maggio
La Bank of Japan ha reso noto che la massa monetaria M2 è salita in Giappone del 3,2% annuo in maggio, a 1.003.200 miliardi di yen, con lo stesso tasso di crescita registrato in aprile (rivisto al ribasso dal 3,3% comunicato lo scorso mese), dopo il progresso del 3,1% marzo e contro il 3,3% atteso dagli economisti. La massa monetaria M3 è invece cresciuta del 2,7% annuo, come in aprile (2,8% l'incremento di marzo).
Giappone: ordini macchinari industriali in progresso del 9,6%
Secondo quanto comunicato dall’Ufficio di Gabinetto nipponico, in aprile gli ordini di macchinari industriali core (escludendo cioè quelli per la generazione elettrica e quelli navali) sono cresciuti in Giappone del 9,6% annuo, contro il precedente declino del 2,4% (e il progresso del 2,4% di febbraio) e l'incremento del 3,8% atteso dagli economisti. Su base sequenziale rettificata stagionalmente, invece, si è registrato un balzo del 10,1% dopo la contrazione del 3,9% di marzo (e la crescita precedente del 2,1%), a fronte dell'incremento del 2,4% del consensus.
Cina: in maggio tasso d'inflazione stabile all'1,8% annuo
Secondo quanto comunicato sabato dall’Ufficio nazionale di Statistica di Pechino, in Cina il tasso d'inflazione è rimasto stabile in maggio sull'1,8% annuo già registrato in aprile (2,1% in marzo), in linea con il consensus di Reuters. Su base mensile l'indice dei prezzi al consumo ha segnato invece un declino dello 0,2% come in aprile (contro il calo precedente dell'1,1%) a fronte di una flessione dello 0,1% attesa dagli economisti.
Cina: crescita prezzi produzione salita al 4,1% in maggio
Secondo quanto comunicato sabato dall’Ufficio nazionale di statistica di Pechino, in Cina la crescita dei prezzi alla produzione ha accelerato in maggio al 4,1% annuo dal 3,4% di aprile (3,1% in marzo, che era stato il livello più basso dall'1,2% dell'ottobre 2016). Si tratta del ventunesimo mese consecutivo d’espansione (dopo una striscia di 54 mesi di declino) e il dato è superiore al 3,9% del consensus di Reuters. Su base sequenziale i prezzi alla produzione sono invece saliti dello 0,4% dopo il declino dello 0,2% di marzo e aprile (e dello 0,1% in febbraio).
Gran Bretagna: Cbi rivede all'1,4% stima crescita Pil 2018
La Confederation of British Industry (Cbi, federazione confindustriale di Londra) venerdì ha rivisto al ribasso all'1,4% la stima di crescita del Pil della Gran Bretagna nel 2018, contro l'1,5% del precedente outlook di dicembre. La Cbi prevede un'ulteriore frenata all'1,3% nel 2019. Anche se l'incertezza sulla Brexit continua a farsi sentire, la Cbi ha notato i primi segnali di uno sblocco degli investimenti. La stima di crescita dell'economia globale è invece del 3,8% quest'anno e del 3,6% il prossimo.
Grecia: in maggio l'inflazione è cresciuta dello 0,6% annuo
Secondo quanto riportato venerdì dall’Ellinikí Statistikí Archí (Elstat, l’ente statistico di Atene), in maggio l'inflazione è cresciuta in Grecia dello 0,6% su base annua, dopo la lettura invariata di aprile (e il declino dello 0,2% di marzo). Su base mensile l’indice dei prezzi al consumo è invece calato dello 0,3% contro il progresso precedente dello 0,9% (1,5% in marzo). In maggio l'inflazione armonizzata è salita dello 0,8% annuo, in ulteriore accelerazione rispetto allo 0,5% di aprile (0,2% in marzo). Su base mensile la lettura è invece per un rialzo sceso allo 0,1% dall'1,0% precedente (1,2% in marzo).
CRIPTOVALUTE
Tonfo Bitcoin: attacco hacker in Corea del Sud
Il prezzo del Bitcoin affonda dopo un nuovo attacco hacker registrato in Corea del Sud. Dopo l’imponente furto ai danni di Coincheck anche l’exchange sudcoreano Coinrail ha dovuto fare i conti con un nuovo tentato attacco hacker che ha riportato il prezzo del Bitcoin a scambiare sotto la soglia dei $7.000.
A confermare l’intrusione nei propri sistemi è stata la stessa piattaforma, che ha gettato nuove ombre sulla sicurezza e sull’affidabilità del trading in criptovalute.
Ma non è stato soltanto il prezzo del Bitcoin a perdere terreno durante il fine settimana. Anche la quotazione di Ethereum, secondo Coindesk, ha bruciato un altro 14% ed è scivolata fin sui $506, mentre il Litecoin è sceso di circa 11 punti percentuali su quota $100.
La flessione che ha investito l’intero comparto criptovalute ha trovato parziale ragion d’essere in un recente report del Wall Street Journal, nel quale il quotidiano ha parlato di una possibile indagine per manipolazione di prezzo che sta investendo 4 famosi exchange: Bitstamp, Coinbase, itBit e Kraken.
Al momento il prezzo del Bitcoin sta scambiando a 6.698 dollari.
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