La Fed taglierà i tassi di almeno un quarto di punto. Ieri nella sua audizione al Congresso, Jerome Powell è stato categorico nel rispondere alla domanda più delicata arrivata da un membro della commissione sui servizi finanziari, quella relativa al dato sull’occupazione negli Stati Uniti in giugno, salita molto più del previsto. “Questo incremento vi spinge a cambiare le vostre assunzioni di politica monetaria?”, gli hanno chiesto. “La mia risposta sintetica è no”.
La conferma della promessa di denaro a basso prezzo da parte della Fed ha mostrato i suoi effetti positivi sulle borse.
Ieri sera a Wall Street, i tre indici principali si sono spinti sull'ennesimo nuovo record storico. S&P500 ha superato per la prima volta quota 3.000 punti, chiudendo poi a 2.993 punti, in rialzo dello 0,5%.
Stamattina tono positivo anche in Asia. Hong Kong +0,69%, CSI 300 di Shanghai e Shenzen +0,8%, Seoul +1,2%, Nikkei +0,51%, Sidney +0,39%. I future sulle borse europee seguono a ruota e anticipano un avvio in rialzo dello 0,3%.
Il riflesso sulle variabili macro è scontato. Il dollaro subisce la rimonta delle altre valute, tornano serenamente gli acquisti sui bond, rimbalza l'oro.
Analisi tecnica
Dopo qualche seduta di ragionevole incertezza nell'attesa dell'intervento di Powell, si è scatenato nuovo ottimismo. E' sempre Wall Street a tirare la volata. Una chiusura di settimana sugli attuali livelli dei tre indici principali, Dow Jones, Nasdaq, S&P500, farà scattare un probabile allungo da qui a fine luglio quando la Fed, se manterrà la parola, ma non c'è motivo di dubitarne, taglierà i tassi dello 0,25%.
L’indice MSCI delle Borse mondiali (+0,4%, 528) si porta a meno di 5 punti percentuali dai suoi massimi storici a 550 punti, attuale obiettivo. Forte supporto e soglia di allerta in area 500. Da inizio anno +15,9%.
L'indice MSCI Emerging Markets (+0,6%, 1.049) si riprende dopo tre ribassi e si prepara ad attaccare la dura resistenza in area 1.080/1.100 punti. Forte sostegno a 1.020/1.000 punti. Da inizio anno +8,60%.
Eurozona
FTSEMib (22.044, +0,7%). Piazza Affari ha chiuso in decisa controtendenza rispetto al resto dell'Eurozona (Eurostoxx -0,3%) grazie alla riduzione dello spread che significa "meno rischi" per chi investe in Italia. L'indice delle blue chip ha toccato nel corso della seduta i massimi dell'anno (22.186), poco importa se poi non li ha confermati nel finale.
Al momento della scrittura Milano segna +0,61, Londra + 0,28%, Parigi + 0,25%, Francoforte dello 0,1%, Madrid +0,27.
Commodity
Brent (67,0 usd), Wti (60,5 usd). Più che effetto Powell nel +4,4% registrato ieri dal petrolio la ragione principale del rally sta nel drastico calo delle scorte settimanali di greggio Usa, molto più forte del previsto: -9,5 milioni di barili. Stamattina il petrolio consolida sui massimi da fine maggio. Quello di ieri è stato un primo segnale di forza che ha portato i prezzi a ridosso di soglie discriminanti molto delicate.
Oro (1.421 usd). Ieri ha chiuso in rialzo dell'1,5%, riportandosi saldamente sopra la soglia dei 1.400 usd. Lo scenario di bassi tassi di interesse favorisce il flusso di acquisti. Operatività. Sfruttare eventuali correzioni verso 1.400/1.350 usd per comprare. Attese accelerazioni sopra 1.450 usd. Target 1.500/1.520 usd. Cambio di scenario e stop loss sotto 1.300 usd.
Forex
Euro/Dollaro (1,127). L'aspettativa di un taglio dei tassi a luglio ha rallentato la corsa del Dollaro che ieri ha perso contro tutte le principali valute.
Euro/Sterlina (0,8998). La sterlina rimane inchiodata sui minimi da inizio anno contro Euro e sui minimi degli ultimi due anni contro Usd.
Ursula von der Leyen, presidente designata della Commissione europea, nel corso di una audizione al Parlamento europeo si è espressa a favore della concessione di una dilazione per trattare l'uscita dall'Europa. "Se il Regno Unito ha bisogno di più tempo, sono d'accordo di concedere più tempo. Una Brexit senza accordo sarebbe catastrofica".
Valute Emergenti
L'attenuazione del rally del dollaro ha favorito una reazione positiva del comparto. Da segnalare il +1% del Real brasiliano che si spinge sui nuovi top da febbraio, la Camera Bassa ha approvato la riforma delle pensioni, un primo passo avanti che porta ottimismo tra gli investitori internazionali.
Bond
Italia. Il BTP ha consolidato il rally delle ultime settimane. Il rendimento decennale è rimasto fermo a 1,73% permettendo la discesa dello spread con il BTP sotto quota 200 punti base. Oggi il Tesoro offre massimi 5,5 miliardi di euro nei Btp a tre e sette anni. I rendimenti sono visti in calo rispetto al collocamento del mese precedente.
Germania. Powell ha ridato linfa al mercato obbligazionario, con l'unica eccezione del Bund tedesco il cui rendimento decennale è risalito a -0,26% da -0,32%. Ha avuto scarso successo l'emissione del decennale tedesco offerto ieri mattina nell’inedita versione a zero cedola, il rapporto tra domanda ed offerta è sceso sui minimi dell’ultimo anno e mezzo. Segno che un conto è guardare al rendimento passato, sicuramente molto profittevole, un conto è guardare al rendimento futuro del tutto inappropriato per un investitore soprattutto privato.
Usa. Il Treasury Note a dieci anni, il bond di riferimento degli Stati Uniti, è tornato a rafforzarsi a 2,04% di rendimento da 2,07%. Treasury 2 anni a 1,81% da 1,91%. Siamo vicini ai minimi di quest'anno, ma al momento non si registrano novità sul quadro grafico.
I dati macroeconomici in calendario oggi
13:30 EUR La Bce pubblica le minute del meeting sulle decisioni di politica monetaria
14:30 USD Indice principali prezzi al consumo (mensile)
16:00 USD Testimonianza del presidente della Fed Jerome Powell
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