Due notizie tra le tante: risale la tensione tra gli Usa e la Cina; resta alta la frizione tra i paesi Ue, al di là dei risultati del recente Consiglio europeo, con l’Olanda alfiere dei cosiddetti Paesi “frugali”. Tensione, peraltro, destinata tutt’altro che a raffreddarsi a mano a mano che si avvicinano le date delle elezioni sia del gigante Usa e sia della lillipuziana Olanda.
Dunque, le notizie sono queste.
1) Il governo degli Stati Uniti ha erogato assegni di aiuto agli americani, a seguito del Coronavirus, nel mese di aprile, a 1 milione e 100 mila persone decedute, per un totale di 1,4 miliardi di dollari. Per una serie di ragioni tecniche e burocratiche – hanno spiegato le fonti governative – non è stato possibile accedere all’archivio più aggiornato (quello della Social Security) e quindi ci si è arrangiati con quello delle dichiarazioni dei redditi del 2018 e 2019, per cui non si è tenuto conto dei contribuenti nel frattempo deceduti.
2) L’Olanda, vessillifera dei Paesi “frugali” (nel novero ci sono: Austria, Danimarca, Svezia, Finlandia e repubbliche baltiche) ha il proprio sistema bancario sotto accusa. Infatti, entrambe le banche del paese dei tulipani, ING e Amro, sono sotto inchiesta per riciclaggio. Di più: l’Olanda – che si è arrivata ad arrogarsi il diritto, che invece spetta alla Commissione, di poter esercitare il veto nel caso i soldi del Recovery plan erogati dall’UE fossero impiegati male – fa da sempre dumping fiscale nei confronti degli altri Paesi dell’Unione Europea, Italia in testa.
Vi è, tuttavia, tra i due esempi riportati, che il gigante Usa ha un apparato burocratico elefantiaco, la formica Olanda, invece, una burocrazia praticamente inesistente.
P.S.: Inutile aggiungere che di entrambi i Paesi l’Italia ha soltanto i difetti: apparato del primo e dimensioni (in rapporto agli Usa) della seconda.
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