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Immagine del redattoreAntonio Arricale

Mattinale EURO AI MASSIMI DI TRE ANNI ALLA VIGILIA DEL MEETING BCE


Avvio piatto per le principali Borse europee alla vigilia della riunione della Bce. Il FTSE MIB di Milano segna +0,05%, il DAX di Francoforte+0,1%, il FTSE 100 di Londra -0,3%, il CAC 40 di Parigi -0,1%, l’IBEX 35 di Madrid -0,1%.

Future sugli indici azionari americani positivi: S&P 500 +0,18%, Dow Jones Industrial +0,23%, Nasdaq 100 +0,18%.

Le chiusure dei principali indici USA nella seduta precedente: S&P 500 +0,22%, Nasdaq Composite +0,71%, Dow Jones Industrial -0,01% (nuovi massimi storici per i tre indici).

Mercato azionario giapponese debole, il Nikkei 225 chiude a -0,76%. Borse cinesi in lieve rialzo: l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen termina a +0,17%, l'Hang Seng di Hong Kong a +0,09%.

Giornata complessivamente negativa per i mercati asiatici dopo i netti guadagni registrati nella precedente sessione. L’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, è in moderato declino dopo essersi apprezzato dell'1,20% martedì, segnando nuovi massimi.

Il cambio euro dollaro si è riportato sopra i massimi di tre anni alla vigilia dell’atteso meeting BCE, il primo del nuovo anno.

La continua pressione di vendita sul biglietto verde ha permesso all’EUR/USD di ritrovare nuovamente quota 1,2335, il tutto a poche ore dal rilascio di importanti dati macroeconomici in grado di influenzare il cross. Nelle scorse sei settimane il cambio euro dollaro è schizzato sui massimi di tre anni. Al momento della scrittura il cambio euro dollaro sta viaggiando in rialzo dello 0,12% su quota 1,231.

Nonostante siano tutti convinti che la riunione Bce di domani non riserverà particolari sorprese sul fronte dei tassi e del QE, le parole di Mario Draghi in conferenza stampa saranno comunque monitorate con attenzione. Lo scopo sarà quello di cogliere ogni perplessità del Board nei confronti del rafforzamento della moneta unica. C’è preoccupazione, infatti, che la forza del tasso determinerà nuove pressioni ribassiste su un’inflazione già debole e lontana dal target del 2%.

Tra le materie prime, netti guadagni per oro e petrolio ma va segnalata la performance del rame: i future sul metallo rosso al London Metal Exchange (Lme) sono crollati del 2,50% martedì, scivolando sotto quota 7.000 dollari, in scia al balzo del 28% delle riserve nei depositi Lme ma anche al dato sulla produzione in Cina, aumentata del 16,7% annuo in dicembre, al record di 865.000 tonnellate.

E a Sydney, a fronte di generalizzati guadagni, a perdere terreno sono proprio i titoli minerari, ma è comunque dello 0,29% l'apprezzamento dell'S&P/ASX 200 in chiusura.

CRIPTOVALUTE

Le principali criptovalute virano tutte in verde, stamattina, e dunque in recupero rispetto alle perdite dei giorni scorsi. Al momento la migliore performance è di Stellar che registra un aumento di valore del +18,2%.

I DATI MACROECONOMICI ATTESI OGGI

Mercoledì 24 Gennaio 2018

00:50 GIA Bilancia commerciale dic;

01:30 GIA Indice Markit PMI manifatturiero preliminare gen;

09:00 FRA Indice Markit PMI manifatturiero preliminare gen;

09:00 FRA Indice Markit PMI servizi preliminare gen;

09:30 GER Indice Markit PMI servizi preliminare gen;

09:30 GER Indice Markit PMI manifatturiero preliminare gen;

10:00 EUR Indice Markit PMI composito preliminare gen;

10:00 EUR Indice Markit PMI manifatturiero preliminare gen;

10:00 EUR Indice Markit PMI servizi preliminare gen;

10:30 GB Tasso di disoccupazione nov;

10:30 GB Retribuzioni medie nov;

10:30 GB Variazione richieste sussidi disoccupazione dic;

15:00 USA Indice FHFA (prezzi abitazioni) nov;

15:45 USA Indice Markit PMI manifatturiero preliminare gen;

15:45 USA Indice Markit PMI servizi preliminare gen;

16:00 USA Vendite abitazioni esistenti dic;

16:30 USA Scorte settimanali petrolio (EIA).

IL SENATO USA HA CONFERMATO LA NOMINA DI POWELL A CHAIRMAN DELLA FED

Come ampiamente previsto il Senato Usa ha confermato martedì, con un voto bipartisan (84 a favore, 13 i contrari), la nomina di Jerome (Jay) Powell come nuovo chairman della Federal Reserve (Fed), al posto dell'uscente Janet Yellen, il cui mandato scade il prossimo 3 febbraio, giusto dopo il meeting del Federal Open Market Committee (Fomc, la commissione della Fed che si occupa di politiche monetarie) di 30-31 gennaio. La nomina di Powell è vista nel segno della continuità rispetto al percorso condotto da Yellen ed era stato Powell stesso a chiarirlo in novembre, quando si era presentato a Washington, davanti al Banking Committee del Senato.

GERMANIA: CONTINUA A CRESCERE IL SETTORE PRIVATO ALL'INIZIO DEL 2018

In Germania IHS Markit Economics ha comunicato che nel mese di gennaio il dato preliminare dell'Indice PMI dei Servizi e' salito a 57 punti dai 55,8 punti di dicembre, sul livello più alto da 82 mesi. Forte la crescita del settore manifatturiero con l'indice PMI flash a 61,2 punti dai 63,3 di dicembre. L'indice PMI Composito finale, che misura i risultati combinati delle attività manifatturiere e dei servizi, si è attestato a 58,8 punti dai 58,9 punti, confermando la solidità della crescita.


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