(12/05/20 ore 9,00) - Per i listini europei e per Piazza Affari si preannuncia un avvio di contrattazioni caratterizzato da una certa cautela, dopo la chiusura mista di Wall Street (Dow Jones in calo) e quella poco più sulla parità della Borsa di Tokyo. Sui mercati gli investitori continuano a seguire da vicino gli sviluppi della pandemia di coronavirus, e mostrano una certa preoccupazione di fronte ai nuovi casi di coronavirus individuati in Asia a seguito dell'allentamento delle misure di contenimento. Sebbene contenuto, il numero è il più alto in più di un mese e alimenta i timori di chi paventa una seconda nuova ondata.
LE BORSE EUROPEE IERI
Piazza Affari e gli altri principali listini europei ieri hanno chiuso negativi, in scia anche alla debolezza di Wall Street, dopo il rally della scorsa settimana. A penalizzare i mercati hanno contribuito alcuni realizzi, mentre l'attenzione si concentra sulla Fase 2 dell'epidemia di Covid-19 in Itala e nel resto d'Europa, con il rischio di possibili riacutizzazioni. Focus puntato anche sul Dl Rilancio e sulle esigenze di ricapitalizzazione delle imprese italiane. Ben accolta la decisione di Moody's di rinviare la decisione sul rating italiano. Il listino milanese ieri ha chiuso la seduta poco sotto la parità, con il Ftse Mib che ha limato lo 0,33%; sulla stessa linea, si è mosso al ribasso il Ftse All-Share, che ha perso lo 0,32%, scambiando a 19.013 punti. Sui livelli della vigilia i Ftse Italia Mid Cap (+0,01%); in rialzo invece il Ftse Italia Star (+1%). Spread Btp-Bund a 237 punti (-0,96%) Tra i mercati del Vecchio Continente Francoforte è sceso dello 0,73%, incolore Londra, che non ha registrato variazioni significative, rispetto alla seduta precedente, e calo deciso per Parigi, che ha segnato un -1,31%. WALL STREET
Wall Street ha chiuso la seduta di ieri contrastata, con il Nasdaq, però, che grazie ai rialzi messi a segno dai titoli delle grandi aziende tecnologiche statunitensi, ha registrato la sesta chiusura di seguito al di sopra della parità. Apple ha guadagnato l'1,57% a 315,01 dollari, Amazon l'1,24% a 2,409.00 dollari, Netflix l'1,14% a 440,52 dollari, Alphabet l'1,07% a 1.403,26 dollari. Il Nasdaq ha guadagna il 2,4% da inizio 2020 dopo che la scorsa settimana ha cancellato le perdite da inizio anno. A pesare però sono le preoccupazioni legate a una seconda ondata di contagi da coronavirus dopo che in alcuni Paesi, come la Germania e la Corea del Sud, si è registrato un aumento dei casi in seguito alla riapertura delle attività. I mercati temono che l'economia potrebbe impiegare più tempo del previsto a riprendersi. Intanto negli Stati Uniti, ci sono almeno 1.334.951 casi di Covid-19 mentre le morti a causa della malattia sono almeno 79.699. Ciononostante, il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, nella consueta conferenza stampa giornaliera, ha confermato che alcune aree dello Stato riapriranno il 15 maggio. Dopo un'altra seduta caratterizzata dall'elevata volatilità, il petrolio Wti con consegna a giugno ha ceduto 0,60 dollari, il 2,4%, a 24,14 dollari. Il Djia ha perso 109,33 punti, lo 0,45%, a quota 24.221,99. L'S&P 500 ha guadagnato 0,39 punti, lo 0,01%, a quota 2.930,19. Mentre il Nasdaq ha aggiunto 71,02 punti, lo 0,78%, a quota 9.192,34.
ASIA
I mercati asiatici chiudono una seduta incerta, a causa delle preoccupazioni per una seconda ondata di contagio in Cina, dopo che sono riemersi alcuni casi a Wuhan. A Tokyo, l'indice Nikkei ha chiuso con un piccolo vantaggio dello 0,16% a 20.424 punti, mentre il Topix ha limato lo 0,12% a 950 punti. Stessa impostazione per Seoul -0,15%. Deboli anche le borse cinesi, con Shanghai che cede lo 0,49% e Shenzhen lo 0,44%. Peggio fa Taiwan che perde l'1,11%. Prevalentemente negative le altre borse che chiuderanno più tardi le rispettive sedute, con Hong Kong che perde l'1,539%, seguita da Singapore (-1,05%) e Jakarta (-1,24%), mentre tengono Bangkok (+0,32%) e Kuala Lumpur (+0,12%). In rosso le borse di Mumbay (-1,51%) e Sydney (-1,21%).Seul tratta in ribasso dello 0,39% alle 7.30 e si muove appena sotto la parità a 1.927,81 punti.
INDICATORI MACRO
GIAPPONE. Condizioni economiche del Giappone in fase di deterioramento a marzo. Secondo la stima preliminare del Cabinet Office, il leading indicator (superindice) si sarebbe portato a 83,8 punti, in calo dell'8,1% rispetto ai 91,9 di febbraio. Nello stesso periodo, l'indice coincidente che sintetizza la situazione attuale dell'economia, è indicato in calo del 4,9% a 90,5 da 95,4. L'indice differito, che invece cattura le prospettive per i prossimi 12 mesi (lagging index), è atteso in recupero a 101,7 da 100,9. CINA. Ancora in frenata l'inflazione in Cina ad aprile, a causa degli strascichi dell'epidemia di Covid-19 sull'economia. Secondo il National Bureau of Statistics, l'inflazione ha registrato un incremento tendenziale del 3,3% dopo il 4,3% di marzo. Il dato è inferiore alle attese degli analisti (3,7%). Rispetto al mese precedente, invece, i prezzi al consumo segnano un decremento dello 0,9%, più ampio del consensus (-0,5%), dopo il -1,2% precedente. Giù anche i prezzi alla produzione, che hanno mostrato un decremento tendenziale del 3,1% dopo il -1,5% di marzo. Il dato è inferiore alle attese degli analisti che indicavano una contrazione più limitata del 2,6%.
I MARKET MOVERS DI OGGI
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