Ieri si è registrato il numero più basso di vittime dall'inizio del lockdown (145), un buon auspicio per l'Italia che oggi, lunedì 18 maggio, archivia la fase più dura e riapre, con negozi, bar e i ristoranti che potranno rialzare le saracinesche dopo oltre due mesi, nel rispetto delle linee guida arrivate dopo il serrato confronto Governo-Regioni (in assenza di quelli regionali trovano applicazione i protocolli o le linee guida adottati a livello nazionale). La ripartenza avverrà in quattro fasi: 18 e 25 maggio, poi 3 e 15 giugno.
I primi scambi sulle Borse occidentali sono positivi, il petrolio recupera terreno. Il Ftse Mib di Milano segna un guadagno in avvio dello 0,9%. A Piazza Affari, la Consob ha sospeso il divieto di assumere o incrementare “posizioni nette corte”, vale a dire, le scommesse sul ribasso azionario vietate dal 17 marzo, "alla luce della progressiva normalizzazione delle condizioni generali di mercato".
WALL STREET
Wall Street ha chiuso la seduta di venerdì 15 maggio in rialzo, grazie a un rally finale guidato nuovamente dai titoli di alcune grandi aziende tecnologiche e al rialzo messi a segno dal petrolio che prosegue il suo rimbalzo dai minimi del mese scorso.
Il Djia ha guadagnato 60,08 punti, lo 0,25%, a 23.685,42. L'S&P 500 è salito di 11,20 punti, lo 0,39%, a quota 2.863.70. Mentre il Nasdaq ha allungato di 70,84 punti, lo 0,79%, a quota 9.014,56 punti.
USA, IL MONITO DI POWELL
Il monito di Jerome Powell a non “scommettere contro l’economia americana”, destinata nel medio lungo periodo a tornare nella condizione precedente lo scoppio della pandemia, si fa sentire stamattina sulle borse.
Asia in generale rialzo: Nikkei +0,5%, nel primo trimestre il Pil del Giappone si è contratto del 3,4% rispetto al trimestre precedente, contro il -4,5% stimato, Hong Kong +0,6%, Shanghai Composite +0,6%, Kospi di Seul +0,6%.
Il presidente della Fed, parlando alla TV, ha detto che la banca centrale “non è corto di munizioni” ed è in grado di sostenere il sistema nel corso della ripartenza. Per risalire la china ci vorrà del tempo. Ipotizzando che non ci sia una seconda ondata di contagi, la ripresa si comincerà a vedere bene nel corso dell’anno prossimo, mentre per il ritorno ad una situazione precedente Covid 19, si dovrà aspettare il vaccino: a questo riguardo, l’amministratore delegato del colosso farmaceutico Novartis, ha affermato venerdì che ci dovrebbero volere un paio di anni per averlo a disposizione. Intanto la disoccupazione è destinata ad esplodere: un americano su quattro potrebbe ritrovarsi momentaneamente senza lavoro, si aspetta la banca centrale. No ai tassi negativi. In una parte dell’intervista Powell precisa che “non c’è limite” all’azione della Fed nel portare la liquidità a chi ne ha bisogno ma ribadisce che per il momento non c’è l’intenzione di portare i tassi in negativo, anche se il mercato continua a pensare che lì si arriverà e molti economisti di spicco, tra cui l’ex capo economista del Fondo Monetario Internazionale, Kenneth Rogoff, ritengono che non ci sia altra via percorribile, se si vuole rimettere in piedi un sistema che vacilla, ed in alcune sue parti ha già ceduto. PANORAMICA SUI MERCATI Quella appena trascorsa è stata la peggior settimana da fine marzo di Wall Street (S&P500 -2,3%) e il suo andamento ha condizionato il resto del mondo. Tuttavia, rileva websim.it, il suo trend non ha invertito il recupero avviato dai minimi dell'anno. L'S&P500 riparte da 2.863 punti, sopra i 2.800 punti che rappresentano la prima soglia discriminante. Per non parlare del Nasdaq, che con i suoi 9.014 punti si trova ancora più sopra il primo livello di guardia posto a 8.700 punti. Lo