top of page
Cerca
Immagine del redattoreAntonio Arricale

CRIPTOVALUTE, NUOVO ATTACCO HACKER: BITCOIN GIÙ - BORSE EUROPEE POSITIVE

Criptovalute nuovamente sotto attacco hacker. Nel mirino un altro exchange sudcoreano. Questa volta è toccata a Bithumb che ha chiesto, attraverso twitter ai propri clienti di non versare denaro né di effettuare transazioni: “Avviso per la sospensione temporanea dei depositi - A causa dei crescenti problemi di sicurezza, stiamo cambiando il nostro sistema di portafogli. Si prega di non depositare fino a quando non ci notificheremo. * Tutti i depositi non sono depositati nel tuo portafoglio fino a quando tutte le modifiche sono state completate”.

Ovviamente, Bithumb ha cercato di tranquillizzare i propri clienti promettendo la piena restituzione del denaro sottratto dagli hacker ed il trasferimento dei rispettivi asset su un “cold wallet” più sicuro.

Le rassicurazioni della piattaforma non sono riuscite però ad arrestare il pessimismo del mercato, evidenziato appieno dalle quotazioni delle criptovalute principali tra cui il prezzo del Bitcoin, che dopo il recupero di quota $6.770 è crollato fin quasi a $6.000. Al momento la regina delle criptovalute 6.501 dollari.

Borse europee positive

Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in rialzo. Il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,52%, il Cac40 di Parigi lo 0,37%, il Ftse100 di Londra 1,21% e l'Ibex35 di Madrid lo 1,03%.

I mercati del vecchio continente sembrano aver già scontato gli effetti negativi di una possibile guerra commerciale tra Usa e Cina e cercano una reazione.

In recupero Borsa Italiana, bene banche e petroliferi

Avvio di seduta positivo per l’azionario italiano ed europeo. A Piazza Affari il Ftse Mib segna +0,90%, il Ftse Italia All Share +0,85%, il Ftse Italia Mid Cap 0,0%, il Ftse Italia Star +0,53 per cento.

Gli acquisti prevalgono sui BTP decennali italiani che segna un ribasso di 4 punti base al 2,55% mentre il rendimento del Bund tedesco cresce di 2 punti base e si riporta allo 0,38 per cento. Lo spread BTP/Bund si pone dunque a 215 punti base.

In Italia il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha confermato alla Camera l’intenzione di mantenere un percorso di riduzione del debito con l’obiettivo difendere il bilancio e la fiducia dei mercati in vista di una crescita sostenibile. Una linea vista come un segnale di continuità con quella del precedente governo ma che si proietta sull’incontro di domani all’Eurogruppo e all’Ecofin, dove il ministro potrebbe rilanciare la proposta della “golden rule” per le spese di investimento pubblico da escludere dal vincolo del pareggio di bilancio.

In generale dopo il recupero delle borse asiatiche si assiste anche in Europa a una pausa dai ribassi incoraggiati dall’escalation dei contrasti commerciali USA-Cina.

Piazze dell'Asia in recupero. Il Nikkei 225 ha chiuso in rialzo dell'1,24%

Dopo il crollo di martedì le piazze cinesi sono tutte in verde: Shanghai Shenzhen ha chiuso a +0,27%. Bene anche Hong Kong: l'Hang Seng ha chiuso a +0,07%. In verde il Kospi di Seul che ha chiuso a +1,02% e Sydney con l’Asx all che ha terminato a +1,06%.

Borsa Usa: gli industriali affossano il Dow Jones

La Borsa di New York ieri ha chiuso la seduta in ribasso a causa delle tensioni legate al commercio internazionale. Il Dow Jones ha perso l'1,15%, l'S&P 500 lo 0,40% e il Nasdaq Composite lo 0,28%.

Le vendite hanno colpito soprattutto le società industriali, maggiormente penalizzate da una eventuale guerra commerciale tra Usa e Cina, come Boeing (-3,84%) e Caterpillar (-3,63%).

I DATI MACROECONOMICI IN CALENDARIO OGGI e le principali news Mercoledì 20 Giugno 2018

13:00 USD Domande di mutui (Settimanale);

14:30 USD Partite correnti (1° trim.);

15:30 USD Discorso del Presidente della Fed Powell;

15:30 EUR Discorso del Presidente della BCE Draghi;

16:00 USD Vendite di abitazioni esistenti (Mag);

16:30 USD Scorte di petrolio greggio (EIA).

