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Immagine del redattoreAntonio Arricale

CONFINDUSTRIA: SERVONO RIFORME ED UN GOVERNO STABILE E CREDIBILE

A Roma è in corso l’assemblea annuale di Confindustria. Molte le tematiche affrontate dal presidente Vincenzo Boccia nella sua relazione: crescita, Europa, politica industriale, fisco, infrastrutture, lavoro. “Servono riforme e un governo stabile e credibile” è stato l’appello del numero uno della maggiore associazione datoriale italiana guardando alla situazione politica italiana.


Intanto, con Piazza Affari in testa, le principali borse europee si muovono tutte in rosso (dunque c’entra poco la politica italiana) mentre lo spread torna a salire a 184 punti base (il tasso di rendimento dei titoli decennali italiani è al 2,35%). E in questo caso, forse, il link con l’incertezza che avvolge il nome dell’indicato premier Giuseppe Conte magari sì.

Ad ogni modo, il FTSE MIB segna -1,84%, il FTSE 100 -0,67%, DAX 30 -1,2%, il CAC 40 -1,30%, IBEX 35 -1,50%.


In flessione anche il mercato azionario giapponese, il Nikkei 225 stamattina ha chiuso a -1,18%. E negative anche le borse cinesi: l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen ha terminato a -1,41%, l'Hang Seng di Hong Kong a -1,82%, l’Asx di Sydney - 0,16.


Infine, anche la Borsa di New York ieri ha chiuso la seduta in ribasso a causa delle nuove tensioni sul fronte del commercio internazionale dopo le parole di Trump. Ci sono "sostanziali possibilità" che l'incontro programmato per il 12 giugno con il leader nordcoreano Kim Jong Un non avvenga. Sullo scenario internazionale si segnala anche un inasprimento delle tensioni USA-Iran.

Stando così le cose, il Dow Jones ha perso lo 0,72%, l'S&P 500 lo 0,31% e il Nasdaq Composite lo 0,21%.Il capo della Casa Bianca ha detto di non essere soddisfatto dei negoziati tra Usa e Cina. La notizia ha scatenato le vendite su industriali ed energetici. Il comparto finanziario ha invece registrato la miglior performance settoriale.

Sul mercato azionario in rosso i petroliferi in rosso, penalizzati dalla correzione del greggio dai massimi da novembre 2014 toccati ieri pomeriggio. I future luglio 2018 segnano per il Brent 79,00 $/barile (da 80,50 circa), per il WTI 71,90 $/barile (da 72,90 circa). Vendite su Tenaris (-2,6%), Saipem (-2,7%), Eni (-1,6%).

Sul fronte macroeconomico la Federal Reserve di Richmond ha comunicato che il proprio indice, che misura l'andamento dell'attività manifatturiera dell'area di Richmond, si è attestato nel mese di maggio a 16 punti nettamente superiore alla rilevazione del mese precedente (pari a -3 punti). Il dato e' superiore alle attese degli addetti ai lavori pari a 9 punti.

Occhio anche alle altre numerose news previste per oggi (cfr. calendario sotto). In attesa della pubblicazione in giornata dei verbali relativi al meeting del Federal Open Market Committee (Fomc, la commissione della Federal Reserve che si occupa di politiche monetarie) del 1-2 maggio, il Bloomberg Dollar Spot Index, paniere che monitora la divisa americana nei confronti delle altre dieci principali monete, è in marginale rialzo ma il parallelo guadagno dello 0,40% dello yen sul biglietto verde contribuisce al netto declino di Tokyo: in chiusura, infatti, il Nikkei 225 ha segnato un ribasso dell'1,18% (ha fatto meglio l'indice più ampio Topix, deprezzatosi comunque dello 0,68%). Sul fronte macroeconomico, il dato preliminare dell'indice Pmi del Giappone stilato da Markit/Nikkei segna in maggio una contrazione a 52,5 punti dai 53,8 punti della lettura finale di aprile (53,1 punti in marzo), a fronte di attese degli economisti per un calo a 53,6 punti.


Eurozona, PMI ai minimi da un anno e mezzo

Da registrare, intanto, le news più importanti di questa mattinata, a cominciare dall'indice manifatturiero dell’Eurozona. A maggio, l'attività economica dell'Eurozona tocca i minimi da un anno e mezzo. Dalla stima flash, che analizza circa l’85% delle risposte totali, l'Indice PMI IHS Markit Composito dell'UE si è posizionato a maggio a 54,1 punti, in calo dai 55,1 punti di aprile. Il dato è al di sotto delle previsioni del mercato che erano per 55 punti. A maggio, le aziende manifatturiere hanno registrato il più basso livello di incremento in 18 mesi. Nel settore terziario, l'afflusso di nuovi ordini è nel frattempo scivolato ai minimi in otto mesi. Il PMI del Settore Manifatturiero indica infatti una diminuzione dal valore dai 56,2 di aprile ai 55,5 punti attuali. Il dato è al di sotto delle previsioni che indicavano un livello di 56,1 punti, ma si conferma al di sopra della soglia di non cambiamento di 50. Valore minimo in 16 mesi per il settore servizi, con il relativo PMI delle attività terziarie che a maggio si porta a 53,9 dai 54,7 punti di aprile e del consensus. Fra le maggiori economie europee, la crescita ha rallentato in Francia, ai minimi da 16 mesi (bene solo il manifatturiero a 55,1 da 53,8; crollano il composito a 54,5 da 56,9 e i servizi a 54,3 da 57,4). Ai minimi da 20 mesi invece la crescita in Germania (manifatturiero a 56,8 da 58,1; composito a 53,1 da 54,6). "Il PMI di maggio ha portato di nuovo risultati deludenti anche se ancora una volta è importante essere cauti nell’interpretarli. A maggio gli affari sono stati influenzati negativamente da un numero anormale di giorni festivi" ha commentato il capo economista di Markit, Chris Williamson. "Inoltre, nonostante il valore principale del PMI sia sceso al minimo su 18 mesi, l'indagine resta ad un livello coerente con una crescita economica dell'Eurozona ad un tasso rispettabile di appena più dello 0,4% nel secondo trimestre" ha concluso Williamson.


