Sulle criptovalute non c'è "nessuna urgenza" di regolamentazione dei mercati. Lo ha detto il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis a margine del primo tavolo tra la Commissione europea, i regolatori, i supervisori e gli esperti del settore che si è svolta a Bruxelles. Prima di agire, la Ue vuole vedere i risultati del confronto che si aprirà nel G20 a luglio a Buenos Aires.
Non solo. Sullo sviluppo delle blockchain l’Ue vuole continuare ad essere della partita, dal momento che è dal 2013 che finanzia progetti relativi alla blockchain. Da qui al 2020 la Commissione finanzierà progetti in grado di sfruttare le tecnologie blockchain fino a un massimo di 340 milioni di euro. Insomma, Bruxelles ritiene "importante esserci", non restare ai margini di questa forma di innovazione perché si prevede che si tratti di tecnologie in grado di influire notevolmente sui servizi digitali e trasformare i modelli aziendali in molti settori, ad esempio in ambito sanitario, assicurativo, finanziario, energetico, logistico e nel settore della gestione dei diritti di proprietà intellettuale o dei servizi pubblici.
Dunque, per ricapitolare. A livello europeo non si esclude che alla fine possa essere deciso che la pista della regolazione debba essere seguita, però regolatori e supervisori per il momento indicano di voler essere cauti. Peraltro, questo l'argomento, attualmente gli scambi in criptovalute costituiscono il 4-5% dell'insieme degli scambi in euro.
E siccome la maggior part degli intervenuti hanno sottolineato la necessità di tenere sotto controllo la situazione, data la volatilità dei valori in gioco, la Commissione procederà in questo modo.
Da un lato verificherà norme e situazione mercati a livello nazionale e dell'intera area continentale per accertare qual è il livello di controllo e di congruità delle regole dei mercati finanziari attuali in rapporto ai nuovi soggetti coinvolti nel settore delle criptovalute. Sia dal punto di vista della tutela dei consumatori sia dal punto di vista dei rischi per la stabilità finanziaria.
Dall'altro lato partecipare al confronto a livello internazionale nel quadro del G20. E' noto che in Asia diversi governi hanno annunciato la preparazione di regole per il mercato della criptovalute.
Sono tre i filoni che vengono indagati: le implicazioni delle criptovalute dal punto di vista dei mercati finanziari e della loro stabilità; i rischi e le opportunità associati al loro uso; i recenti sviluppi delle offerte iniziali di criptovalute.
Sei le conclusioni cui è arrivata la riunione tecnica di oggi. La prima è che la tecnologia 'blockchain' e' 'promettente per i mercati finanziari", ha indicato Dombrovskis. Ciò ha una conseguenza precisa: "Per restare competitiva l'Europa deve incorporare questa innovazione".
Secondo: le criptovalute, che non sono valute tradizionali nel senso tradizionale, cioè garantite dall'ente che batte moneta, sono diventate oggetto di una "speculazione considerevole e ciò espone consumatori e investitori a rischi sostanziali incluso il rischio di perdita dell'investimento".
Terzo: gli allarmi su tali rischi "sono importanti". Devono essere "precisi, frequenti e devono essere fatti in tutte le giurisdizioni". I rischi, dunque, non riguardano solo l'Asia, ma anche in prospettiva l'Europa.
Quarta conclusione: le 'Initial Coin Offerings' sono diventate un modo per le imprese innovative nel settore per raccogliere ammontari significativi di finanziamenti e questa, indica la Commissione europea, "e' una opportunità". Però vanno valutati gli altri problemi connessi, in termini di rischi derivanti dall'assenza di trasparenza sull'identità degli emittenti e i piani di business sottostanti.
Quinta conclusione: va valutato approfonditamente sotto quali circostanze le criptovalute e i servizi connessi sono coperti dalla regolazione esistente sia a livello nazionale che a livello europeo. E' proprio su tale analisi che si fonderà la scelta o meno di proporre una regolazione a livello internazionale fermo restando che se la Ue dovesse convincersi della necessità di un'azione legislativa o regolamentare, lo potrà fare anche autonomamente da quanto deciso in ambito G20.
Infine l'ultima conclusione: i 'cripto-asset' presentano dei rischi relativi al riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite e al finanziamento delle attività illegali (terrorismo compreso).
Ecco il motivo per cui la Commissione ha proposto che gli scambi in monete virtuali e i fornitori di 'wallet' siano soggetti alla direttiva sul riciclaggio sulla quale è stato raggiunto un accordo tra i co-legislatori europei. Dombrovskis ha indicato che anche "la Commissione continuerà a monitorare questi mercati".
BCE, DRAGHI: INFLAZIONE RESTA DEBOLE,
SERVE ANCORA AMPIO STIMOLO
L'inflazione nell'eurozona "deve ancora mostrare segnali più convincenti di un aggiustamento rialzista sostenuto" e l'andamento dei prezzi "rimane in linea di principio condizionato da un ampio grado di stimolo monetario fornito dall'insieme delle nostre misure di politica monetaria".
Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, in audizione a Bruxelles di fronte alla commissione Affari economici e monetari del Parlamento europeo. In particolare, Draghi ha sottolineato che le dinamiche dell'inflazione “sottostanti sono ancora deboli".
“Mentre il forte dinamismo dell'economia dell'area dell'euro - ha spiegato il presidente della Bce - ha chiaramente rafforzato la nostra fiducia nelle prospettive di inflazione, la pazienza e la perseveranza nei confronti della politica monetaria sono ancora necessarie affinché l'inflazione ritorni sostenibilmente a livelli inferiori ma prossimi al 2%”.
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