Listini in flessione. Sale lo spread. l'euro torna sotto 1,18 sul dollaro. Il dossier commerciale al centro del G7 in Canada.
Il FTSE MIB segna -1,89%, il FTSE Italia All-Share -1,74%, il FTSE Italia Mid Cap -1,61%, il FTSE Italia STAR -1,36%.
Lo spread tra rendimenti di BTP e Bund decennali corregge dopo il balzo iniziale a 279 bp e si assesta in area 263 (dai 256 della chiusura di ieri).
Sull'obbligazionario Italia – secondo gli analisti – pesano le incertezze sul fronte della politica economica del nuovo governo (clausola salvaguardia IVA, flat tax) e la prospettiva di chiusura del QE da parte della BCE (prevista a settembre).
In rosso anche le borse europee: il FTSE 100 di Londra segna -0,74%, il DAX 30 di Francoforte -0,43%, il CAC 40 di Parigi -0,43%, l’IBEX 35 di Madrid -0,81%.
Negativo il mercato azionario giapponese e le borse cinesi, con il Nikkei 225 terminato a -0,56%; l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen a -1,36%, il Kospi di Seul – 0,77, positivo invece l'Hang Seng di Hong Kong +0,81. Negativo, infine, anche l’Asx di Sydney -0,20.
La Borsa di New York ieri ha chiuso la seduta in ordine sparso. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,38%, sostenuto dal progresso del petrolio e da McDonald's mentre l'S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno perso rispettivamente lo 0,07% e lo 0,70%, penalizzati dai tecnologici.
La Borsa di New York ieri ha chiuso la seduta in ordine sparso. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,38%, sostenuto dal progresso del petrolio e da McDonald's mentre l'S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno perso rispettivamente lo 0,07% e lo 0,70%, penalizzati dai tecnologici.
G7, summit in Canada
Dunque gli occhi degli investitori sono puntati sul G7 in programma in Canada, con molti dossier molto delicati destinati ad animare il vertice, soprattutto per quanto riguarda il confronto Usa-Ue: primo fra tutti quello commerciale, dopo il via ai dazi di Washington contro l'Europa sulle importazioni di acciaio e alluminio. La stessa cancelliera Merkel, anche a proposito di questo tema, nei giorni scorsi aveva detto di aspettarsi "discussioni difficili". Il tutto mentre un documento interno della Casa Bianca, citato dal New York Times, metterebbe in evidenza come le misure commerciali difensive messe in campo da Trump potrebbero rivelarsi un boomerang danneggiando la stessa economia Usa.
Euro in ribasso
Dopo la corsa degli ultimi giorni, l'euro rallenta e scivola di nuovo sotto 1,18 sul dollaro a 1,1794 (1,1802 ieri sera a New York). Lo yen passa di mano a 129,26 dollari. Sulla divisa europea però l'appuntamento chiave resta quello di giovedì prossimo, quando il consiglio direttivo della Bce dovrebbe decidere di dare una prima indicazione sulla fine del programma di Quantitative Easing.
Petrolio in rialzo Prezzi ancora in rialzo per il petrolio: i contrattii Wti con scadenza a luglio passano di mano a 66,02 dollari al barile (+0,3%). In lieve calo invece il Brent a 77,24 dollari (-0,1%). In calo l'oro, a 1295 dollari l'oncia.
I DATI MACROECONOMICI IN CALENDARIO OGGI e le principali news Venerdì 8 Giugno 2018
16:00 USA Scorte all'ingrosso finali apr.
Usa: sussidi di disoccupazione in calo
Sul fronte macroeconomico le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 1 giugno si sono attestate a 222 mila unità, inferiori alle attese fissate a 223 mila unità e da 223 mila unità della settimana precedente (rivisto da 221 mila). Il numero totale di persone che richiede l'indennità di disoccupazione si attesta a 1,741 milioni, superiore a 1,726 milioni della rilevazione precedente.
