Negli Usa è il giorno del rapporto sull'occupazione con attese per 193mila posti di lavoro creati (il dato precedente è di 213K). Si guarda poi al deficit della bilancia commerciale e all'Ism sui servizi. Ieri Wall Street ha chiuso con il Nasdaq in grande spolvero (+1,24%) grazie ad Apple sopra i mille miliardi di capitalizzazione. Piatto invece il Dow Jones (-0,03%), mentre lo S&P500 è salito di circa mezzo punto percentuale (+0,49%).
Le borse europee si avviano a concludere l’ultima seduta di settimana in leggero rialzo nonostante le tensioni commerciali che continuano a pesare sull'umore degli investitori. A Francoforte il Dax segna +0,45%, a Parigi il Cac 40 indica +0,24%, a Londra il Ftse 100 +0,43%. Sotto lo zero, invece, i segnali registrati sugli indici della borsa di Milano, dove il Ftse Mib indica -0,04% e di Madrid con l’Ibex 35 che segna -0,14%.
Di segno opposti anche le borse orientali e oceaniche. In Giappone il Nikkei ha chiuso a +0,06%, così come il Kospi a Seul +0,77%. In rosso invece l’indice cinese di Shanghai con l’SSe che ha fatto -1,0% e, peggio ancora, l’Hang Seng di Hong Kong che ha chiuso a -2,21%.
Sotto la parità anche l’Asx di Sidney -0,02%.
A Milano si riaffaccia lo spread
A Piazza Affari, peraltro, torna a crescere lo spread tra Btp e Bund tedesco, dopo un avvio in calo ma comunque su livelli elevati (245,5 punti). In pochi minuti il differenziale di rendimento sale fino sopra quota 260 punti, oltre i massimi toccati ieri a 250. Il rendimento del titolo decennale italiano supera momentaneamente il 3%, al 3,036%. Sale la pressione anche sui Btp a breve scadenza con il tasso del titolo a due anni che ha segnato un rialzo di 29 punti base volando fino all'1,27%, un livello che non si vedeva da inizio giugno, per poi ripiegare attorno all'1,15%.
Forex
L'euro è in lieve calo sul dollaro alle prime battute sui mercati. La moneta unica passa di mano a 1,1545 dollari.
Sullo yen l'euro è a 129,38.
Lo yuan cinese ha ampliato il calo già visto toccando nuovi minimi mentre i rendimenti dei titoli di Stato giapponesi si sono attestati dopo giornate tumultuosi sui mercati obbligazionari.
Petrolio
Stabili le quotazioni del petrolio: i contratti sul greggio Wti con scadenza a settembre scambiano a 68,9 dollari al barile. Il Brent a 73,74 dollari al barile. I prezzi dell'oro sono in leggero calo con il lingotto con consegna immediata che scende dello 0,36% a 1.207,4 dollari l'oncia.
Bank of England aumenta i tassi
Ieri la Banca d’Inghilterra ha alzato i tassi di interesse di di 25 punti base per la prima volta quest’anno, e, invece di salire (invero un salto c’è stato prima del ripiegamento), la sterlina ha fatto un tonfo dopo.
Peraltro, anche le dichiarazioni del numero uno della BoE, Mark Carney, sono state relativamente positive. Il Governatore della banca centrale, infatti, ha parlato di un’economia in ripresa e di un’inflazione in salita. Ha anche aggiunto che questo inasprimento è necessario riportare l’Ipc ai suoi livelli target, ma in base ai future sui tassi di interesse gli investitori non vedono un ulteriore aumento prima del prossimo anno.
Dunque, quali sono i motivi che hanno spinto la sterlina a deprezzarsi?
Prima di tutto la decisione di alzare i tassi può essere definita piuttosto cauta in quanto Carney ha individuato dei segnali di rallentamento negli investimenti delle imprese.
In secondo luogo, il governatore ha alimentato i timori sulla Brexit, dichiarando che le trattative in corso stanno entrando in un “periodo critico”. Poiché la Brexit avrà un impatto sulla politica monetaria Carney crede che la banca centrale debba essere pronta a qualsiasi possibile sviluppo, in quanto se la Brexit dovesse essere una causa di disinflazione, allora la banca dovrebbe allentare la politica. Lasciando aperta la possibilità sia di un ulteriore aumento che di un taglio, la BoE ha deluso i tori, che permettevano agli investitori di restare concentrati sulla precedente debolezza della sterlina e sulla possibilità che non venga trovato un accordo sulla Brexit.
Infine, gli investitori attendono i dati NFP, e la speranza di dati positivi hanno contribuito alla debolezza del cambio GBP/USD.
Non farm payrolls
Le possibilità di un report positivo sui salari del settore non agricolo, secondo gli analisti, sicuramente ci sono. Il report Adp è stato positivo, la fiducia è in salita, le richieste di disoccupazione sono scese, e, secondo Challenger, nel mese di luglio sono stati registrati meno licenziamenti. Inoltre, se i dati saranno accettabili, la Federal Reserve procederà con un altro aumento dei tassi di interesse già a settembre. Insomma, ce n’è per stare in campana.
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