Fiducia imprese in Asia in declino dai massimi di sette anni

Primo declino in nove mesi per la fiducia delle imprese in Asia, che scivolano dai massimi di sette anni. Il Thomson Reuters/Insead Asian Business Sentiment Index è infatti calato nel secondo trimestre a 74 punti, dai 79 punti dei primi tre mesi dell'anno (78 punti nel quarto trimestre 2017), che avevano segnato il livello più elevato dal primo trimestre 2011. Il sondaggio, basato sull'outlook semestrale di 61 grandi aziende dell'Asia-Pacific, è stato condotto tra il 1° e il 15 giugno e riflette, ovviamente, l'escalation nella guerra commerciale lanciata dal presidente Usa Donald Trump in particolare contro la Cina.

Giappone: indice Reuters Tankan salito in giugno a 26 punti

Prosegue anche in giugno il recupero della fiducia delle aziende manifatturiere del Giappone. Il Reuters Tankan, indice che anticipa l'omonimo sondaggio trimestrale della Bank of Japan (BoJ), è infatti salito nel mese in corso a 26 punti dai 22 punti di di maggio (21 punti in aprile), nel secondo incremento consecutivo dopo tre mesi in frenata. Le aspettative sono di un ulteriore recupero a 30 punti in settembre. Il sondaggio è stato condotto tra 539 aziende giapponesi medio-grandi (di cui 240 hanno risposto) nel periodo dal 4 al 15 giugno. A inizio aprile la BoJ aveva comunicato che nel primo trimestre 2018 l'indice Tankan aveva segnato la prima contrazione in due anni.

Germania: a maggio Indice dei Prezzi Produzione (PPI) +2,7% a/a

In Germania l'Ufficio di Statistica Destatis ha comunicato che nel mese di maggio l'Indice dei Prezzi alla Produzione è cresciuto dello 0,5% su base mensile risultando superiore alle attese fissate su un incremento dello 0,4% e pari al +0,5% della rilevazione precedente. Su base annuale il PPI e' cresciuto del 2,7%, dal +2% della rilevazione precedente (consensus +2,5%). L'indice core che non considera i prezzi dell'energia è cresciuto dell'1,7% a maggio rispetto allo stesso periodo del 2017 e dello 0,2% rispetto a un mese fa.

Russia: balzo del 12,0% annuo per i prezzi alla produzione

Secondo quanto comunicato martedì dalla Rosstat, l’agenzia ufficiale di statistica di Mosca, l'indice dei prezzi alla produzione ha segnato in maggio un balzo del 12,0% annuo, in ulteriore accelerazione rispetto al progresso del 7,5% di aprile (4,8% in marzo). Su base mensile l'incremento è invece stato del 3,9% contro l'1,2% precedente (e il declino dello 0,9% di marzo).

Petrolio: riserve in Usa calate di 3 milioni di barili (Api)

Secondo le stime riportate martedì dall'American Petroleum Institute (Api), le scorte di greggio in Usa sono calate di 3 milioni di barili nella settimana chiusa il 15 giugno scorso. Declino che si accompagna per altro alla crescita di 2,1 milioni di barili per le riserve di benzina. I dati dell'Api precedono quelli ufficiali della U.S. Energy Information Administration (Eia), che saranno diffusi in giornata. Secondo il consensus di S&P Global Platts l'Eia dovrebbe comunicare una flessione di 3,7 milioni di barili e il parallelo calo di 1 milioni di barili per i carburanti. I future sul Wti in consegna a luglio sono in ulteriore moderato recupero dopo essere tornati sopra 65 dollari il barile martedì al New York Mercantile Exchange.

Giappone: nei verbali della BoJ inflazione resta protagonista

Secondo quanto emerge dai verbali del meeting della Bank of Japan (BoJ) di 26 e 27 aprile, l'economia del Sol Levante prosegue nella sua "moderata" ripresa con un ciclo virtuoso che va dal reddito alle spese operative. Nell'incontro l'istituto centrale giapponese aveva lasciato invariati tassi d'interesse e piani di stimolo, con un solo membro del board per le politiche monetarie che chiedeva un ulteriore allentamento per sostenere i prezzi al consumo. I verbali non nominano i singoli membri ma è evidente che la voce fuori dal coro sia quella di Goushi Kataoka, che vota regolarmente contro le decisioni della BoJ. L'inflazione era stata comunque al centro del meeting, visto che era stata di fatto annunciata la rinuncia a una scadenza temporanea per il raggiungimento del target del 2% (inseguito da anni senza successo). Scelta che però è stata accolta con scettiscimo all'interno del board: secondo un membro tale rinuncia indebolirebbe l'impegno della Banca verso la stabilità dei prezzi.




2 visualizzazioni0 commenti

Comentarios


bottom of page