Le principali Borse europee si muovono in ordine sparso dopo un’apertura generalmente in calo. L'indice Stoxx Europe 600 cede lo 0,18%, il Dax30 di Francoforte lo 0,28%, il Cac40 di Parigi lo 0,24% e il Ftse100 di Londra è sulla parità.
La Borsa di New York ieri ha chiuso la seduta in rialzo in vista dell'inizio della stagione delle trimestrali societarie. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,41%, l'S&P 500 lo 0,13% e il Nasdaq Composite lo 0,09%
Dopo il positivo martedì di Wall Street, alla riapertura degli scambi in Asia l'andamento è stato maggiormente contrastato come confermato dalla performance di Tokyo: il Nikkei 225 ha infatti perso lo 0,26% a fronte del guadagno dello 0,15% dell'indice più ampio Topix, che già aveva chiuso la precedente seduta sui massimi dal giugno 1991.
Sulla piazza nipponica si è sentito l'impatto del rafforzamento dello yen, in rialzo di circa lo 0,30% sul dollaro dopo essersi apprezzato dello 0,40% martedì. Il fattore che maggiormente condiziona gli scambi in Asia sono le aspettative per un rimbalzo dei rendimenti obbligazionari. Settore in cui, per altro, la notizia a sorpresa è stato il taglio di 10 miliardi di yen (circa 75 milioni di euro) degli acquisti di titoli di Stato da parte della Bank of Japan, portando a 190 miliardi di yen (1,42 miliardi di euro) quelli sui bond con scadenza da 10 a 25 anni e a 80 miliardi (circa 600 milioni di euro) quelli da 25 a 40 anni.
Ad ogni modo le altre borse della regione hanno chiuso in rialzo. Hong Kong ha registrato un +0,2%, il suo dodicesimo rialzo consecutivo, non lontano dal record del 2007. Shanghai avanza dello 0,23%. L'andamento complessivo della regione è stato di ribasso, come confermato dalla perdita intorno allo 0,30% dell’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, che ha chiuso una striscia di guadagni durata sei sedute consecutive.
Ad ogni modo, Shanghai Composite e Shanghai Csi 300 hanno guadagnato lo 0,23% e lo 0,44% rispettivamente, contro la flessione dello 0,33% dello Shenzhen Composite.
Sul fronte macroeconomico, in Cina il tasso d'inflazione ha accelerato in dicembre all'1,8% annuo dall'1,7% di novembre ma contro l'1,9% atteso dagli economisti. Su base mensile l'indice dei prezzi al consumo ha segnato invece un incremento dello 0,3% dopo la lettura invariata di novembre ma anche in questo caso sotto allo 0,4% del consensus.
Hanno chiuso in netto ribasso, invece, Seoul e Sydney con perdite dello 0,42% e dello 0,64% rispettivamente per Kospi e S&P/ASX 200.
I DATI MACRO ATTESI
Mercoledì 10 Gennaio 2018
02:30 CINA Inflazione dic;
02:30 CINA Indice prezzi alla produzione dic;
08:45 FRA Produzione industriale nov;
10:30 GB Produzione industriale nov;
10:30 GB Produzione manifatturiera nov;
10:30 GB Bilancia commerciale (non UE) nov;
10:30 GB Bilancia commerciale (totale) nov;
14:30 USA Indice prezzi importazioni dic;
16:00 USA Scorte all'ingrosso finali nov;
16:30 USA Scorte settimanali petrolio (EIA).
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