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Immagine del redattoreAntonio Arricale

NUVOLE SULL’ECONOMIA MONDIALE. BORSE EUROPEE IN AFFANNO. MILANO - 0,10%

Le principali Borse europee si muovono in territorio negativo. L'indice Stoxx 600 perde lo 0,22%, il Dax30 di Francoforte lo 0,55%, il Cac40 di Parigi lo 0,49% e l'Ibex35 di Madrid lo 0,04%. Unico mercato al momento positivo Londra con il Ftse100 a +0,43%.

A Milano registrati in rosso anche gli altri indici: Ftse All Share segna – 0,22%, Ftse Mid Cap -0,64%, Ftse Italia Star -0,57%.

Nei mercati internazionali si registra la forte preoccupazione derivante dalla rinnovata inversione della curva dei rendimenti del debito statunitense, con i titoli decennali che mostrano un rendimento inferiore a quello delle scadenze a 2 anni: un segnale che fa temere l’attesa di un nuova recessione.

Il rendimento del BTP decennale italiano cede 2 punti base per tornare all’1,15%, mentre quello del Bund tedesco perde 3 pb e si attesta a quota -0,71 per cento. Scende ancora lo spread BTP/Bund che si pone così a 173 punti base.

BORSA USA SCIVOLA IN NEGATIVO NEL FINALE DI SEDUTA

Wall Street negativa in chiusura di seduta dopo un avvio sopra il riferimento e nonostante il rinnovato ottimismo per il commercio.

Il Dow Jones ha terminato in calo dello 0,47%, l'S&P 500 dello 0,32% e il Nasdaq Composite dello 0,34%. Il presidente iraniano Hassan Rouhani ha dichiarato oggi che gli Stati Uniti devono onorare gli impegni presi nell’ambito del JCPA (Join Comprehensive Plan of Action, ossia l’accordo sul nucleare iraniano abbandonato unilateralmente dalla nuova amministrazione USA di Donald Trump), “un preludio ai negoziati nell’ambito dell’accordo sul nucleare”.

Rouhani ha dunque precisato che gli Stati Uniti dovranno cancellare le sanzioni contro l’Iran (ossia l’embargo sul suo petrolio in primis) e correggere il loro percorso sbagliato prima che vi sia un qualunque sviluppo positivo nelle relazioni tra Iran e USA.

MERCATI ASIATICI DEBOLI, A TOKYO IL NIKKEI +0,11%

Guadagni modesti, questa mattina, per i mercati asiatici.

In Giappone il Nikkei ha fatto segnare un progresso dello 0,11% attestandosi a 20479 punti. L'indice sta cercando di risalire la china dopo il pesante calo di lunedì.

Da segnalare che il Giappone ha ufficialmente tolto la Corea del Sud dalla "white list" dei partner commerciali preferiti.

Il principale indice della borsa di Shanghai lo SSE Index ha chiuso a -0,29%; e così l’Hang Seng di Hong Kong, dove non accennano a fermarsi le proteste di piazza, che ha chiuso a -0,19%. Positivo invece Seul con il Kospi a +0,86%; e l’australiano Asx All ords di Sydney che ha registrato un guadagno dello 0,54%.

DATI MACROECONOMICI

Usa. L'Indice S&P/Case Shiller, che misura l'andamento dei prezzi delle abitazioni nelle 20 principali città americane, ha evidenziato nel mese di giugno un incremento del 2,1% rispetto allo stesso periodo del 2018, in rallentamento dal 2,4% della rilevazione precedente e risultando inferiore al consensus fissato su un incremento del 2,5%. Rispetto al mese precedente l'indice è rimasto invariato (consensus +0,2%) dal +0,1% precedente.

L'Indice Prezzi Abitazioni pubblicato dalla Federal Housing Finance Agency (FHFA) è cresciuto dello 0,2% a giugno rispetto al mese precedente, dopo l'incremento dello 0,2% a maggio (consensus +0,2%). Da giugno 2018 a giugno 2019, i prezzi delle case sono aumentati del 4,8%, attestandosi a 275,6 punti.

