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Immagine del redattoreAntonio Arricale

Il punto MERCATI IN SURPLACE IN ATTESA DEL FOMC

In attesa del meeting del Fomc (la commissione della Federal Reserve che si occupa di politiche monetarie) di questa sera, l’ultimo guidato dalla chairwoman uscente Janet Yellenle Borse europee si muovono miste. (È appena il caso di dire che gli analisti non si aspettano grandi novità. la banca centrale americana dovrebbe confermare infatti gli attuali tassi di interesse).

L'indice Stoxx Europe 600 è fermo sulla parità, il Ftse Mib di Milano registra -0,17%, il Dax30 di Francoforte perde lo 0,69%%, il Cac40 di Parigi guadagna +0,29%, l’Ibex 35 di Madrid +0,03%, senza infamie e senza lode anche il Ftse100 di Londra 0,00%%.

Intanto sono stati pubblicati i dati dell’eurozona sull’ inflazione preliminare di gennaio e tasso di disoccupazione di dicembre, che indicano rispettivamente un leggero calo (1,3%) per la prima, comunque in linea con le attese, e stabile all’8,7% il tasso di disoccupazione.

Ieri, il primo discorso dello State of the Union del presidente Usa Donald Trump, con toni complessivamente più concilianti, ha restituito un po' di fiducia agli investitori e sostenuto un temporaneo recupero del biglietto verde. E, tuttavia, alla fine la giornata è stata ancora di contrazione per sia per il mercato Usa che per le piazze finanziarie della regione asiatica. Insomma, la Borsa di New York ha chiuso la seduta in netto ribasso (a causa delle tensioni sul mercato obbligazionario) il Dow Jones ha perso l'1,37%, l'S&P 500 l'1,09% e il Nasdaq Composite lo 0,86%; il rendimento dei titoli di Stato Usa a 10 anni ha raggiunto il livello più altro da aprile 2014 al 2,72%. A seguire anche il mercato azionario giapponese ha chiuso in flessione con il Nikkei 225 a -0,83%.

Positive, invece, le Borse cinesi: l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen ha terminato a +0,47%, l'Hang Seng di Hong Kong a +0,86%.

Sul fronte macroeconomico l'Indice S&P/Case Shiller, che misura l'andamento dei prezzi delle abitazioni nelle 20 principali città americane, ha evidenziato nel mese di novembre un incremento del 6,4% rispetto allo stesso periodo del 2016, risultando pari al consensus e superiore alla rilevazione precedente pari al 6,3%. Rispetto al mese precedente l'indice è cresciuto dello 0,2%.

Il Conference Board ha annunciato che l'Indice di fiducia dei consumatori è salito a 125,4 punti nel mese di gennaio dai 123,1 punti del mese precedente. Il dato è risultato nettamente superiore alle previsioni degli addetti ai lavori pari a 123,1 punti. Le aspettative sono migliorate, anche se i consumatori sono stati piuttosto ambivalenti circa le prospettive di reddito nei prossimi mesi, forse per l'incertezza derivante dal piano fiscale. Nel complesso, tuttavia, i consumatori rimangono abbastanza fiduciosi sul fatto che il ritmo di crescita registrato a fine 2017 continuerà nel 2018.

Sempre sul fronte macroeconomico, in dicembre la produzione industriale è cresciuta a sorpresa in Giappone del 4,2% annuo, in accelerazione rispetto al progresso del 3,6% della lettura finale di novembre (5,9% in ottobre) e sopra al 3,2% atteso dagli economisti. Stabile invece in gennaio l’indice della fiducia dei consumatori nipponici, rimasto sui 44,7 punti già registrati in dicembre contro però l'incremento a 44,9 punti stimato dagli economisti.

In Cina, secondo quanto comunicato dall'Ufficio nazionale di statistica di Pechino, l’indice Pmi manifatturiero è calato a 51,3 punti in gennaio dai 51,6 punti di dicembre e contro i 51,5 punti del consensus.

I DATI MACROECONOMICI ATTESI OGGI

Mercoledì 31 Gennaio 2018

14:15 USA Nuovi occupati (ADP) gen;

14:30 USA Indice costo del lavoro trim4;

15:45 USA Indice PMI Chicago gen;

16:00 USA Indice Pending Home Sales (mercato immobiliare residenziale) dic;

16:30 USA Scorte settimanali petrolio (EIA);

20:00 USA Riunione FOMC (Fed).

CRIPTOVALUTE

Prevalgono ancora le vendite su quasi tutte le criptovalute, con una variazione negativa giornaliera media intorno al 7%. Unici segni positivi per Lisk che registra +16%, Populous (+3.37%) e Revain che registra addirittura un +98.61%. Relativamente a Bitcoin, che resta pur sempre la regina delle criptovalute, l’attenzione degli investitori è comunque fissa sul supporto dei 10mila dollari che ancora resiste.



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