Per una moneta virtuale già lanciata sul mercato ce n’è già un’altra al nastro di partenza. Dopo Petro, infatti, arriverà Petro Gold. E la nuova criptovaluta sarà legata, questa volta, non al petrolio, bensì all’oro.
Il presidente del Venezuela Nicolas Maduro non nasconde il suo entusiasmo per il nuovo progetto, sulla spinta peraltro del successo che sta registrando – a pochi giorni dal lancio – la prima criptomoneta ufficiale del Venezuela. "Abbiamo già raggiunto offerte e trattative per oltre un miliardo di dollari, in soli due giorni" di prevendita, ha detto Maduro in un video trasmesso su Facebook.
Il governo venezuelano – come si ricorderà – mercoledì scorso ha iniziato una vendita privata di 38,4 milioni di Petro, su un totale di emissioni di 100 milioni di criptovalute che durerà fino al 19 marzo. Nel video Maduro ha assicurato che il Paese aveva ricevuto circa 192.000 offerte di acquisto per Petro, di cui il 36% in dollari, il 15% in euro e il 49% in altre valute virtuali (il 34% in bitcoin e il 18% in Etherium). Un "fenomeno positivo", ha aggiunto. Il prezzo di riferimento per la criptovaluta è stato fissato a 60 dollari, ma sarà soggetto a variazioni.
Forte del successo di Petro, dunque, Petro Gold entrerà in scena la prossima settimana. La seconda criptomoneta andrà ad affiancarsi alla prima esattamente come è già accaduto tra il Bitcoin e il Bitcoin Gold.
Al riguardo, tuttavia, i presidente del Venezuela non ha specificato la tipologia di oro cui la criptovaluta sarà legato, per cui è ancora troppo presto per dire se il valore oscillerà sulla base delle riserve auree della banca centrale o ancora sulla base delle disponibilità di qualche deposito minerario. Maduro si è limitato a dire: “La prossima settimana lancerò il Petro Gold, sostenuto dall’oro che è ancor più potente. Ciò rafforzerà il Petro”.
In ogni caso, il Petro Gold non sarà la prima criptovaluta sostenuta dall’oro, considerata la presenza sul mercato di RMG, un conio digitale creato da The Royal Mint britannico. E proprio con riferimento a quest’ultima – scrive l’Agenzia Reuters – gli esperti di blockchain fanno notare che i token digitali acquistano valore solo grazie alla fiducia nei confronti di chi li emette. Un’annotazione che ha il valore di un monito per il presidente dell’America Latina. La domanda che tra gli esperti circola, infatti, è se il Venezuela e gli investitori internazionali saranno disposti ad appoggiare la nuova criptovaluta emessa da Maduro e, tutto sommato, da una banca centrale ampiamente criticata. “Anziché comprare una criptovaluta legata all’oro, io lo comprerei direttamente. L’oro è quel bene fisico che vuoi avere in mano, perché è proprio questo il punto”, si è limitato infatti ad osservare Sean Walsh, fondatore della società di cripto-investimenti Redwood City Ventures.
Né finiscono qui – ancor prima di essere lanciata – i problemi della nuova moneta virtuale. In particolare, il Dipartimento del Tesoro degli USA ha già fatto sapere che l’emissione della nuova criptovaluta Petro Gold violerà le sanzioni imposte al Venezuela e creerà rischi legali per gli investitori statunitensi.
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