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Immagine del redattoreAntonio Arricale

FED, IL MERCATO GIA’ PREZZA UN TAGLIO DI 25 PB. BORSA ITALIANA PEGGIORE. RISALE LO SPREAD

I riflettori degli operatori economici sono puntati sul meeting del Federal Open Market Committee (Fomc, la commissione della Federal Reserve che si occupa d politiche monetarie) di 30-31 luglio. Il mercato già prezza un taglio di 25 punti base dei tassi d'interesse Usa (sarebbe la prima riduzione dal 2008).

In giornata, inoltre, dovrebbero ripartire a Shanghai i negoziati commerciali tra Usa e Cina anche se, nota Reuters, le aspettative per un progresso nel meeting di due giorni sono basse, con i mercati che sperano chele due parti possano almeno impegnarsi in gesti di "buona volontà".

PIAZZA AFFARI

In questa prospettiva le borse si muovono un po’ in ordine sparso, con la prevalenza tuttavia del segno meno. In particolare alla borsa di Milano, che segna il peggiore andamento. Al momento, infatti, il FTSE MIB segna –1.56%, il FTSE Italia All-Share -0,75%, il FTSE Italia Mid Cap -0,63%, il FTSE Italia STAR -0,17%.

In calo anche il rendimento del BTP, mentre sale lo spread. Il rendimento del decennale segna 1,63% (chiusura precedente a 1,57%), lo spread sul Bund 200 bp (da 196).

Bancari in ulteriore calo dopo la flessione di ieri, penalizzati dalla debolezza dei BTP. L'indice FTSE Italia Banche segna -1,1%. Negativi UBI Banca -1,6%, Unicredit -1,5%, Fineco Bank -1,1%.

Ancora vendite su industriali e automobilistici, i più esposti alle fibrillazioni USA-Cina.

LE ALTRE BORSE EUROPEE

Negativi anche i mercati azionari europei: Euronext 100 – 0.70%, a Londra il FTSE 100 +0.05 %, a Francoforte il DAX –1.04%, a Parigi il CAC 40 -0.73%, a Madrid l’IBEX 35 – 0.90%.

WALL STREET E ASIA

Sotto la parità, nella seduta di ieri, anche le chiusure dei principali indici USA: S&P 500 -0,16%,NASDAQ Composite -0,44%, Dow Jones Industrial +0,11%.

Positivo, invece, il mercato azionario giapponese, con il Nikkei 225 che ha terminato a +0,43%.

Ed in verde anche le piazze finanziarie cinesi: l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen ha chiuso a -0.12%, l'Hang Seng di Hong Kong -1.03% il Kospi di Soeul +0.45%, l’Asx All Ords di Sydnay +0.42%

VALUTE

Euro poco mosso in avvio di giornata. La moneta unica europea viene scambiata a 1,1138 dollari (contro 1,1143 di venerdì dopo la chiusura di Wall Street). Rispetto allo yen l'euro scambia a 120,9.

La sterlina è a un nuovo minimo da due anni contro il dollaro tra i crescenti timori che la Brexit si realizzi senza un accordo.

La valuta britannica ha perso terreno contro il dollaro nelle ultime quattro sedute, mentre cresce la preoccupazione per un'uscita caotica di Londra dall'Ue, specie dopo che il neo primo ministro Boris Johnson ha detto che il 31 ottobre il divorzio avverrà senza accordo se l'Ue non è disposta a rinegoziare.

Il dollaro viaggia vicino ai massimi da due mesi contro un paniere di valute negli scambi asiatici, in attesa dei risultati della due giorni di politica monetaria della Fed al via oggi.

L'attesa è per un taglio di 25 punti base dei tassi da parte di Federal Reserve. Gli investitori aspettano anche eventuali indizi del fatto che il taglio potrebbe essere il primo di una serie.

ORO Tra le materie prime è sempre forte l’intonazione per le quotazioni dell'oro. Il lingotto con consegna immediata passa di mano a 1.425 dollari l'oncia. Il metallo prezioso aveva segnato ieri un aumento dello 0,6% e venerdì dello 0,3%.

I dati macroeconomici in calendario oggi e le principali news

EMU 11:00 Clima Di Fiducia Delle Imprese

DE 14:00 Tasso Di Inflazione Flash (Su Anno)

US 14:30 Reddito Personale (Su Mese)

US 14:30 Spese Personali (Su Mese)

BANK OF JAPAN

La Bank of Japan (BoJ) ha confermato ancora i tassi d'interesse allo 0,10% in negativo e mantenuto l'aggressivo piano d'espansione della base monetaria. La BoJ ha dichiarato che non esiterà ad adottare ulteriori misure di allentamento se vi fosse una maggiore possibilità di perdere lo slancio verso il raggiungimento dell'obiettivo di stabilità dei prezzi.

Sul fronte macroeconomico in Francia L'Insee ha reso noto che il dato preliminare del Pil relativo al secondo trimestre 2019 (prima stima) è cresciuto dello 0,2% su base trimestrale, risultando inferiore al consensus e alla rilevazione del trimestre precedente, entrambi fissati al +0,3%.

Le spese per consumi delle famiglie hanno subito una decelerazione (+0,2% dopo + 0,4%), mentre sono cresciuti gli investimenti fissi lordi (GFCF: + 0,9% dopo + 0,5%).Complessivamente, la domanda interna finale, escluse le variazioni delle scorte, ha subito una leggera accelerazione: ha contribuito per+0,4 punti alla crescita del PIL, dopo il contributo positivo di +0,3punti nel trimestre precedente. Nel mese di giugno la spesa per consumi è diminuita dello 0,1% su base mensile, dopo una crescita dello 0,3% rilevato il mese precedente (rivisto da +0,4%). Gli addetti ai lavori avevano stimato un incremento dello 0,2%.

Scende lievemente la fiducia dei consumatori in Germania. Secondo i risultati preliminari del Gfk Consumer Climate Study, la fiducia dei consumatori è attesa ad agosto a 9,7 punti da 9,8 della rilevazione precedente, risultando pari al consensus.



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