Spinte al ribasso da Wall Street le principali Borse europee hanno aperto la seduta in calo e si muovono in terreno negativo in attesa delle indicazioni che arriveranno più tardi dalla Bce (le decisioni del board sono attese alle 13,45, mentre la conferenza stampa di Draghi comincerà alle 14,30). Segnatamente a Milano, inoltre, sono da registrare in crescita anche gli attriti politici fra Roma e Parigi.
Ad ogni modo, al momento l’indice FTSE MIB segna -0,61%, il FTSE Italia All share -0,61%, il FTSE Italia Mid Cap -0,62%. Il Dax30 di Francoforte -0,25%, il Cac40 di Parigi -0,48%, il Ftse100 di Londra -0,65% e l'Ibex35 di Madrid -0,22%.
Dunque si diceva di un mercoledì nero, ieri, per Wall Street (peggiore dei tre principali indici usa il dow jones industrial average, deprezzatosi dello 0,47%) a seguito delle decisioni della Federal Reserve (Fed) che hanno spinto in calo anche i mercati dellarea Asia-Pacific. Ma più che l'ampiamente previsto rialzo dei tassi d'interesse di 25 punti base in un range dell’1,75-2,00% deciso dal Federal Open Market Committee (Fomc, la commissione della Federal Reserve che si occupa di politiche monetarie), a deprimere i corsi sono state le indicazioni per complessivi quattro aumenti nel corso del 2018 (la Fed ha anche scandito nel dettaglio le sue mosse fino al 2020, quando il costo del denaro dovrebbe arrivare al 3,40%).
Sicché, la Borsa di New York ha chiuso la seduta in ribasso. Il Dow Jones ha perso lo 0,47%, l'S&P 500 lo 0,40% e il Nasdaq Composite lo 0,11%. E, nella scia di New York, a seguire si sono mossi anche i mercati asiatici e pacifici nell’attesa peraltro di un peggioramento delle tensioni commerciali Washington-Pechino e dati macroeconomici complessivamente in indebolimento per la Cina.
A Tokyo il Nikkei 225 Ha perso lo 0,99%, a Shanghai lo Se Index è stato registrato in declino dello -0,18%, a Hong Kong l'Hang Seng il ribasso è stato dell'1,22% a Seul il Kospi ha terminato a -1,84% e a Sydnay l’Asc All Ords a -0,60%
FOREX / EURUSD
Il movimento di rialzo del dollaro innescato dall'azione della Fed (ieri sera è arrivato a quotare 1,17,21 sulla moneta unica) sbiadisce in attesa del meeting Bce. Al momento il rapporto EUR/USD è registrato in rialzo a quota 1,1823.
Il ministro Italiano per gli Affari Europei, Paolo Savona, ovvero l’uomo la cui candidatura a ministro dell’economia aveva aperto una crisi politica nel paese agitando non poco gli operatori, ha recentemente dichiarato come un mercato unico necessiti di una moneta unica. Secondo Savona, infatti, se si permettesse alle quotazioni di diverse monete di oscillare liberamente allora si starebbe rompendo l’unità di quello stesso mercato. Il Ministro, seppure specificando che l’Euro andrà comunque migliorato, ha inoltre dichiarato di non avere nessuna intenzione di abbandonare la Moneta Unica. Quelle fornite sono quindi importanti rassicurazioni agli operatori da parte del governo italiano e ciò rappresenta uno degli elementi fondamentali perché l’Euro possa avere delle speranze rialziste nel medio-lungo termine.
Oltre a ciò sarà però necessario che in occasione del meeting BCE, Mario Draghi confermi che la Banca centrale europea stia pianificando i dettagli d’uscita dal Quantitative Easing e che, in ultimo, i dati macroeconomici europei supportino tale ipotesi tornando a dipingere un quadro positivo. Gli ultimi giorni di questa settimana potrebbero essere molto importanti per la Moneta Unica in quanto è prevista sia il meeting della BCE che l’ultimo aggiornamento sull’inflazione, entrambi elementi grazie ai quali da lunedì avremo un quadro d’analisi decisamente più completo attraverso il quale decidere quale approccio operativo tenere.
