L’evento più atteso della giornata borsistica è legato alla decisione di questa sera (20,00) della banca centrale americana, la Federal Reserve. Gli analisti concordano tutti, ormai, nel prevedere il primo taglio dei tassi di interesse negli Stati Uniti, in questo decennio, di “almeno” un quarto di punto (0,25). In questo senso, peraltro, spinge e non da ieri, il presidente Donald Trump, sempre alle prese con la irrisolta questione commerciale con la Cina. Insomma, autonomia della Fed a parte, le probabilità che il numero uno della Fed, Jerome Powell, continui a rimanere sordo al richiamo del numero uno degli States è dato davvero assai improbabile.
PIAZZA AFFARI
Nell’attesa, dunque, delle decisioni del Fomc i mercati stamattina appaiono evidentemente cauti sebbene improntati all’ottimismo. A Milano il FTSE MIB segna +0.29%, il FTSE Italia All-Share +0.31%, il FTSE Italia Mid Cap +0.41%, il FTSE Italia STAR +0.62%.
In recupero anche il BTP e scende lo spread. Il rendimento del decennale segna 1,58%(chiusura precedente a 1,61%), lo spread sul Bund 197 bp (da 201).
Bene i petroliferi grazie al recupero del greggio (sui massimi dal 16luglio): il future ottobre sul Brent segna 65,00 $/barile, il future settembre sul WTI segna 58,35 $/barile. Tenaris +2,4%, Saipem +1,5%,Eni +0,7%.
Leonardo+2,7% in ascesa grazie ai buoni dati del primo semestre: nuovi ordini pari a 6,1 miliardi di euro (+34% a/a), ricavi pari a 5,96 miliardi(+7%), EBITA pari a 487 milioni, (+4% a/a), risultato netto pari a349 milioni (+229%). Confermata la guidance 2019.
LE ALTRE BORSE EUROPEE
In ordine sparso i principali mercati azionari europei: Euronext 100 – 0.08%, a Londra il FTSE 100 -0.31%, a Francoforte il DAX +0.16%, a Parigi il CAC 40 +0.03%, a Madrid l’IBEX 35 –0.07%.
WALL STREET
Sotto la parità, nella seduta di ieri, anche le chiusure dei principali indici USA: S&P 500 -0.26%, NASDAQ Composite -0.24%, Dow Jones Industrial -0.09%.
ASIA
In scia a Wall Street negativo anche il mercato azionario giapponese, con il Nikkei 225 che ha terminato a -0.86%.
In verde anche le piazze finanziarie cinesi: l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen ha chiuso a -0.39%, l'Hang Seng di Hong Kong +0.14% il Kospi di Soeul -0.69%, l’Asx All Ords di Sydnay -0.46%
MARKET ALERT: OCCHIO AL TAGLIO DELLA FED
Che cosa gli investitori debbono aspettarsi dal taglio della Fed? E quali mercati ne risentiranno di maggiormente? A questi interrogativi prova a dare una risposta l’analisi di Xtb.
In sintesi: a) Il FOMC taglia il tasso di 25 punti base; b) Prospettive per altri allentamenti chiave per la reazione del mercato; c) Oro, US500, BUND10Y tra i beneficiari dell'allentamento.
TAGLIO DI 25 PUNTI E DOPO CHE COSA ACCADRÀ?
La decisione della Fed sarà accompagnato da una dichiarazione e seguita da una conferenza 30 minuti dopo. Gli investitori sono quasi sicuri che verrà applicato un taglio di 25 bps. Le possibilità di un taglio più consistente (50 pb) sono marginali alla luce dei recenti dati (ultimi NFP e PIL). Del resto, il rifiuto di tagliare i tassi sarebbe accolto con un enorme delusione di mercato e politica: cosa che evidentemente la Fed si preoccuperà di evitare. Ad ogni modo, i dettagli saranno chiariti nella successiva conferenza stampa, cui è anche affidata la risposta ad alcuni non marginali interrogativi. E cioè: Il presidente Powell descriverà il taglio come una mossa unica o aprirà le porte a un maggiore allentamento? Nel qual caso – suggerisce Xtb – i mercati da tenere d’occhio sono soprattutto tre.
ORO
Tassi di interesse più bassi rendono meno interessanti molte alternative sicure all'oro (soprattutto denaro contante). Inoltre, la Fed incoraggia anche altre banche centrali ad agire e molti investitori vedono i metalli preziosi come un luogo dove nascondersi dalla "valuta cartacea".
US 500
La politica della Fed è uno dei motivi principali per cui i titoli statunitensi sono vicini ai massimi storici. US500 ha visto un rialzo di oltre il 3% dall'ultima riunione del FOMC nonostante la debolezza economica globale. Non tutti gli indici hanno fatto così bene. Ma la politica della Fed può spingere da sola i mercati sempre più in alto? Molto dipenderà dall'economia. Negli anni '90 l'S&P 500 è passato dal 20% (1995) al 35% (1998) entro un anno dal primo taglio, poiché l'economia ha tenuto bene, ma nel 2001 e nel 2007 è crollata di oltre il 20% (con altri a venire) visto che il taglio non ha impedito all'economia di entrare in recessione.
BUND 10Y
I bond tedeschi a 10 anni hanno beneficiato dalla mossa della Fed. Come è possibile? L'allentamento delle politiche da parte della Fed apre la strada anche ad altre banche centrali per spingere il pulsante di allentamento. La BCE farà parte di questo gruppo e poiché ha già tassi di interesse negativi, gli investitori scommettono che la Banca ripristinerà anche gli acquisti di attività.
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