Le nuove minacce di Trump contro i prodotti importati dalla Cina hanno portato Wall Street al sesto ribasso consecutivo e alla peggiore seduta dell'anno: S&P500 -3%.
Stamattina le Borse dell’Asia sono in ribasso, ma si stano allontanando dai minimi di inizio seduta. Nel finale. Nikkei -0,7%. Hang Seng di Kong Kong -0,9%, CSI 300 di Shanghai e Shenzen -0,9%, Kospi di Seul -0,3%, S&P ASX200 di Sidney -2%.
Il recupero è stato innescato dalla decisione della Banca Centrale della Cina di scendere in campo a sostegno della propria valuta, ampliando la banda di oscillazione, una piccola concessione a Donald Trump che ieri aveva accusato apertamente Pechino di "manipolare il cambio".
Il cambio dollaro yuan è in lieve ribasso a 7,04, dopo tre giorni consecutivi di apprezzamento, ieri è salito del +1,6% toccando un massimo a 7,14.
La Banca del Popolo è scesa in campo stanotte anche con una serie di provvedimenti in grado di scoraggiare lo short sullo yuan, tra questi, l’annuncio di un collocamento di 30 miliardi di yuan di obbligazioni a breve termine sulla piazza di Hong Kong, una mossa che drena liquidità e rende meno facile trovare moneta a prestito.
Secondo alcuni importanti broker, il piccolo recupero dello yuan delle ultime ore potrebbe essere solo temporaneo. Bank of America Merrill Lynch si aspetta un cross a 7,30. Citi invece ritiene possibile arrivare a 7,50. Un livello del genere rischierebbe di annullare quasi del tutto gli effetti dei maggiori dazi sull'import cinese.
BORSE EUROPEE
I listini del Vecchio Continente cercano, invece, il rimbalzo e in mattinata partono positivi: Milano cresce dello 0,15% (ieri l’'indice delle nostre blue chip è tornato sui livelli di metà giugno: -1,3%, 20.773 punti), Francoforte cresce dello 0,37%, Parigi dello 0,41%: solo Londra (-0,19%) e Madrid (0,05%) al momento si muovono ancora in territorio negativo..
Apertura di giornata in calo, a Piazza Affari, anche per lo spread tra Btp e Bund che segna 205 punti (208 ieri in chiusura di giornata), mentre scende il rendimento del titolo decennale italiano all'1,53%.
FOREX
Euro/Dollaro (1,12). L'euro si è portato sui massimi da due settimane. Gli economisti si aspettano altri due tagli dei tassi, per un totale di 50 punti base, da parte della Fed entro ottobre per effetto della guerra commerciale.
Euro/Sterlina (0,922). La sterlina scende in avvio di seduta sui minimi da settembre 2017 a 0,925. Ormai siamo in vista dei minimi post-referendum dell'ottobre 2016 a 0,9415. Quella in corso potrebbe essere la quattordicesima settimana negativa di seguito. In poco più di due mesi ha lasciato sul terreno quasi il 9%. Ormai c'è un pieno consenso sull'ipotesi hard Brexit, tutta da dimostrare nei fatti.
Valute Emergenti. La guerra Usa/Cina ha sollevato un polverone sul comparto. Perdite tra il 2 e il 3% si sono registrate su Real, Peso messicano, Lira turca e così via.
COMMODITY Brent (60,50 Usd), Wti (55,30 Usd). Il Brent ieri ha perso il 3,3%. Il mercato teme che la domanda globale verrà compromessa se proseguirà la guerra dei dazi.
Oro (1.462 Usd). Prezzi sui nuovi massimi da sei anni grazie a un quadro sempre più nervoso.
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