La Federal Reserve di Richmond ha comunicato che il proprio indice, che misura l'andamento dell'attività manifatturiera del Quinto Distretto, si è attestato nel mese di agosto a 1 punto superiore ai -12 punti di luglio e alle attese degli addetti ai lavori pari a -4 punti. L'indice è cresciuto grazie all'aumento degli indici relativi alle spedizioni e ai nuovi ordini. In calo invece la componente relativa all'occupazione.

Secondo quanto comunicato mercoledì dalla Confederation of British Industry (Cbi, federazione confindustriale di Londra), in agosto le vendite retail hanno continuato a scendere a causa della debolezza della spesa per consumo e della forte concorrenza. L'indice è sceso dello 0,4% su base annua dal -0,1% della rilevazione precedente.

L'Ufficio Federale di Statistica Destatis ha reso noto che i prezzi alle importazioni in Germania nel mese di luglio sono diminuiti dello 0,2% su base mensile dal -1,4% precedente, risultando inferiori alle attese fissate su un decremento mensile pari allo 0,1% e sono scesi del 2,1% su base annuale, dal -2%, attestandosi al di sotto della flessione attesa dell'1,7% su base annua. I prezzi delle esportazioni sono invece cresciuti dello 0,1% su base mensile e sono aumentati del +0,2% rispetto a luglio 2018.

Il clima dei consumatori tedeschi è misto per agosto. Mentre c'è stato un aumento della propensione all'acquisto, le aspettative di reddito sono leggermente diminuite. Al contrario, le prospettive economiche hanno subito un calo significativo. Per settembre GfK prevede che il clima dei consumatori rimarrà invariato rispetto al mese precedente a 9,7 punti.

In Italia cala la fiducia di imprese e consumatori in agosto. Torna sui livelli di inizio anno. Per quanto riguarda le imprese, in particolare, si conferma un quadro di elevata incertezza. Il sentiment dei consumatori è sceso a 111,9 da 113,3 , pur mantenendosi al di sopra del minimo di maggio 2019. Un peggioramento generalizzato che presenta però intensità diverse tra le sue componenti: la componente economica e quella futura registrano le flessioni più marcate passando, rispettivamente a 127,8 ed a 115,4. Si rileva un calo più contenuto per il clima personale (da 108,0 a 107,0) e per quello corrente (da 111,1 a 110,0). Il clima delle imprese nello stesso periodo registra un calo a 98,9 da 101,2. L’indice di fiducia diminuisce in tutti i comparti con l’unica eccezione rappresentata dal commercio al dettaglio, dove rimane sostanzialmente stabile (da 110,0 a 109,9). In particolare, il settore delle costruzioni e quello dei servizi subiscono il calo più marcato (rispettivamente a 140,4 ed a 97,4) mentre il deterioramento è più contenuto nella manifattura (da 100,1 a 99,7). Per quanto riguarda le componenti dei climi di fiducia delle imprese, nell’industria manifatturiera si rileva un peggioramento delle attese di produzione e dei giudizi sulle scorte; invece, i giudizi sugli ordini sono in lieve miglioramento. Nelle costruzioni la dinamica negativa dell’indice è essenzialmente dovuta al marcato peggioramento dei giudizi sugli ordini; le attese sull’occupazione rimangono sostanzialmente stabili. Nel comparto dei servizi si segnala il deterioramento di tutte le variabili che compongono l’indice di fiducia. Nel commercio al dettaglio il recupero dei giudizi sulle vendite e sulle scorte si unisce ad un deciso calo delle attese sulle vendite future. Si evidenzia che tali dinamiche sono diffuse solo alla grande distribuzione, dove l’indice di fiducia registra un aumento, mentre decisamente peggiore risulta il quadro relativo alla distribuzione tradizionale.

Tra i dati previsti oggi in calendario, negli Stati Uniti sono previste alle 16:30 le scorte di petrolio settimanali (EIA).

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