Giappone: confermata contrazione del Pil dello 0,6% annuo
Secondo quanto comunicato dall’Ufficio di Gabinetto nipponico, il Pil del Giappone è calato dello 0,6% annuo nel primo trimestre, contro il progresso dello 0,6% dell'ultimo periodo del 2017 (2,2% nel terzo trimestre dello scorso anno). La lettura è in linea con quella preliminare diffusa in maggio e segna il primo declino dal quarto trimestre 2015. Confermata anche la contrazione dello 0,2% su base sequenziale contro il precedente progresso dello 0,1% (0,6% in secondo e terzo trimestre).
Giappone: spesa delle aziende cresce dello 0,3% sequenziale
Secondo quanto comunicato dall’Ufficio di Gabinetto nipponico, le spese in conto capitale delle imprese del Giappone hanno registrato un progresso dello 0,3% sequenziale nel primo trimestre. Il dato, rivisto al rialzo dal declino dello 0,1% comunicato in precedenza, si confronta con l'incremento dello 0,6% del quarto trimestre dello scorso anno (1,0% nel terzo) e lo 0,2% dagli economisti. A inizio mese il ministero delle Finanze nipponico aveva invece indicato una crescita del 3,4% su base annua nel primo trimestre, in declino rispetto al 4,3% degli ultimi tre mesi del 2017.
Giappone: prestiti erogati crescono del 2,0% annuo in maggio
La Bank of Japan ha comunicato che in maggio i prestiti erogati dagli istituti di credito del Sol Levante sono cresciuti del 2,0% annuo (a quota 523.137 miliardi di yen, pari a 4.041 miliardi di euro al cambio attuale), contro il progresso del 2,1% stimato dagli economisti per una lettura invariata rispetto ad aprile (2,0% era stato anche il progresso registrato in marzo). Escludendo i trust la crescita dei prestiti è stata invece dell'1,9% contro il 2,0% di aprile e del consensus (1,9% in marzo).
Giappone: Economy Watchers cala sui minimi dal settembre 2016
L'Ufficio di Gabinetto nipponico ha comunicato il dato relativo all’Economy Watchers corrente (sondaggio che determina la fiducia tra i lavoratori in Giappone in relazione all'attività economica e permette di anticipare la spesa dei consumatori) che in maggio è tornato a calare significativamente, dopo il recupero registrato nei precedenti tre mesi, attestandosi sui minimi di oltre un anno e mezzo. Lo scorso mese, infatti, l'indice è sceso a 47,1 punti dai 49,0 punti di aprile (48,9 punti in marzo). La lettura, peggiore rispetto ai 49,4 punti del consensus, segna il livello più basso dai 46,3 punti del settembre 2016. La componente in prospettiva dell'indice si è parimenti indebolita a 49,2 punti in maggio, dai 50,1 punti di aprile e contro i 50,3 punti attesi dagli economisti.
Cina: surplus bilancia commerciale calato a sorpresa in maggio
Secondo i dati diffusi dalla General Administration of Customs (l’autorità delle dogane cinesi), in maggio il surplus della bilancia commerciale della Cina è calato a 24,92 miliardi di dollari, dai 28,38 miliardi di aprile (dopo il deficit di 4,98 miliardi registrato a sorpresa in marzo, che aveva fatto seguito a dodici mesi consecutivi in surplus). Il dato è inferiore ai 31,90 miliardi del consensus di Reuters.
Cina: a maggio export salito del 12,6% annuo, import del 26,0%
Secondo i dati diffusi dalla General Administration of Customs (l’autorità delle dogane di Pechino), in maggio l’export dalla Cina, calcolato in dollari, è salito del 12,6% annuo, in lieve frenata rispetto al 12,7% di aprile (dopo il declino del 2,7% di marzo) ma contro l'incremento del 10,0% del consensus di Reuters. L’import è invece rimbalzato del 26,0% annuo contro il 21,5% precedente (14,4% in marzo) e il rialzo del 18,7% atteso dagli economisti.
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