scenario in Eurozona rimane fragile. Intanto perché l'Eurostoxx ha perso nell'arco di cinque sedute più di Wall Street, il 4,7%, e poi perché solo il Dax di Francoforte (10.465 punti) riesce a difendere il primo supporto discriminante a 10.450 punti, il resto langue. Ftse Mib (16.852). La settimana si è chiusa con un -3,3%, l'indice ha abbozzato un debole tentativo di reazione dai minimi di giovedì a 16.550 punti, a ridosso della nostra soglia di acquisto, in area 16.500. La progressiva riapertura delle attività e i dati incoraggianti sulla diffusione del coronavirus dovrebbero sostenere quantomeno il ritorno verso la resistenza in area 18.300 punti. Si può comprare in vista di un rimbalzo. COMMODITY Brent (33,60 usd), Wti (30,70 usd). Avvio di settimana col turbo, +4%. Prezzi sui massimi da fine marzo. I grandi produttori del Nord America stanno rallentando l’attività, uniformandosi alla politica commerciale concordata dall’Opec +. La scorsa settimana il numero delle trivelle in azione è sceso sui minimi degli ultimi dieci anni mentre il livello dei serbatoi di Cushing in Oklahoma, il nodo di smistamento del petrolio, è sceso per la prima volta da febbraio. A inizio maggio, JP Morgan ipotizzava che nel giro di un mese, la produzione Shale Oil si sarebbe contratta di circa un milione di barili al giorno, un obiettivo raggiunto già in questi giorni: ancora più importante è il fatto che non ci siano segnali di cambio del trend.
Oro (1.759 usd). L'oro è stato grande protagonista della scorsa settimana con un guadagno del 2,4%. Su nuovi massimi dal 2012 per il prezzo in USd e su nuovi massimi storici per i prezzi in euro. La caduta delle borse e l'ipotesi di tassi Usa negativi ha rappresentato un cocktail micidiale per attirare gli acquisti.
FOREX Euro/Dollaro (1,083). Il dibattito sempre più acceso in tema di tassi Usa negativi ha frenato lo slancio del Dollaro che sembrava proiettato verso i massimi dell'anno. La Fed ha detto chiaramente che non farà mancare il suo sostegno a chi ne ha bisogno, ma la domanda resta robusta.
Valute Emergenti. Anche se a macchia di leopardo, prosegue la fase di assestamento di tutto il comparto. L'indice MSCI Emerging Markets Currency si muove da oltre un mese in un range del 2% scarso. Stamattina vanno bene le valute legate al petrolio, Peso messicano e Rublo russo +0,5%. Ottavo rialzo della Lira turca che si porta sui massimi da metà aprile. Male la Rupia dopo il prolungamento del lockdown.
BOND Btp 10 anni 1,83%, spread 236, -2 punti base. BTP ITALIA. Parte stamattina l'offerta retail del Btp Italia maggio 2025, che offre una cedola reale minima garantita dell'1,40% oltre a un bonus dell'otto per mille destinato a chi lo detiene fino a scadenza. La domanda degli investitori al dettaglio verrà raccolta fino alla chiusura del mercato di mercoledì. Il rendimento si confronta con un 1,30% del Btp 5 anni sul secondario. MES. Nessuno vuol fare il primo passo. Il programma di sostegno finanziario in risposta alla crisi pandemica è molto conveniente e non prevede condizioni se non quella di spendere i soldi nella sanità, ma i governi ritengono l'adesione una sorta di "resa", politicamente inaccettabile. Così si rischia che l'Italia rinunci ai suoi 36 miliardi di euro a tassi nettamente inferiori a quelli di mercato. Secondo i rumors, Roma accetterebbe se anche altri paesi, Francia e Spagna, lo facessero contemporaneamente. TREASURY USA. Il mercato preme per avere tassi negativi, anche se Powell non è d'accordo. Il rendimento del decennale oscilla poco sopra i minimi storici a 0,60%, è già sui minimi storici sulla scadenza a 2 anni, 0,13%.
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