I DATI MACROECONOMICI IN CALENDARIO OGGI e le principali news
Giovedì 14 Giugno 2018
13:45 EUR Riunione BCE;
14:30 EUR Conferenza stampa Draghi (presidente BCE);
14:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione;
14:30 USA Vendite al dettaglio mag;
14:30 USA Indice prezzi importazioni mag;
16:00 USA Scorte delle imprese apr.
Cina: PboC non segue la Fed e lascia invariati i reverse repo
La People's Bank of China (PboC) non segue la mossa della Federal Reserve (che mercoledì ha alzato il costo del denaro per la seconda volta quest'anno) e lascia invariati al 2,70% i tassi d'interesse sui reverse repo a 14 giorni, dopo averli alzati di cinque punti base in aprile. L'istituto centrale di Pechino ha anche mantenuto i reverse repo a sette giorni, portati al 2,55% (sempre con un incremento di cinque punti base) immediatamente dopo il rialzo dei tassi d'interesse Usa di 25 punti base deciso dal Federal Open Market Committee (Fomc, la commissione della Fed che si occupa di politiche monetarie) nel meeting di 20 e 21 marzo. Il tasso di riferimento sui prestiti a un anno non è invece stato modificato dall'ottobre 2015.
Cina: balzo del 23% annuo in maggio per le vendite di case
Secondo i dati dell’Ufficio nazionale di Statistica di Pechino, in Cina le vendite di case per valore sono rimbalzate del 12,8% annuo nei cinque mesi allo scorso 30 maggio, in accelerazione rispetto al progresso del 9,5% del periodo gennaio-aprile. Secondo i dati elaborati dal Wall Street Journal, nel solo mese di maggio è stato registrato un balzo del 23% annuo, contro il 5,3% d'incremento di aprile. Nel periodo gennaio-maggio i nuovi cantieri residenziali sono cresciuti del 10,8% annuo contro il progresso del 7,3% dei primi quattro mesi del 2018.
Cina: vendite retail cresciute dell'8,5% annuo in maggio
Secondo i dati diffusi dal ministero del Commercio di Pechino, in maggio le vendite retail sono cresciute in Cina dell'8,5% annuo, in ulteriore frenata rispetto al 9,4% di aprile (e al 10,1% di marzo) e sotto al 9,6% d'incremento del consensus di Reuters.
Giappone: capacità utilizzo salita dell'1,9% annuo in aprile
Secondo quanto reso noto dal ministero nipponico di Economia, Commercio e industria, in aprile la capacità di utilizzo degli impianti in Giappone è salita dell'1,8% su base mensile rettificata stagionalmente, dopo il progresso dello 0,5% di marzo (1,3% in febbraio) e contro l'incremento dell'1,9% annuo (0,6% in marzo).
Volkswagen multata per 1 miliardo in patria sul Dieselgate
Volkswagen ha comunicato mercoledì dopo la chiusura dei mercati europei che il tribunale federale tedesco di Braunschweig ha comminato al gruppo automobilistico sanzioni per 1 miliardo di euro per avere violato i suoi doveri di monitoraggio delle emissioni di gasolio dei suoi motori. Wolfsburg ha ammesso le proprie responsabilità ma ha sottolineato di ritenere che la pronuncia della procura federale possa avere un impatto positivo su ulteriori indagini contro il gruppo e sue filiali in Europa, all'interno del cosiddetto Dieselgate. Volkswagen aveva chiuso in rialzo dello 0,56% mercoledì a Francoforte, contro il guadagno dello 0,38% del Dax.
Fed - decisione sui tassi d'interesse: commento di Lazard Asset Management
Ron Temple, Head of US Equities presso Lazard Asset Management, ha cosi' commentato: "Nonostante le frequenti attestazioni che evidenziano un'inflazione vicina all'obiettivo simmetrico nel corso del ciclo, il FOMC continua a considerare il 2% di inflazione come un massimale più che un obiettivo. A questo punto del ciclo, ritengo che non solo sia accettabile, ma in realtà auspicabile, superare in modo significativo l'obiettivo di inflazione del 2%. In questo contesto, credo che l'approccio della Fed ad oggi sia probabilmente troppo aggressivo nonostante il tocco apparentemente leggero ".
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