Un anno appena cominciato, potremmo dire (in fondo è trascorso soltanto il primo trimestre), ma decisamente già da archiviare e dimenticare questo 2020, drammaticamente bisesto e funesto.
E’ questo, infatti, il primo pensiero che viene alla lettura del World Economic Outlook del Fondo monetario internazionale, il quale nelle consuete previsioni disegna uno scenario di recessione mondiale come non si registrava da quasi un secolo. Dal 1930, per l’esattezza, vale a dire, l’anno seguente alla Grande Depressione. E sarà dunque decisamente peggiore anche della più recente crisi del 2008, questa causata dal “Great Lockdow”, crisi del post Lehman Brothers che pure fece registrare un crollo del pil globale, ma che al confronto appare di un pallido -0,1%.
In termini globali, infatti, secondo il Fmi, l’economia calerà addirittura del 3%, e cioè, rispetto alle previsioni di gennaio, il pil mondiale registrerà 6,3 punti percentuali in meno. Di più, tra il 2020 e il 2021 le perdite complessive causate dal coronavirus ammonteranno a quasi 9 mila miliardi di dollari, come dire, più delle economie del Giappone e della Germania insieme.
A pesare, ha confermato il FMI, saranno soprattutto le nazioni recentemente industrializzate i cui ritmi di crescita si contrarranno in maniera decisa. La Cina, solo per fare un esempio, passerà dal +6,1% del 2019 al +1,2% del 2020.
Né le cose andranno meglio per le economie più avanzate, per le quali il Fondo ha previsto una contrazione del 6,1%. E peggio farà addirittura l’intera Eurozona il cui tonfo, decisamente più marcato, è previsto del 7,5%.
E in un contesto già di per sé drammatico, per il Belpaese, tra i più colpiti dal coronavirus, la previsione è anche più hard: il crollo dell’economia, in termini di pil, è previsto del 9,1%. A far peggio dell’Italia, in Europa, sarà naturalmente solo la Grecia (-10%).
A livello mondiale, nell’anno corrente faranno peggio di Roma anche il Libano (-12%), il Venezuela (-15%), Macao (-29,6%), ma c’è poco da consolarsi, evidentemente.
Per restare alle economie più avanzate, secondo le previsioni del Fmi, i principali tassi di de-crescita per l’anno corrente saranno, nell’ordine, i seguenti: Italia -9,1%, Spagna -8%, Eurozona -7,5%, Francia -7,2%, Germania -7%, Regno Unito -6,5%, USA -5,9%, Cina +1,2%, Mondo: -3%.
Certo, ricorda il report, nel 2021 le cose andranno meglio. Per l’Italia, per esempio, si para di un + 4,8%, che comunque non servirà a recuperare il tracollo di quest’anno. Sempre che, inutile aggiungere, gli scenari non peggioreranno.
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