Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in calo. L'indice Stoxx Europe 600 cede lo 0,5%, Il FTSE MIB segna -0,58%, il Dax30 di Francoforte lo 0,7%, il Cac40 di Parigi lo 0,7% e il Ftse100 di Londra.
I mercati del Vecchio continente scontano l'andamento negativo nella seconda parte della seduta ieri a Wall Street e le vendite sui comparti oil e risorse di base. La Borsa di New York ieri infatti ha chiuso la seduta in calo. Il Dow Jones ha perso lo 0,08%, l'S&P 500 lo 0,50% e il Nasdaq Composite lo 0,90%, il Dow Jones Industrial lo 0,08%. Insomma il NYSE non è riuscito ad estendere il recupero messo a segno martedì dopo i forti ribassi di venerdì e lunedì. In diminuzione ma sempre elevata la volatilità (indice Vix a 27,73 punti contro un picco a oltre 50 punti).
Positivo, invece, il mercato azionario giapponese: il Nikkei 225 chiude a +1,13%. Contrastate le Borse cinesi: l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen termina a -0,95%, l'Hang Seng di Hong Kong a +0,42%.
Positivo lo S&P/ASX 200 di Sydney che registra + 0,24%.
Le parole di due membri della banca centrale americana avevano inizialmente contribuito a riportare la tranquillità sui mercati. Il numero uno della Fed di St. Louis, James Bullard, ha precisato che la forza del mercato del lavoro negli Stati Uniti potrebbe non tradursi in una inflazione più elevata (timore che ha scatenato la raffica di vendite sull'azionario).Il presidente della Fed di Dallas, Robert Kaplan, ha invece parlato di "correzione sana".
Continua l’apprezzamento del dollaro nei confronti dell’euro. La coppia, al momento, quota 1,2236. Anche lo yen perde (-0,30%) sul biglietto verde, e quota 109,65.
In Cina lo yuan ha registrato il più netto declino dall'agosto 2015 in scia a dati relativi alla bilancia commerciale di Pechino che in gennaio vedono l'export crescere dell'11,1% annuo a fronte, però, del rimbalzo del 36,9% dell'import: il surplus è così sceso a 20,34 miliardi di dollari, ampiamente sotto ai 54,10 miliardi del consensus di Reuters.
CRIPTOVALUTE
Le criptovalute si muovono miste, indicando un certo ritrovato equilibrio. Le principali monete virtuali, in ogni caso, si muovono tutte in terreno positivo. In particolare, Bitcoin guadagna il 4,39%, mentre fa decisamente meglio Bitcoin cash che registra una variazione positiva di quasi il 26% su base giornaliera. La migliore performance in assoluto è di Civic che registra una variazione del 45,18% su un valore di scambio di poco più 0,51 dollari. Civic è 96ma nella lista delle prime cento criptovalute quotate da CMC.
I DATI MACROECONOMICI ATTESI OGGI
Giovedì 8 Febbraio 2018
13:00 GB Riunione BoE;
13:00 GB Inflation Report (BoE);
14:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione.
PER WILLIAMS (FED) ECONOMIA USA IN GRADO DI GESTIRE I RIALZI
Secondo John Williams, presidente della Federal Reserve Bank (Fed) di San Francisco, l'economia Usa può ampiamente gestire ulteriori graduali rialzi dei tassi d'interesse (nei giorni scorsi Williams aveva confermato previsioni per tre aumenti o forse anche quattro nel corso del 2018). "L'economia chiaramente può sostenere il graduale rialzo dei tassi. Non sono per nulla preoccupato da fattori ribassisti che possano portare a un rallentamento", ha sottolineato mercoledì parlando alla stampa a Honolulu, Hawaii. Punto di vista che non è stato intaccato dal recente sell-off abbattutosi su Wall Street (e sui mercati azionari globali). "In questa fase non vedo variazioni nei prezzi che possano cambiare radicalmente la mia visione dell'economia. Penso che sia su un percorso di crescita molto solido. In effetti, ritengo che alcune reazioni del mercato siano dovute proprio al fatto che l'economia sta andando bene", ha concluso Williams.
IL SELL-OFF NON MODIFICA L'OUTLOOK ECONOMICO DI DUDLEY (FED)
William Dudley, president della Federal Reserve Bank (Fed) di New York, ha dichiarato mercoledì che il recente sell-off abbattutosi su Wall Street non modifica il suo outlook sull'economia Usa. "Non è stato poi questo grande scossone. Il mercato azionario ha registrato un notevole aumento in un lungo periodo di tempo con una volatilità estremamente bassa. La mia prospettiva non è cambiata solo perché è un po' più in basso rispetto a qualche giorno prima: il mercato è ancora decisamente in rialzo rispetto a un anno fa", ha sottolineato Dudley, che in novembre aveva confermato che lascerà la guida dell'istituto newyorkese prima della scadenza prevista del gennaio 2019.
BRASILE: ISTITUTO CENTRALE TAGLIA TASSI D'INTERESSE AL 6,75%
Il Banco Central do Brasil (l'istituto centrale di Brasilia) mercoledì ha tagliato di 25 punti base al 6,75% i tassi d'interesse, nell'undicesima riduzione consecutiva che, come sottolineato dal Comitê de Política Monetà ria (Copom, la commissione che si occupa di politiche monetarie), segna la fine di un aggressivo programma di allentamento che ha portato i tassi benchmark al livello più basso dal 1999, quando venne istituito il Sistema Especial de Liquidação e Custodia (Selic). La misura era stata prevista da 38 dei 40 economisti che componevano il consensus di Bloomberg.
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