Gary D. Cohn (nella foto) sbatte la porta e lascia la Casa Bianca. L’alto consigliere economico del presidente Trump, si è dimesso in forte disaccordo sui dazi all'import di acciaio e alluminio annunciati dal presidente Donald Trump: è l'ennesimo addio di alto profilo nell'amministrazione Trump e potrebbe avere un effetto a catena sulle decisioni economiche del presidente. Trump però non molla e ancora martedì, in attesa della risposta dell'Ue che minaccia ritorsioni sull'import dei più quotati brand americani, ha confermato la sua politica.
Democratico da sempre, convinto sostenitore del libero commercio, ex numero due di Goldman Sachs, Cohn era un improbabile acquisto nell'amministrazione americana: conosceva a malapena il presidente, ma era stato arruolato perché, in un incontro casuale durante la scelta dei candidati per il governo, Trump era rimasto impressionato dalle sue conoscenze economiche: aveva programmato di rimanere per circa un anno, e aveva già realizzato una serie di cose a cui teneva, tra cui il taglio di 1.5 trilioni di dollari di tasse.
Cohn lascerà l'incarico nelle prossime settimane, perché teme che la nuova politica possa mettere a repentaglio la crescita economica. La Casa Bianca minimizza l'impatto, ma il caso Cohn conferma che nell'amministrazione ci sono posizioni molto distanti ed è destinata ad avere riflessi sulle Borse: ad agosto, dopo le critiche all'amministrazione per come aveva gestito le proteste razziali a Charlottesville, in Virginia, la sola voce che Cohn potesse lasciare aveva innescato un'ondata di vendite.
Le Borse asiatiche hanno chiuso tutte in territorio negativo (Tokyo -1,77%, Hong Kong -1,03%; Shanghai -0,55%, Shenzhen -0,77% ), le Borse europee hanno aperto e procedono tutte in calo.
E si attende un'ondata di vendite anche a Wall Street (i futures sono crollati di oltre l'1% nell'after hours sulla la notizia delle dimissioni). Il numero uno del Fmi, Christine Lagarde, ha già messo in guardia da una guerra commerciale che - ha detto - sarebbe una iattura per la crescita globale.
Trump resta nel suo fortino, circondato da fedelissimi convinti della necessità di misure protezionistiche. Sempre più isolati i dissenzienti, come il ministro della Difesa Jim Mattis, il segretario di Stato Rex Tillerson, il presidente della Camera Paul Ryan.
Il presidente non vuole sentire parlare di caos e anzi dice: "Mi piace il conflitto. Mi piace avere due persone con punti di vista diversi. E certamente ho questo. Poi prendo una decisione. Ma mi piace guardarlo. Mi piace vederlo. E penso che sia il modo migliore per andare avanti". Il presidente ha anche insistito sul fatto che non ha alcun problema a reclutare o trattenere le persone che lavorano con lui, nonostante la diffusa riluttanza dei repubblicani a unirsi al suo staff. "Credetemi, tutti vogliono lavorare alla Casa Bianca".
ANDAMENTO DELLE BORSE
Al momento, il Ftse Mib di Milano segna -0,12%, il Ftse 100 di Londra -0,16”, il Cac 40 di Parigi è sulla parità (+0,00) il Dax di Francoforte -0,45%, l’SMI di Zurigo -0,26%, l’Ibax35 di Madrid -0,30%.
VALUTE
La coppia Euro/dollaro è scambiata a 1,2403, Euro/yen a 130,901, dollaro/yen a 105,43, Euro/sterlina a 0,8931 Euro/Yuan 7,8538.
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