Mercati azionari europei incerti. Sopra la parità gli indici di Piazza Affari, negativi Parigi e Francoforte. A Milano, a metà mattinata, il FTSE MIB segna +0,76%, il FTSE Italia All-Share +0,66%, il FTSE Italia Mid Cap +0,21%, il FTSE Italia STAR +0,415%.
A Londra il FTSE 100 segna +0,14%, il DAX si è portato invece poco sopra la parità (+0,02%), resta an cora negativo il CAC 40 -0,03%, mentre l’IBEX 35 segna +0,43%.
Poco mosso anche il mercato azionario giapponese con l'indice Nikkei 225 che stamattina ha chiuso a +0,04%. Sulla stessa onda il Kospi di Seul che ha chiuso a +0,08%.
Incerte, invece, le borse cinesi: l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen ha chiuso a +0,26%,negativo l'Hang Seng di Hong Kong che ha chiuso a -0,52%. Sottola parità anche la chiusura dell’Asx a Sydney -0,04%.
Wall Street ha chiuso in calo, male i tecnologici
La Borsa di New York ha chiuso la prima seduta della settimana in ribasso. Il Dow Jones ha perso lo 0,57%, l'S&P 500 lo 0,58% e il Nasdaq Composite l'1,39%. Wall Street, appesantita dalla performance negativa del comparto tecnologico, ha risentito delle incertezze legate alle prossime mosse della Fed (decisione sui tassi attesa mercoledì). Segno più per il settore energetico in scia al rialzo del petrolio.
Commodities
La notizia dei blocchi delle consegne dell'Arabia Saudita per disordini ed il calo delle scorte annunciato dall'EIA avevano innescando un aumento dei prezzi, ma poi sono prevalsi i realizzi e le quotazioni sono tornate a scendere. Dunque, il petrolio chiude la settimana (ed il mese) con un ribasso del 2,51% a 68,69 dollari al barile.
Ottava positiva per il gas naturale che registra un incremento del 2,36% a 2,822 dollari per milione di BTU.
L’oro chiude una settimana incolore, portandosi a 1.223 dollari l'oncia, con una piccola limatura rispetto alla settimana precedente. Il metallo prezioso continua a risentire del forte apprezzamento del dollaro, specie sull'euro, dopo la conferma di una politica ancora accomodante della BCE e dopo i positivi dati del PIL americano.
Ottava positiva per il rame, che chiude in rialzo dell'1,51%% a 2,78 dollari la libbra. Il recupero del metallo rosso, dopo alcune settimane negative, è da imputare alla distensione dei rapporti commerciali fra USA ed UE, in seguito all'incontro costruttivo fra Trump e Juncker. Resta però l'incognita Cina ad oscurare le prospettive del commercio mondiale.
Altra settimana euforica per il grano che ha chiuso a 530,50 cent per bushel, in rialzo di circa il 2,81% ai massimi da sei settimane. Ad alimentare gli acquisti sul frumento hanno contribuito le previsioni al ribasso sul raccolto mondiale, causate dalla siccità che ha colpito alcune aree chiave di produzione come Europa, Russia ed USA.
Forex
Il cambio Eur/Usd sale dello 0,17% a 1,1725 alle 03:36 ET (07:36 GMT), dopo essere salito dello 0,41% ieri.
L’euro sale anche contro lo yen, con la coppia Eur/Jpy su dello 0,38% a 130,49.
Lo yen scende contro il dollaro, con la coppia Usd/Jpy a 111,27, su dello 0,2% sulla giornata, dopo aver raggiunto il massimo della notte di 111,45.
L’indice del dollaro Usa, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,07% a 94,09, staccandosi dal massimo di una settimana di venerdì di 94,7.
La sterlina sale contro il dollaro, con la coppia Gbp/Usd su dello 0,08% a 1,3142, ma scende contro l’euro, con il cambio Eur/Gbp in salita dello 0,11% a 0,8923.
Il dollaro australiano sale, con il cambio Aud/Usd su dello 0,28% a 0,7428, mentre il dollaro neozelandese è pressoché invariato, con la coppia Nzd/Usd a 0,6823.
I DATI MACROECONOMICI IN CALENDARIO OGGI CON LE PRINCIPALI NEWS
Martedì 31 Luglio 2018
14:30 USA Indice costo del lavoro trim2;
14:30 USA Redditi e consumi giu;
14:30 USA Inflazione PCE giu;
15:00 USA Indice S&P-Case/Shiller (prezzi abitazioni) mag;
15:45 USA Indice PMI Chicago (manifatturiero) lug;
16:00 USA Indice fiducia consumatori (Conference Board) lug.