Gran Bretagna, ad aprile inflazione sotto le attese

Cresce ma meno delle attese l'inflazione nel Regno Unito. Secondo l'Office for National Statistics (ONS), nel mese di aprile l'inflazione rallenta al 2,4% tendenziale dal 2,5% del mese precedente e del consensus. Su mese, i prezzi al consumo hanno registrato un incremento dello 0,4%, dopo il +0,1% di marzo, risultando comunque al di sotto del +0,5% atteso dagli analisti. Il dato core dell'inflazione, che esclude le componenti più volatili di cibo e carburanti, registra un incremento del 2,1% contro il 2,3% di marzo. Anche questo dato è sotto le attese che erano per un aumento del 2,2%. Risultano invece stabili i prezzi alla produzione, sempre nel mese di aprile. Sempre secondo l'Ufficio nazionale di statistica, l'indice dei prezzi alla produzione (output) è salito dello 0,3% come nel mese precedente (dato rivisto da +0,2%), risultando in linea con le stime degli analisti. A livello tendenziale, i prezzi hanno evidenziato una crescita del 2,7% come nel mese scorso (dato rivisto da +2,4%), risultando in questo caso il dato superiore alle attese che erano per una crescita del 2,3%.

La news, ovviamente, ha spinto in ribasso la sterlina che contro il dollaro americano è scambiata al momento a 1.3346 e contro l’euro con il quale sta passando di mano a 0.8775. La sterlina perde anche nei confronti dello yen il cui rapporto di cambio è quotato a 146,74 da 148,99.


I DATI MACROECONOMICI ATTESI OGGI

Mercoledì 23 Maggio 2018


15:45 USA Indice Markit PMI manifatturiero preliminare mag;

15:45 USA Indice Markit PMI servizi preliminare mag;

16:00 EUR Indice fiducia consumatori flash mag;

16:00 USA Vendite abitazioni nuove apr;

16:30 USA Scorte settimanali petrolio (EIA);

20:00 USA Verbali FOMC (Fed).


Ungheria: tassi invariati allo 0,90% raggiunto a maggio 2016

Martedì come ampiamente previsto, il consiglio monetario della Magyar Nemzeti Bank (Mnb, la Banca centrale di Budapest), ha lasciato invariati i tassi d’interesse benchmark dell'Ungheria allo 0,90% per il ventiquattresimo mese consecutivo dopo averli ridotti di 15 punti base nei meeting di marzo, aprile e maggio 2016 (in precedenza i tassi erano stati lasciati invariati per sette mesi di fila). I tassi di deposito overnight sono stati parimenti lasciati invariati allo 0,15% in negativo, dopo però la riduzione di dieci punti base dallo 0,05% (raggiunto sempre nel marzo 2016) decisa nel settembre dello scorso anno. Secondo il consensus degli economisti di Reuters, la Mnb dovrebbe proseguire con la sua politica attendista quest'anno e il prossimo mentre potrebbe iniziare a intervenire sui soli tassi overnight a partire dal 2019.


Russia: disoccupazione in aprile sui minimi dal settembre 2014

Secondo quanto comunicato martedì dalla Rosstat, l’agenzia ufficiale di statistica di Mosca, nel mese di aprile il tasso di disoccupazione è calato in Russia al 4,9% contro attese degli economisti per una lettura stabile sul 5,0% già registrato in febbraio e marzo (5,2% in gennaio). Il dato si attesta sui minimi dal 4,9% segnato anche nel settembre 2014.


Olanda: indice fiducia consumatori cala a 23 punti in maggio

Secondo quanto comunicato dal Centraal Bureau voor de Statistiek (Cbs, l’Ufficio centrale di statistica olandese), in maggio l’indice della fiducia dei consumatori è calato in Olanda a 23 punti dai 25 punti di aprile (24 punti in marzo). Parallelamente il Cbs ha comunicato che la crescita della spesa dei consumatori è stata del 3,2% annuo in marzo, in ulteriore accelerazione rispetto al 2,6% di febbraio (0,8% in gennaio).


Giappone: indice attività industriali cresce dell'1,1% annuo

Il ministero nipponico di Economia, Commercio e Industria ha reso noto che l’indice delle attività industriali del Giappone è rimasto invariato in marzo su base mensile rettificata, dopo il progresso dello 0,4% di febbraio (e il declino dell'1,1% di gennaio), contro l'incremento dello 0,1% stimato dagli economisti. Su base annuale l’indice è invece cresciuto dell'1,1% come in febbraio, contro l'incremento dell'1,8% di gennaio (e del 2,0% in dicembre).


Giappone: Pmi Markit/Nikkei in frenata a maggio a 52,5 punti

Nuova frenata in maggio per l’attività manifatturiera del Giappone, che resta comunque per il ventunesimo mese consecutivo in fase espansiva. Il dato flash sull’indice Pmi stilato da Markit/Nikkei segna infatti per il mese in corso una contrazione a 52,5 punti dai 53,8 punti della lettura finale di aprile (53,1 punti in marzo), a fronte di attese degli economisti per un calo a 53,6 punti.







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