Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in ordine sparso in attesa delle indicazioni che arriveranno più tardi dalla Bce. L'indice Stoxx Europe 600 cede lo 0,1%, il Ftse Mib di Milano segna +0,38%, il Dax30 di Francoforte lo 0,3%. Sopra la parità il Cac40 di Parigi (+0,1%) e il Ftse100 di Londra (+0,1%).
A Piazza Affari acquisti sui bancari: l'indice FTSE Italia Banche segna +0,7% dopo le dichiarazioni di ieri della numero uno della vigilanza bancaria BCE, Daniele Nouy: le nuove norme sulle coperture obbligatorie dei crediti deteriorati verranno ricalibrate in base ai commenti e alle opinioni legali raccolte negli ultimi mesi e la data di applicazione potrebbe essere spostata. Secondo indiscrezioni riferite da Reuters, la BCE pubblicherà una prima bozza solo a marzo: si ipotizza quindi un'entrata in vigore a fine anno.
Future sugli indici azionari americani poco mossi: S&P 500 -0,01%, Dow Jones Industrial -0,01%, Nasdaq 100 +0,17%. Le chiusure dei principali indici USA nella seduta precedente: S&P 500 -0,06%, Nasdaq Composite -0,61%, Dow Jones Industrial +0,16% (nuovi massimi storici per i tre indici).
Mercato azionario giapponese in rosso, il Nikkei 225 chiude a -1,13%. Borse cinesi deboli: l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen termina a -0,57%, l'Hang Seng di Hong Kong a -0,92% circa.
Il Dollar Index aveva perso quasi l'1% all'Ice ai minimi dalla fine del 2014 mercoledì anche in scia alle dichiarazioni dello U.S. Secretary of the Treasury (il ministro del Tesoro di Washington) Steven Mnuchin, che dal World Economic Forum di Davos aveva sottolineato quanto la debolezza del biglietto verde fosse positiva per gli Stati Uniti.
A Sydney la seduta è complessivamente positiva per i titoli legati alle materie prime, ma non abbastanza da impedire all'S&P/ASX 200 di chiudere in declino (seppure di appena lo 0,08%).
Oggi parla Draghi (ore 14,30) e si capirà quale sarà la quotazione della coppia Eur/Usd prenderà finalmente la direzione di un poderoso ritracciamento come ormai tutti gli analisti si aspettano soppesando le preoccupazioni del t5asso di inflazione di Eurolandia. Intanto la coppia continua a scambiare sui massimi degli ultimi tre anni a 1,2460.
Il dollaro debole sostiene i corsi dell'oro e del petrolio: i future sul Brent hanno toccato un progresso dello 0,70% in Asia, superando quota 71 dollari al barile per la prima volta dalla fine del 2014.
Petrolio. I future sul Brent hanno toccato un progresso dello 0,70% in Asia, superando quota 71 dollari al barile per la prima volta dalla fine del 2014. Come successo per l'oro anche il petrolio ha beneficiato delle parole dello U.S. Secretary of the Treasury (il ministro del Tesoro di Washington) Steven Mnuchin. "Un dollaro più debole fa bene a noi in termini di commercio e opportunità", ha sottolineato Mnuchin dal World Economic Forum di Davos, commentando il declino del biglietto verde nei confronti delle altre principali valute. I future sul West Texas Intermediate (Wti) sono invece in rialzo in Asia di oltre l'1% anche in questo caso sui massimi dal 2014.
CRIPTOVALUTE
La maggior parte delle criptovalute si muove in territorio positivo. Tra le maggiori per valore solo Ripple e Iota e Vechain registrano una lieve flessione (rispettivamente -1.80%, -2.52% e -10.58% su base giornaliera). In evidenza Stem e Iostokem che nella scala di valore delle criptovalute maggiorente capitalizzate occupano il 25mo e 42mo posto, registrano un salto di valore rispettivamente del +41.60%, +58.50%.
