L'azionario europeo è in calo oggi dopo che la Cina ha annunciato nuovi dazi sui prodotti Usa, facendo crescere i timori per della guerra commerciale tra i due Paesi.
Alle 11,43 italiane il paneuropeo 600 cede lo 0,89%, mentre il Dax di Francoforte l'1,29%. A Milano il Ftse Mis segna -1,0%.
La Cina imporrà nuove imposte del 25% su 106 prodotti statunitensi per un valore di circa 50 miliardi di dollari in risposta all'annuncio dell'amministrazione di Donald Trump di nuovi dazi doganali su prodotti industriali e tecnologici cinesi.
Forex
Il dollaro scende al minimo giornaliero contro il paniere delle altre principali valute questo mercoledì, la Cina ha annunciato una nuova ondata di dazi sulle importazioni USA, in risposta ai dazi statunitensi resi noti ieri.
L’indice del dollaro Usa, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,26% a 89,61 alle 04:22 ET (08:23 GMT).
Il Ministro per il Commercio cinese stamane ha annunciato dazi del 25% su 50 mld di dollari di prodotti statunitensi, compresi auto e prodotti chimici, ed ha dichiarato che la data di entrata in vigore dei dazi sarà resa nota in seguito.
La decisione ha seguito l’annuncio di ieri, da parte del governo Trump, di dazi del 25% su 50 miliardi di dollari di importazioni annue cinesi nel tentativo di convincere Pechino ad apportare dei cambiamenti alle pratiche sulla proprietà intellettuale.
Le notizie hanno alimentato i timori che l’aumento delle tensioni commerciali tra le due principali economie mondiali possa colpire l’economia globale e la crescita statunitense.
Il biglietto verde scende al minimo giornaliero contro lo yen, con la coppia Usd/Jpy giù dello 0,52% a 106,05.
Lo yen giapponese, considerato generalmente una valuta rifugio, tende ad essere scelto dagli investitori nei periodi di incertezza politica o economica.
L’euro tocca il massimo della seduta contro il dollaro, con il cambioEur/Usd su dello 0,29% a 1,2307.
Gli investitori attendono i dati sull’inflazione nella zona euro relativi al mese di marzo, previsti nel corso della giornata, che potrebbero alimentare le speranze di vedere presto una normalizzazione della politica monetaria da parte della Banca Centrale Europea.
Anche la sterlina sale contro il dollaro, con la coppia Gbp/Usd a 1,4082.
L’attenzione degli investitori è rivolta all’ultimo report sull’occupazione USA ed ai commenti del Presidente della Federal Reserve Jerome Powell, in agenda venerdì, che potrebbero spingere la domanda della valuta statunitense.
Eventuali indicazioni di un aumento della crescita dei compensi potrebbero far salire le probabilità che la Fed alzi i tassi di interesse ad un ritmo più veloce.
I tassi alti in genere spingono il dollaro aumentandone l’appeal per gli investitori alla ricerca di investimenti ad alto rendimento.
Il Bitcoin brucia 119 mld
Il prezzo del Bitcoin è tornato a scambiare poco sopra quota $7.000, una soglia, tra l’altro, messa addirittura in discussione dalle più recenti flessioni della quotazione.
Quello ormai concluso è stato uno dei peggiori trimestri della storia della criptovaluta: nei primi tre mesi di questo pessimo 2018 il Bitcoin ha bruciato quasi 120 miliardi di dollari in capitalizzazione di mercato, ma non è stato il solo a soffrire; anche Ethereum e Ripple hanno perso ampio terreno dall’inizio dell’anno ad oggi.
I record storici messi a segno nel mese di dicembre sembrano oggi soltanto un lontano ricordo. Il prezzo del Bitcoin ha abbandonato con rapidità la soglia dei 19.000 dollari e in men che non si dica è tornato a scambiare intorno ai $7.000 con una perdita complessiva di quasi 40 punti percentuali.
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