La nuova scarica di tweet di Donald Trump produce effetti immediati: le Borse della Cina si inabissano ed i future di Wall Street (-1,7%) e Eurozona (-1,4%) precipitano. In Asia: Hong Kong 3,4%, Shanghai-Shenzen -6%, Seul -0,8%.
Il ciclone per ora non tocca Tokyo che è ancora chiusa per festività.
Il presidente Usa – come si sa - ha minacciato, a sorpresa, un incremento dei dazi dal 10% al 25% su merci cinesi del valore di 200 miliardi di dollari. A Pechino l’hanno presa malissimo, anche perché l’uscita della Casa Bianca è arrivata il giorno dopo il 4 maggio, giornata dell’orgoglio nazionale cinese nella quale si ricordano le proteste studentesche del 1919, atto di inizio dell’attività politica di molti dirigenti del futuro partito comunista cinese.
Il Wall Street Journal ha scritto ieri che la Cina starebbe valutando la possibilità di interrompere il negoziato, destinato a riaprirsi mercoledì a Washington. Un colpo del tutto inatteso quello annunciato da Trump, considerato che, fino ad un momento prima, si attendeva soltanto la fissazione del giorno della cerimonia della firma. Insomma, la delegazione dei negoziatori cinese potrebbe restare a casa.
L'Euro per il momento è tranquillo, il petrolio cede oltre due punti, salgono invece i beni rifugio: lo Yen, il Bund tedesco e l'Oro.
IL PUNTO SULLE BORSE
Per le borse mondiali si è appena chiusa una settimana moderatamente positiva, ma – come si può facilmente immaginare – ora il quadro di breve potrebbe anche radicalmente cambiare.
S&P500 (2.945). La settimana è terminata con un guadagno dello 0,2%. Da inizio anno si tratta di un +20,3%. Secondo alcuni analisti la vicinanza dell'area dei record storici del 2018 (2.950) favorirebbe qualche presa di profitto.
Lo stesso discorso vale per MSCI World (524,8). Si è chiusa la sesta settimana positiva di seguito. Da inizio anno +15,2%. L'indice globale per eccellenza si trova a circa 4 punti dal record storico.
FtseMib (21,763). Settimana chiusa con un modesto +0,2%. Oggi a Piazza Affari staccano il dividendo una trentina di small cap. Domani 7 maggio è attesa la pubblicazione dell’aggiornamento della Commissione Europea su crescita ed inflazione: per l’Italia, dovrebbe arrivare un taglio della stima sulla crescita del Pil da +0,2% a +0,1%.
COMMODITY
Brent (69,3 usd), Wti (60,5 usd). Petrolio in calo del 2%. Oltre ai tweet di Trump, c’è la decisione dell’Arabia Saudita di abbassare il prezzo del petrolio venduto agli Stati Uniti, una mossa che dovrebbe ridurre del tutto i timori di una carenza di greggio. La guerra in Libia, il tentativo di golpe in Venezuela, l’entrata in vigore delle sanzioni contro l’Iran e le esportazioni a singhiozzo della Russia verso l’Europa dell’Est, diventano poca cosa di fronte al rischio di una frenata del ciclo economico mondiale, provocata da un eventuale crack del negoziato tra Cina e Stati Uniti.
Il Brent ha perso quasi il 10%, dai massimi di periodo toccati alla fine di aprile. Occhi puntati sulla prossima riunione dell’Opec del 19 maggio.
Oro (1.283). Le tensioni sul fronte geopolitico riportano in auge il metallo prezioso.
FOREX Euro/Dollaro (1,119). Il Dollaro si dimostra fortissimo contro tutte le principali valute. E' a mezzo punto dai massimi degli ultimi due anni contro euro, all’interno di un canale ribassista che inizia nel giugno scorso (la svolta ribassista data, tuttavia, data qualche mese prima (dal febbraio). Tutto farebbe pensare – questa almeno è la view della maggior parte degli analisti – ad un ulteriore rafforzamento fino a 1,10. Da notare, tuttavia, che il prezzo sosta ormai da novembre scorso nell’area del ritracciamento del livello di Fibonacci del 61,8%-72.4. Insomma, rotto il livello di 1,12 potrebbero formarsi anche le condizioni di un nuovo allungo per l’Euro.
Euro/GBP (0,852). La sterlina ha messo a segno una delle settimane migliori dell'anno (+1,5%) su ipotesi di accordo su Brexit tra May e Conservatori. Lo rivelano fonti interne ad alto livello. La valuta britannica si trova a un passo dalla soglia discriminante a 0,85 sotto cui il trend di breve potrebbe accelerare fino a 0,83. Alziamo l'allerta.
YUAN
Il dollaro sta schiacciando la valuta cinese: il cross dollaro yuan guadagna lo 0,7% a 6,78, massimo degli ultimi tre mesi. La valuta statunitense, in Asia, si porta sui massimi degli ultimi due anni mezzi nei confronti dello won sudcoreano, si apprezza anche sulla rupia indiana ed indonesiana.
BOND Il mercato obbligazionario apre la giornata sui livelli di venerdì. Dovrebbe tenere le posizioni anche perché considerato meno rischioso del mercato azionario.
ITALIA
Lo spread è tornato in prossimità di quota 250 punti base, rendimento decennale 2,55%. Lo scontro sempre più aperto tra Lega e M5s al momento non preoccupa il mercato che, in fondo in fondo, si augura la fine prematura dell'esecutivo di stampo populista.
Usa. Le rinnovate tensioni sul fronte commerciale dovrebbero riportare interesse sui Treasury. Il rendimento del Treasury Note 10 anni staziona al 2,55%, quello sul Treasury Note 2 anni è a 2,34%.
MARKET MOVER DI OGGI, LUNEDì 6 MAGGIO 2019
03:45, CNY: PMI del settore servizi Cina
09:00, EUR: tasso di disoccupazione Spagna
09:15, EUR: PMI del settore servizi Spagna
09:45, EUR: PMI del settore servizi Italia
09:50, EUR: PMI Markit composito e servizi Francia
09:55, EUR: PMI composito e servizi Germania
10:00, EUR: fiducia dei consumatori Spagna
10:00, EUR: PMI composito e servizi Eurozona
10:30, EUR: Sentix fiducia degli investitori Eurozona
11:00, EUR: vendite al dettaglio Eurozona
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