I DATI MACROECONOMICI ATTESI OGGI
Giovedì 25 Gennaio 2018
08:00 GER Indice GfK (fiducia consumatori) feb;
09:00 SPA Tasso di disoccupazione trim4;
10:00 GER Indice IFO (fiducia imprese) gen;
10:00 ITA Ordini all'industria nov;
10:00 ITA Fatturato industriale nov;
10:00 ITA Bilancia commerciale (non EU) dic;
12:00 GB Indice CBI (settore distributivo) gen;
13:45 EUR Riunione BCE;
14:30 EUR Conferenza stampa Draghi (presidente BCE);
14:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione;
14:30 USA Bilancia commerciale preliminare dic;
14:30 USA Scorte all'ingrosso preliminari dic;
16:00 USA Indice anticipatore (Conference Board) dic;
16:00 USA Vendite abitazioni nuove dic.
NEWS
GERMANIA
L'indice Gfk che misura la fiducia dei consumatori in Germania si attesta nel mese di febbraio a 11 punti in crescita da 10,8 punti della rilevazione precedente, risultando superiore al consensus pari a 10,8 punti.
SPAGNA
In Spagna, il Ministero dell'Occupazione ha reso noto che nel quarto trimestre 2017 il tasso di disoccupazione e' salito al 16,55% dal 16,38% della rilevazione precedente. Era atteso un tasso pari al 16,15%.
FINLANDIA
Tilastokeskus, l’ente nazionale di statistica di Helsinki, ha comunicato che in dicembre il tasso di disoccupazione in Finlandia è balzato all'8,4% dal 7,1% di novembre (7,3% in ottobre), che era il livello più basso dal 7,0% del luglio 2014. La lettura dell'ultimo mese dell'anno, che si confronta con l'8,9% del dicembre 2016, è invece la più elevata dal giugno scorso. Il tasso di disoccupazione giovanile, per un’età compresa tra 15 e 24 anni, è invece cresciuto in novembre al 15,5% dal 14,8% di novembre (12,3% in ottobre).
USA
Sul fronte macroeconomico l'Indice Prezzi Abitazioni pubblicato dalla Federal Housing Finance Agency (FHFA) si è attestato, nel mese di novembre, a 256 punti, superiore alla rilevazione precedente pari a 255 punti, in crescita dello 0,4% (pari al consensus). Su base annuale l'indice è salito del 6,5%. Markit ha reso noto che nel mese di gennaio l'Indice PMI Manifatturiero (stima flash) e' salito a 55,5 punti dai 55,1 punti del mese precedente. La rilevazione di gennaio evidenzia un incremento del ritmo di crescita del comparto manifatturiero, con livelli di produzione su livelli massimi da 34 mesi. Rallenta ancora la crescita del settore privato, sceso a 53,3 punti dai 53,7 punti della lettura precedente, su livelli minimi da 9 mesi. A dicembre le vendite di abitazioni esistenti sono diminuite del 3,6% rispetto a novembre, a 5,57 milioni di unità da 5,78 milioni di unità precedenti. Il dato è risultato inferiore al consensus fissato su un decremento del 2,2%. A novembre le vendite di case erano cresciute del 5,1%.
NUOVA ZELANDA
Secondo quanto comunicato da Statistics New Zealand, nel quarto trimestre il tasso d'inflazione è calato in Nuova Zelanda all'1,6% annuo, contro l'1,9% del consensus del Wall Street Journal per una lettura invariata rispetto al periodo precedente. Su base sequenziale, i prezzi al consumo sono cresciuti negli ultimi tre mesi dell'anno dello 0,1% contro lo 0,5% del terzo trimestre e lo 0,4% stimato dagli economisti. Secondo gli analisti di Australia & New Zealand Banking Group (Anz), citati dal Financial Times, il dato ha contribuito a spingere le aspettative per un rialzo dei tassi da parte della Reserve Bank of New Zealand dal novembre di quest'anno alla metà del 2019.
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