Mercati azionari europei in verde: FTSE MIB segna +0,80%, DAX +0,4%, FTSE 100 +0,4%, CAC 40 -0,1%, IBEX 35 +0,2%.
Le chiusure dei principali indici USA nella seduta precedente: S&P 500 -0,23%, NASDAQ Composite -0,18%, Dow Jones Industrial -0,02%.
Mercato azionario giapponese chiuso per festività. Borse cinesi in calo: L'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen chiude a -0,32%, l'indice Hang Seng di Hong Kong a -1,28%, il Kospi di Seul a -1,04 e l’Asx All ords di Sidney a -0,51%.
Occhi puntati sugli Usa ed in particolare sul Forex (mercato delle valute). Se ieri, infatti, all'indomani della decisione della Fed di confermare i tassi di interesse, la Borsa di New York ha chiuso la seduta senza grandi variazioni, nel primo pomeriggio (ore 14,30) è attesa grande volatilità sul mercato delle valute. In calendario ci sono la pubblicazione dei dati Non farm payrolls (le buste paga dei lavoratori non agricoli), vale a dire, la creazione di nuovi posti di lavoro nell’industria e nel terziario e il tasso di disoccupazione con riferimento al mese di aprile.
Inutile aggiungere che i dati sono attesi in un momento di favorevole congiuntura per l’economia a stelle e strisce che si sta riflettendo su un generale apprezzamento del dollaro contro tutte le monete. Al momento la coppia Eur/Usd è scambiata a 1,1969 (-0,23%), la coppia Usd/JpY 109,10, la coppia Gbp/Usd a 1,3548, la coppia Usd/Chf a 0,9982 (poco sotto la parità).
Dunque, questa la situazione economica degli Usa alla luce degli ultimi dati noti. Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 27 aprile si sono attestate a 211 mila unità, inferiori alle attese fissate a 225 mila unità ma superiori al dato della settimana precedente (209 mila unità). Il numero totale di persone che richiede l'indennità di disoccupazione si attesta a 1,756 milioni, inferiore a 1,833 milioni della rilevazione precedente.
La stima preliminare dell'indice di Produttività del settore non agricolo fa registrare una variazione positiva dello 0,7% dopo l'incremento dello 0,3% della rilevazione precedente. Gli analisti avevano stimato un incremento pari allo 0,9% t/t.
Nel mese di marzo la bilancia commerciale ha segnato un deficit pari a 49 miliardi di dollari, in calo rispetto al disavanzo di 57,7 mld del mese precedente (rivisto da 56,7 mld) risultando anche inferiore alle attese fissate su un deficit di 50 mld. Le esportazioni sono cresciute del 6,8% rispetto a marzo 2017 e le importazioni del 9,1%.
L'Indice del costo del lavoro, in base ad una prima stima preliminare, è salito nel primo trimestre del 2,7%, dal +2,5% della rilevazione precedente (rivisto da +2%). Le attese degli addetti ai lavori erano fissate su una crescita del 3,1%.
Markit Economics ha comunicato che l'indice IHS PMI dei Servizi è salito ad aprile a 54,6 punti dai 54 punti (consensus 54,4 punti). L'indice ISM non manifatturiero è sceso nel mese di aprile a 56,8 punti dai 58,8 punti di marzo. Le previsioni degli economisti erano fissate su un indice pari a 58,1 punti.
Nel mese di marzo la domanda di beni durevoli è cresciuta del 1,6% su base mensile dal +1,6% precedente (rivisto da +1,2%). L'indice "core" è rimasto cresciuto dello 0,3% su base mensile, dal +0,2% precedente. Gli ordini esclusi i mezzi per la difesa sono diminuiti dello 0,8% su base mensile dal -0,3% della rilevazione precedente.
ALTRI DATI MACROECONOMICI
CINA: PMI SERVIZI MARKIT/CAIXIN SALITO A 52,9 PUNTI IN APRILE
Torna a crescere in aprile il Purchasing Manufacturers' Index (Pmi) nel settore dei servizi in Cina elaborato da Markit/Caixin. La lettura relativa allo scorso mese è infatti di 52,9 punti contro i 52,3 punti di marzo (54,2 punti in febbraio), ma sotto ai 53,4 punti del consensus. Il Pmi Composite, che raggruppa manifatturiero e servizi, è parimenti salito in aprile a 52,3 punti dai 51,8 punti di marzo (53,3 punti in febbraio).
HONG KONG: VENDITE RETAIL IN RIALZO DELL'11,4% ANNUO A MARZO
Secondo quanto comunicato giovedì dal Census and Statistics Department di Hong Kong, nei tre mesi allo scorso 31 marzo le vendite retail nell’ex colonia britannica hanno segnato un netto rialzo dell'11,4% annuo, in frenata rispetto al balzo del 29,9% del periodo dicembre-febbraio (4,2% in novembre-gennaio) ma sopra al 10,9% del consensus. In termini di volumi la lettura è invece per un progresso del 10,0% annuo dopo il rimbalzo del 28,3% precedente (2,3% in novembre-gennaio) e contro l'8,6% atteso dagli economisti.
HONG KONG: PMI MARKIT/NIKKEI SUI MINIMI DALL'OTTOBRE 2016
Nuova frenata per il manifatturiero di Hong Kong, che in aprile mette fine a una striscia di sette mesi consecutivi sopra la soglia di 50 punti che separa contrazione da espansione. L'indice Pmi stilato da Markit/Nikkei è infatti calato lo scorso mese a 49,1 punti dai 50,6 punti di marzo (51,7 punti in febbraio, livello più elevato dai 53,3 punti del febbraio 2014), attestandosi sui minimi dai 48,2 punti dell'ottobre 2016.
COREA DEL SUD: SURPLUS PARTITE CORRENTI CRESCIUTO IN MARZO
Secondo quanto comunicato su base preliminare da Bank of Korea (l’istituto centrale di Seoul), in marzo il surplus delle partite correnti è cresciuto a 5,18 miliardi di dollari dai 3,96 miliardi della lettura finale di febbraio (2,68 miliardi in gennaio). Il dato, che si confronta con i 5,75 miliardi del marzo 2017, è in surplus dal marzo 2012.
BRASILE: CRESCITA PRODUZIONE INDUSTRIALE ALL'1,3% IN MARZO
Secondo quanto comunicato giovedì dall’Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística (Ibge, l’ente nazionale di statistica), in marzo la produzione industriale è cresciuta in Brasile dell'1,3% annuo, in ulteriore rallentamento rispetto al 2,4% di febbraio (rivisto al ribasso dal 2,8% comunicato lo scorso mese) e al 5,8% di gennaio, che era stato il tasso più elevato dall'8,4% dell'aprile 2013. Il dato, che segna comunque il dodicesimo mese consecutivo d'espansione, è anche ampiamente peggiore rispetto al 3,3% del consensus di Reuters. Su base mensile rettificata stagionalmente la produzione industriale è invece calata dello 0,1% dopo il progresso di pari entità di febbraio (rivisto al ribasso dallo 0,2%), il declino del 2,2% di gennaio e contro il progresso dello 0,6% stimato dagli economisti.
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