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Immagine del redattoreAntonio Arricale

LE BORSE MONDIALI COL VENTO IN POPPA, PIAZZA AFFARI SORRIDE

Le principali Borse europee hanno aperto la prima seduta della settimana in rialzo in scia all'andamento positivo dei mercati azionari internazionali.

il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,33%, il Cac40 di Parigi lo 0,49%, il Ftse100 di Londra lo 0,73% e l'Ibex35 di Madrid l’1,62%.

A gonfie vele anche Piazza Affari dove il FTSE MIB segna +0,39%, il FTSE Italia All-Share +0,40%, il FTSE Italia Mid Cap +0,39%, il FTSE Italia STAR +0,50%.

Spread tra rendimenti di BTP e Bund decennali in forte calo rispetto alla chiusura di venerdì a 239 bp: in questo momento si attesta a 219 (minimo a 217).

Il rendimento del BTP a 2 anni, quello più sotto pressione nei momenti di maggiore tensione, si attesta allo 0,74%, -22 bp, quello del decennale al 2,60%, -5bp.

Borse asiatiche

A Tokyo il Nikkei ha chiuso a +1,37%, a Seul il Kospi +0,36%, a Shanghai il SSe a +0,52 e ad Hong Kong +1,66%. Positivo anche l’australiano Asx +0,57%.

Usa: disoccupazione ai minimi da 18 anni

La Borsa di New York, venerdì scorso, ha chiuso l'ultima seduta della settimana in rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,90%, l'S&P 500 l'1,08% e il Nasdaq Composite l'1,51%.

Mercato azionario Usa è stato spinto dai dati sull'occupazione che hanno confermato lo stato di salute dell'economia a stelle e strisce e, sul fronte europeo, della formazione del governo in Italia che ha scongiurato le elezioni anticipate. Gli acquisti più significativi si sono registrati sul comparto tecnologico e sul settore finanziario.

Sul fronte macroeconomico nel mese di maggio i nuovi posti di lavoro, nei settori non agricoli, sono cresciuti di 223 mila unità. Il dato è stato superiore alle attese degli analisti che si aspettavano una crescita di 189 mila impieghi. Il tasso di disoccupazione si è attestato al 3,8%, inferiore sia alla rilevazione precedente che alle attese fissate su un indice del 3,9%. Cresciuto dello 0,3% il salario orario medio mensile risultando superiore alla rilevazione di aprile pari al +0,1% (consensus +0,2%).

Markit ha reso noto che nel mese di maggio l'Indice IHS PMI Manifatturiero è sceso a 56,4 punti da 56,6 punti del mese precedente. La rilevazione di maggio evidenzia un ulteriore miglioramento delle condizioni di business, su livelli massimi da settembre 2014. Inoltre l'inflazione dei prezzi all'importazione e all'esportazione rimane elevata.

La spesa per le costruzioni è cresciuta dell'1,8% ad aprile dopo essere diminuita dell'1,7% a marzo, battendo le attese degli economisti fissate su un incremento dello 0,9%. Nel mese di maggio l'Indice ISM Manifatturiero è salito a 58,7 punti dai 57,3 punti registrati il mese precedente. Il dato è risultato superiore alle attese degli analisti che avevano stimato un valore pari a 58,2 punti. Nell'arco della settimana il Dow Jones ha perso lo 0,48% mentre l'S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno guadagnato rispettivamente lo 0,48% e l'1,62%.


I DATI MACROECONOMICI IN CALENDARIO OGGI e le principali news

Lunedì 04 Giugno 2018


16:00 USA Ordinativi industriali apr;

16:00 USA Ordini beni durevoli finali apr.


Italia: immatricolazioni auto a maggio -2,78%

La Motorizzazione ha immatricolato - nel mese di maggio 2018 – 199.113 autovetture, con una variazione di -2,78% rispetto a maggio 2017, durante il quale ne furono immatricolate 204.807 (nel mese di aprile 2018 sono state invece immatricolate 171.752 autovetture, con una variazione di +6,70% rispetto ad aprile 2017, durante il quale ne furono immatricolate 160.969).

