Oggi, in serata (ore 19), sono attese le decisioni Fed sui tassi di interesse del dollaro. La riunione segna anche il debutto ufficiale del neo presidente Jerome Powell (nella foto). Intanto la borsa di New York ieri ha chiuso la seduta in rialzo, dopo il tonfo di lunedì, a dispetto dei venti di guerra commerciale soffiati dal presidente Donald Trump e dello scandalo che ha investito Facebook (a proposito, il titolo ha continuato a perdere lasciando sul terreno un altro 2,56% del valore di capitalizzazione).
Dunque, il Dow Jones ha guadagnato lo 0,47%, l'S&P 500 lo 0,15% e il Nasdaq Composite lo 0,27%. Wall Street ha beneficiato del buon andamento del comparto energetico con il petrolio (Wti) in crescita di oltre due punti percentuali.
Relativamente ai mercati azionari europei, invece, il clima che si respira resta evidentemente di incertezza: il FTSE MIB di Milano segna +0,11%, il DAX -0,11%, il FTSE 100 -0,57%, CAC 40 -0,33%, l’IBEX 35 +0,6%.
Il mercato azionario giapponese oggi è chiuso per festività (ieri Nikkei 225 a -0,47%), e deboli hanno chiuso anche le Borse cinesi: l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen ha chiuso a -0,41%, l'indice Hang Seng di Hong Kong a -0,43%.
I DATI MACROECONOMICI ATTESI OGGI
Mercoledì 21 Marzo 2018
GIA Mercati chiusi per festività;
12:00 USA Indice CBI (attese ordini industriali) mar;
13:30 USA Bilancia partite correnti trim4;
15:00 USA Vendite abitazioni esistenti feb;
15:30 USA Scorte settimanali petrolio (EIA);
19:00 USA Riunione FOMC (Fed);
19:00 USA Previsioni economiche FOMC (Fed);
GIOVEDÌ ARRIVA LA STRETTA COMMERCIALE DI TRUMP CONTRO LA CINA
L'amministrazione del presidente Donald Trump si prepara ad annunciare giovedì una stretta commerciale contro Pechino. Piano che dovrebbe comprendere rincari sulle importazioni cinesi in Usa per almeno 30 miliardi di dollari. Secondo quanto riportano fonti citate da Market Watch, principale obiettivo dell'iniziativa, però, è quello di rendere più difficile per le società cinesi acquisire tecnologie avanzate in Usa o anche solo investire in aziende americane. Le imposte sull'import non dovrebbero partire da subito, lasciando alle aziende Usa il tempo di esprimersi su quali debbano essere i prodotti interessati.
Se l'annuncio di giovedì si prepara a essere quindi mera propaganda, Pechino non sta però a guardare: secondo la Cnbc, infatti, la Cina ha già pronta una contromossa e nel mirino finirebbe la soia. Pechino è il maggiore consumatore al mondo del legume (utilizzato principalmente per l'alimentazione del bestiame) e acquista il 60% della materia prima scambiata sui mercati globali (per lo più da Brasile e, appunto, Usa). Sotto accusa sarebbero i sussidi statali ai produttori americani di soia.
CRIPTOVALUTE: IL COMUNICATO DEL G20 FA SALIRE LE QUOTAZIONI
Il comunicato del G20 che si è svolto a Buenos Aires – dove praticamente non si è trovato accordo su nessuno dei temi in agenda - ha aiutato le criptovalute a recuperare terreno: la quotazione del Bitcoin è risalita sopra i $9.000, mentre Ripple ha recuperato quota $0,70.
“Riconosciamo che l’innovazione tecnologica, inclusa quella dei cripto-asset, ha il potenziale per migliorare l’efficienza e l’inclusività del sistema finanziario oltre che l’economia”, hanno ribadito i ministri e i banchieri centrali.
Dal comunicato del G20 è emersa poi una considerazione fondamentale: le criptovalute non possiedono le caratteristiche tipiche delle monete nazionali e presto o tardi potrebbero avere implicazioni sulla stabilità finanziaria.
Al momento il prezzo di bitcoin è di 9.116,57 dollari, mentre di Ripple è di 0,7098 dollari. Tra le top ten la migliore performance della giornata è registrata da Cardano con il 19,38% di guadagno ad un prezzo che batte 0,2212 dollari.
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