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Immagine del redattoreAntonio Arricale

Borse: settembre inizia nel segno dell’incertezza,ma archivia un agosto da record




Ma cos’è questa crisi? Ad agosto le borse hanno registrato il mese migliore da più di trent’anni. Il precedente risale al 1986. Gli investitori – osservano gli analisti – si sono concentrati sull’impostazione da colomba della Fed, sui risultati positivi nella corsa al vaccino anti-Covid-19, e sul rally impressionante dei titoli tecnologici.

Sebbene ieri gli indici azionari americani hanno preso strade diverse (S&P 500 ha registrato -0,22% e il Dow Jones -0,78%, mentre, trainato da Apple e Tesla il Nasdaq ha chiuso con +0,68%) e l’avvio di seduta contrastato per l’azionario asiatico oggi, il tono generale resta rialzista.

In conclusione, la flessione potrebbe essere legata a ribilanciamenti di portafoglio di fine mese, e non a un’inversione di trend.

Ricapitolando, in Cina il Composite di Shanghai perde 0,24%. Il mercato viene spinto dall’andamento del manifatturiero, settore dominante nel paese. L’indice PMI manifatturiero elaborato da Caixin per il mese di agosto è salito a 53,1 punti, dai 52,8 di luglio e a fronte del lieve calo previsto dagli analisti pari a 52,6 punti.

L’ASX 200 australiano cede l’1,64%. Nelle prossime ore la banca centrale (Reserve Bank of Australia, RBA) dovrebbe aggiornare la sua decisione di politica monetaria, ma non sono previste modifiche.

L’indice Hang Seng di Hong Kong ha perso -0,96%.

Il Nikkei 225 giapponese ha chiuso poco sotto la parità -0,01% dopo un avvio comunque fiacco.

Unica eccezione in verde il KOSPI sudcoreano che è lievitato dell’1,01%. (Il prossimo anno il Ministero dell’Economia e delle Finanze del paese dovrebbe emettere l’equivalente di $145,68 miliardi in debito sovrano – un’emissione di bond da record per la Corea).

Contrastate anche le piazze europee che però ad agosto hanno registrato l’andamento mensile migliore dalla crisi finanziaria del 2008 sulla scia dell’allentamento delle misure di confinamento in gran parte dei paesi. Il Ftse Mib segna +0,11%, il DAX tedesco è in rialzo dello 0,27%, il FTSE britannico perde -1,38%, e il Cac 40 -0,11%.

Sul mercato delle materie prime, l’oro sta salendo contro l’USD più debole.

Al momento il metallo guadagna lo 0,81% e si attesta a $1.994,55. La valuta americana è scesa ai minimi da anni contro le altre valute principali dopo che il vice presidente della Fed Richard Clarida ha confermato la modifica nella politica dell’inflazione, già annunciata dal presidente della Fed Jerome Powell. La banca centrale intende mantenere i tassi d’interesse vicino allo zero più a lungo, cosa che spinge gli investitori a liquidare l’USD. L’oro, però, sfrutta anche le crescenti tensioni fra la Cina e gli Usa e con l’Australia.

Anche i prezzi del petrolio hanno tratto vantaggio dall’indebolimento dell’USD, recuperando le perdite di lunedì. Brent e WTI hanno guadagnato circa l’1% ciascuno. Permane tuttavia forte incertezza sui mercati dell’energia, con gli economisti che prevedono una seconda ondata della pandemia.

Sul forex, l’EUR/USD è in rialzo dello 0,46%, a 1,1991, mentre il biglietto verde sta precipitando ai minimi da due anni.

Lo yen giapponese è sotto i riflettori, con gli investitori che scommettono su chi diventerà primo ministro dopo le improvvise dimissioni di Shinzo Abe. Al momento l’USD/JPY cede lo 0,23%.

La sterlina ha guadagnato lo 0,34% contro l’USD.


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