(3 giugno 2020, ore 10,00) – Le borse spingono ancora sull’acceleratore, in apertura di seduta, stamattina, in scia alla brillante performance di ieri, ma soprattutto a dispetto dei numeri da brivido registrati dall’epidemia in alcune aree del pianeta, del coprifuoco annunciato da Trump in alcune città degli Usa, delle tensioni non del tutto sopite in estremo oriente, la lentezza e l’incertezza con cui si muove Roma sull’apertura delle attività, e via di questo passo.
Dunque, Milano segna un progresso del 1,52%, Francoforte balza del 1,02% (la Borsa tedesca deve 'recuperare' i guadagni di ieri, quando è rimasta chiusa mentre le altre Piazze europee macinavano rialzi), Parigi sale del 1,28%, Londra dello 0,86% e così Madrid +0,80%, Lisbona +1,82%, Zurigo +0,19% eccetera.
Acquisti generalizzati che si muovono sull’onda delle piazze finanziarie asiatiche, che stamane hanno chiuso tutte positive, a partire da Seul che ha guidato la carica con +1,07% dopo aver toccato il massimo del +3,6%, a Tokyo +1,29%, Hong Kong +1,1%, Shanghai +0,20%). Borse che, a loro volta, avevano seguito la scia di Wall Street, dove l’S&P500 è salito dello 0,8% (i massimi storici di febbraio distano solo il 9%) il Dow Jones +1,05% ed il Nasdaq +0,59%.
Vi è che i mercati guardano con fiducia alla Bce, la Banca centrale europea, che domani è chiamata ad assumere decisioni sulla scorta di stime macroeconomiche che per la prima volta includeranno gli effetti del coronavirus sull’economia dell’Eurozona. Un appuntamento che gli analisti guardano con fiducia, ritenendo che il Programma di acquisti in risposta alla pandemia (Pepp) potrebbe cresce di 500-700 miliardi, portandolo fino al 2021 e includendo anche i titoli che non godono più di un rating sopra la sufficienza (i cosiddetti "fallen angels", bond che sono stati declassati dalle agenzie a "spazzatura").
Questo lo scenario di base, dunque, che – si diceva – sta alimentando giornate di record positivi su tutti i fronti per molte borse. Qualche esempio. Il +3,75% del Dax di Francoforte che ha sfondato la soglia dei 12mila punti per la prima volta in tre mesi. L’indice MSCI World, il superindice della Borse mondiali (ieri +1,14%, 520) è arrivato al settimo rialzo, dal primo gennaio -8%. L'indice MSCI Emerging Markets (+1,7%, 967) insegue i grandi della terra volando sui massimi da metà marzo, -13% da inizio anno. Lo stesso FtseMib che è arrivato a 18.971, +2,4%).
COMMODITY
E lo stesso si può dire anche per le commodities.
Il Brent quota 40,10 usd (il Wti 37,7 usd). Il petrolio ha sfondato la soglia dei 40 usd per la prima volta dal 9 marzo. Ci sarebbe un accordo tra i membri dell'Opec Plus al prolungamento di un altro mese dei tagli decisi ad aprile. E stasera saranno diffusi i dati sulle scorte di greggio degli Stati Uniti: l’associazione locali dei petrolieri stima un calo di mezzo milione di barili.
Oro (1.724 usd, -0,1%). Ieri -0,7%. La forte risalita della propensione al rischio sta frenando lo slancio visto nei mesi precedenti, anche se lo scenario di fondo resta tutto sommato favorevole all'oro, prima di tutto per l'enorme massa di "carta" e liquidità in arrivo in tutto il mondo che inflaziona gli asset finanziari.
FOREX Euro/Dollaro (1,121). Il dollaro si indebolisce su tutte le principali controparti del mondo e l’euro si rafforza per il settimo giorno, sui massimi da metà marzo. Domani, come detto, la BCE dovrebbe annunciare un ampliamento del piano di acquisto titoli di almeno 500 miliardi di euro, avendo già speso circa un terzo dello stanziamento d’emergenza annunciato a marzo (750 miliardi di euro).
Valute Emergenti. La debolezza del dollaro si riverbera positivamente sul mondo emergente. L'indice MSCI Emerging Markets Currecy, che raggruppa le principali valute del campionato di serie B, ha guadagnato l'1% in due giorni portandosi sui top dal 16 marzo. Anche qui la lista dei record di periodo è così ampia che non è il caso di farla. Segnaliamo la valuta della Corea, uno dei paesi sviluppati con il più basso rapporto debito/Pil, in rafforzamento su dollaro a 1.1217 e lo spettacolare +3% del Real brasiliano. BOND Mercato poco mosso nelle ultime sedute. Il BTP riparte da un rendimento decennale di 1,49%. Spread 191. In questo contesto, il Tesoro italiano ha annunciato ieri a sorpresa che emetterà un nuovo BTP a dieci anni: il collocamento, in agenda per oggi, sarà curato da un pool di banche.
Ieri la Bce ha diffuso lo spaccato degli acquisti nell'ambito di Pepp e Qe: nei primi due mesi del programma legato all'emergenza Covid, Francoforte ha acquistato un totale di 37,4 miliardi di euro in titoli di Stato italiani pari al 21,6% del totale, oltre il coefficiente del 'capital key'. Nell'ambito invece del Qe, gli acquisti mensili di carta italiana a maggio risultano in calo a 2,853 miliardi dai 10,919 di aprile.
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