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Immagine del redattoreAntonio Arricale

LE BORSE TENTANO IL RIMBALZO. COVID 19: TRUMP CAMBIA IDEA, MA PER L’UE VIENE PRIMA L'ESM


Le Borse europee stamattina hanno aperto in territorio positivo, incoraggiato dai guadagni dei listini asiatici, in un tentativo di rimbalzo dopo il “lunedì nero” di ieri.

In avvio l'indice Eurostoxx 50 è salito dell'1%. A Francoforte il Dax segna un +0,30%, a Parigi il Cac40 guadagna l'1,01% e a Londra l'indice Ftse100 segna un +0,88%. A sostenere i rialzi la speranza di un intervento massiccio delle banche centrali e dei governi a sostegno dell'economia contro l'impatto del coronavirus.

La Borsa Tokyo ha chiuso in recupero parziale, dopo le consistenti perdite incassate ieri, con l'indice Nikkei in rialzo dello 0,85% a 19.867 punti, mentre il Topix è risalito a 927 punti (+1,25%). Più composta Seoul che termina con un +0,42%.

In rimonta anche le borse cinesi, dopo che il Premier Xi Jinping ha visitato per la prima volta Wuhan, la città dove ha avuto origine l'epidemia di Coronavirus. Shanghai segna un +1,69%, mentre è più sacrificata Shenzhen mette a segno un progresso del 2,69%. Prudente Taiwan (+0,24%).

Stessa impostazione per le altre borse che chiuderanno più tardi le rispettive sedute, con Hong Kong che viaggia in rialzo dell'1,69%, seguita da Singapore +2,22%, Jakarta +2,62%, Bangkok +2,88% e Kuala Lumpur +1,18%.

E' rimasta chiusa la borsa indiana di Mumbay, mentre risale Sydney (+2,98%).

Ieri è crollata – come si sa – anche Wall Street. A New York il Dow Jones (-7,79%) ha toccato 23.851,02 punti, proseguendo la serie di tre ribassi consecutivi, iniziata giovedì scorso; sulla stessa linea, lo S&P 500 è crollato del 7,60%, scendendo fino a 2.746,56 punti. Pesante il Nasdaq 100 (-6,83%), come l'S&P 100 (-7,3%).

Il Coronavirus, che secondo l'OMS presenta rischi concreti di pandemia, si è unito al tracollo dei mercati petroliferi (il greggio ha perso circa un terzo del suo valore) ed ha creato quella che da molti viene definita la "tempesta perfetta". L'indice di volatilità VIX, da molti definito l'indice della paura, a testimoniare una fase di grande incertezza, ha toccato i livelli più alti dell'ultimo decennio a 62 punti. per poi chiudere a quota 54,4 (+29%).

Dopo il tonfo di Wall Street – come si è detto - in scia alle borse europee, è arrivata anche la svolta della politica di Donald Trump sull'emergenza Covid-19. Gli Stati Uniti – ha dichiarato il Segretario al Tesoro, Steve Mnuchin – si sono detti pronti a mettere in campo tutte le misure necessarie per far fronte alle conseguenze economiche dell'epidemia. La svolta della politica di Donald Trump sull'emergenza Covid-19 è arrivata nel pomeriggio (notte in Italia).

In un primo momento, il Presidente USA aveva minimizzato l'impatto dell’epidemia. "L'anno scorso 37 mila americani sono morti per l'influenza comune. In media [ne muoiono] tra 27 mila e 70 mila all'anno. Niente è chiuso, la vita e l'economia continuano. In questo momento ci sono 546 casi confermati di Coronavirus, con 22 morti. Pensateci", era stato il suo tweet.

Ma la spavalderia non sempre va a braccetto con la dura realtà. E questo vale anche per l’Europa dove, minimizzando probabilmente la situazione sanitaria, l’emergenza causata del Covid 19 finisce soltanto al terzo posto dell’ordine del giorno della riunione dell’Eurogruppo di lunedì prossimo, 16 marzo, quasi tra le varie ed eventuali. Come dire, italiani, approvateci l’Esm che forse vi concediamo qualche cosa. Insomma, la convocazione andrebbe restituita al mittente!




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