Giornata particolarmente ricca di dati macroeconomici, oggi, ma soprattutto c’è attesa per le parole di Jerome Powel presidente della Federal Reserve degli Usa, che parlerà alla stampa dopo il consueto meeting mensile.
Procediamo per ordine. In mattinata il focus degli analisti è riservato agli indicatori di fiducia dell’Italia (aziende e consumatori, luglio). Dal primo pomeriggio, invece, l’attenzione passerà agli USA per i dati degli ordini relativi a beni durevoli (giugno), bilancia commerciale (esclusi servizi, giugno) vendite in corso di abitazioni (giugno) e ai dati settimanali delle scorte di greggio.
Dalle ore 20 italiane, infine, si attende il meeting della Fed e la conferenza stampa di Jerome Powell. In proposito, stando alle rilevazioni del CME Fed Watch Tool, i mercati prezzano un rialzo del costo del denaro di 75 punti base al 72,7% e uno da 100 punti base al 27,3%.
Inoltre, diversi analisti sostengono come l’istituto centrale a stelle e strisce potrebbe volere una recessione che potrebbe frenare l’inflazione. Vi sono inoltre possibilità che la Banca centrale a stelle e strisce deluda i mercati senza annunciare una percorsi di ribasso dei tassi.
Su questo tema, un articolo del Wall Street Journal evidenzia come gli operatori stiano scommettendo su un aumento aggressivo del costo del denaro fino a fine anno, per poi iniziare a diminuirlo dal 2023.
Nella stessa ottica, guardando alla BCE, il Governatore della Banca centrale lettone, Martins Kazaks, ha dichiarato che l’Eurotower potrebbe optare per un nuovo rialzo “significativo” nel meeting di settembre.
Intanto, le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato – ieri e nella notte scorsa per le piazze asiatiche - una seduta all’insegna delle vendite, in parte però recuperate con gli acquisti di stamani in apertura. I mercati del Vecchio Continente infatti, si muovono generalmente in territorio positivo con Francoforte che registra un + 0,15%, Parigi + 0,42%, Londra +0,39%, Milano +0,58%.
Lato materie prime, le quotazioni del gas naturale europeo hanno registrato un forte rialzo dopo che Gazprom ha annunciato un nuovo taglio delle forniture della commodity attraverso il condotto Nord Stream 1. La decisione, che da oggi dovrebbe portare i flussi ad una capacità del 20% (a 33 milioni di metri cubi al giorno), sarebbe stata presa per via di interventi di manutenzione. Intanto, il Consiglio Europeo ha approvato la proposta del taglio volontario del 15% sui consumi di gas. Saranno dunque i singoli Stati a decidere se questa diminuzione diventerà obbligatoria e quali aziende potrebbero essere esentate.
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