Cina: Pmi manifatturiero in frenata a 51,2 punti in luglio
Ventiquattresimo mese consecutivo sopra la soglia che separa espansione da contrazione per il manifatturiero della Cina, che in luglio segna però un'ulteriore frenata attestandosi sui minimi da febbraio. Secondo quanto comunicato dall'Ufficio nazionale di statistica di Pechino, l’indice Pmi manifatturiero è infatti calato a 51,2 punti nel mese in chiusura dai 51,5 punti di giugno (51,9 punti in maggio) e contro i 51,3 del consensus di Reuters. Rallentamento che evidenzia l'impatto delle tensioni commerciali con Washington.
Germania, Vendite al dettaglio a giugno +1,2% m/m in termini reali
Secondo i risultati preliminari dell'Ufficio federale di statistica (Destatis), nel mese di giugno in Germania le Vendite al Dettaglio hanno fatto segnare un incremento del 3% su base annuale e in termini reali, contro il +1,5% del consensus e in crescita rispetto al decremento precedente pari all'1,6% e risultando in crescita dello % in termini nominali. Su base mensile l'indice ha fatto segnare un incremento pari all'1,2% dopo un decremento del 2,1% precedente. Gli analisti avevano previsto un calo pari all'1,1%.
Giappone: tasso di disoccupazione salito al 2,4% in giugno
Secondo quanto comunicato dal ministero di Affari interni e Comunicazione nipponico, nel mese di giugno il tasso di disoccupazione è salito in Giappone al 2,4% dal 2,2% di maggio (2,5% nei tre mesi precedenti), livello più basso dal 2,2% segnato l'ultima volta nell'ottobre 1992. Il dato si confronta con il 2,3% del consensus di Reuters.
Giappone: produzione industriale calata dell'1,2% in giugno
Secondo quanto comunicato su base preliminare dal ministero nipponico di Economia, Commercio e industria, in giugno la produzione industriale è calata in Giappone dell'1.3% annuo, contro il precedente progresso del 4,2% (2,6% in aprile) e la crescita dello 0,6% attesa dagli economisti. Su base mensile, rettificata stagionalmente, si è invece segnata una contrazione del 2,1% contro il precedente declino dello 0,2% (0,5% l'incremento di aprile) e la flessione dello 0,4% del consensus del Nikkei.
Giappone: fiducia consumatori calata a 43,5 punti in luglio
Secondo quanto comunicato dall’Ufficio di Gabinetto nipponico, la fiducia dei consumatori in Giappone è calata in luglio a 43,5 punt dai 43,7 punti di giugno (43,8 punti in maggio). Il dato, sotto la soglia di 50 punti che separa fiducia da pessimismo ormai dal marzo 2006, si confronta con l'incremento a 43,8 punti stimato dagli economisti.
Giappone: BoJ conferma tassi d'interesse e piano di stimolo
La Bank of Japan (BoJ), come largamente atteso (la decisione era stata prevista da tutti i 19 economisti del consensus della Cnbc), ha confermato i tassi d'interesse allo 0,10% in negativo introdotto a sorpresa, con una mossa senza precedenti nel Sol Levante, nel meeting del gennaio 2016. Il board dell'istituto centrale nipponico, con sette voti favorevoli e due contrari (nei precedenti meeting la voce fuori dal coro era stata invece solo quella di Goushi Kataoka), ha anche mantenuto l'aggressivo piano d'espansione della base monetaria, portato a 80.000 miliardi di yen l'anno (614 miliardi di euro al cambio attuale) nell'ottobre del 2014. La BoJ ha tuttavia dichiarato che l'acquisto di titoli di Stato giapponesi sarà condotto in modo flessibile nel corso dell'anno, pur mantenendo il target complessivo di 80.000 miliardi. Rivisto al ribasso l'outlook sull'inflazione, attesa all'1,1% nel 2018 contro l'1,3% stimato in precedenza (le previsioni per il 2019 e il 2020 sono parimenti state peggiorate dall'1,8% all'1,5% e dall'1,8% all'1,6%). Confermato invece l'outlook sul Pil, per una crescita dello 0,8% sia quest'anno che il prossimo.
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