Spagna: variazione disoccupati di maggio - 83,7 migliaia

In Spagna la variazione del numero di disoccupati di maggio si è attestata a - 83,7 migliaia. La rilevazione precedente era di -86,7 migliaia, quella attesa di -105,7 migliaia.

Pechino pronta a dietrofront su concessioni a Washington

Pechino si è detta pronta a fare dietrofront rispetto alle precedenti concessioni proposte a Washington, che riguardavano in particolare l'import di prodotti agricoli americani. L'annunciato meeting nella capitale cinese tenutosi nel weekend, che ha visto la partecipazione di una delegazione Usa guidata da Wilbur Ross, U.S. Secretary of Commerce (ministro del Commercio di Washington), ufficialmente è stato positivo, ma in realtà è stato condizionato dalla conferma di settimana scorsa da parte del presidente Donald Trump dell'introduzione di nuovi dazi sull'import di materie prime (a partire da acciaio e alluminio). Secondo quanto comunicato dall'agenzia stampa ufficiale di Pechino Xinhua News, infatti, le parti hanno raggiunto "progressi concreti" in settori chiave come quello di agricoltura ed energia, ma i dettagli devono ancora essere finalizzati. Se gli Stati Uniti introdurranno sanzioni commerciali, si legge ancora nel comunicato, i risultati dei negoziati però "non entreranno in vigore".

Per Kashkari (Fed) permane debolezza nella forza lavoro Usa

Secondo Neel Kashkari, president della Federal Reserve (Fed) di Minneapolis, ci sono ancora molti senza-lavoro in Usa, nonostante il tasso di disoccupazione sia calato al 3,8% in maggio, attestandosi sui minimi di diciotto anni. "Continuo a pensare che ci sia debolezza nel mercato del lavoro", ha detto nel corso di una tavola rotonda al Minneapolis Club venerdì, ricordando come il tasso di disoccupazione sia fuorviante perché monitora esclusivamente le persone che sono attivamente alla ricerca di un posto. I dati sulla partecipazione nella fascia tra 25 e 55 anni, ha aggiunto, suggeriscono che c'è 1 milione di persone in meno nella forza lavoro nel 2018 rispetto al 2006.

Giappone: a maggio base monetaria cresciuta dell'8,1% annuo

Secondo i dati diffusi dalla Bank of Japan, la base monetaria del Sol Levante è cresciuta in maggio dell'8,1% annuo, in accelerazione rispetto al 7,8% di aprile (9,1% in marzo) e sopra al 7,4% del consensus. La base monetaria si è attestata lo scorso mese sul nuovo record storico di 492.969 miliardi di yen, contro i 492.020 miliardi di aprile (475.932 miliardi in marzo).

Per Williams (Fed) non necessario stop su livello tassi neutro

Secondo John Williams, presidente della Federal Reserve Bank (Fed) di San Francisco, l'istituto centrale di Washington non dovrà necessariamente mettere in stop il rialzo dei tassi d'interesse Usa una volta raggiunto il livello considerato "neutro". Intervistato venerdì da Reuters, Williams, che questo mese lascerà la Fed di San Francisco (per passare alla guida di quella di New York al posto di William Dudley, in uscita il 17 giugno), ha sottolineato come sia verosimile passare in territorio restrittivo se l'economia Usa continuasse a dimostrarsi solida e se l'inflazione raggiungesse o superasse il 2% di target della Fed stessa. Secondo Williams la neutralità potrebbe essere toccata con ulteriori tre rialzi, che potrebbero anche essere tutti realizzati nel corso di quest'anno. "Non considero il nostro percorso politico come limitato al raggiungimento di un livello neutro per poi ritenere finito il nostro compito", ha comunque concluso Williams.




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