L'inizio dell'ottava è complessivamente in positivo per l'Asia, che è reduce dalla migliore performance settimanale da febbraio. A contribuire al clima rialzista l'apertura di Donald Trump, che si è detto pronto a impegnarsi perché il colosso tecnologico cinese Zte possa "tornare velocemente a fare affari" dopo che lo scorso mese il produttore di apparati e infrastrutture per la telefonia mobile aveva incassato l'interdizione a operare in Usa per un periodo di sette anni. Da parte sua Pechino si prepara a inviare il vicepremier Liu He a Washington per proseguire nei negoziati al fine di scongiurare una guerra commerciale tra i due Paesi. In vista dell'incontro di giugno tra Trump e il leader nordcoreano Kim Jong-un, Washington ha invece sottolineato di essere pronta a togliere le sanzioni contro Pyongyang se verrà raggiunto l'accordo sulla cessazione del programma nucleare della Corea del Nord.
Il clima positivo è confermato dal guadagno intorno allo 0,50% dell'indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso.
Sul fronte valutario, il Bloomberg Dollar Spot Index, paniere che monitora la divisa americana nei confronti delle altre dieci principali monete, è poco mosso come sostanzialmente piatta è la performance dello yen sul biglietto verde, il che non impedisce comunque a Tokyo di chiudere in rialzo: il Nikkei 225 segna infatti un progresso dello 0,47% (fa meglio l'indice più ampio Topix, apprezzatosi dello 0,61%).
Positive anche le piazze cinesi: l’SSE Index chiude a +0,34%, l’Hang Seng di Hong Kong a + 1,02%. Positiva anche l’Australia con l’Asd All Ords a + 0,30%.
BORSE EUROPEE
Deboli invece le piazze europee in apertura dell’ottava. Il FTSE MIB è poco sopra la parità, al memento segna +0,o3%, il FTSE 100 di Londra -0,09%, il DAX di Francoforte -0,07%, il CAC 40 di Parigi -0,10%, l’IBEX 35 di Madrid +0,06%.
Mercato azionario giapponese positivo, il Nikkei 225 stamattina ha chiuso a +0,47%. Borse cinesi in progresso: l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen poco fa ha terminato a +0,94%, l'indice Hang Seng di Hong Kong al momento segna +1,3% circa.
Future sugli indici azionari americani in verde: S&P 500 +0,2%, NASDAQ 100 +0,2%, Dow Jones Industrial +0,3%.
WALL STREET
La Borsa di New York ha chiuso l'ultima seduta della settimana scorsa in rialzo grazie al comparto farmaceutico. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,37%, l'S&P 500 lo 0,17%. Poco sotto la parità il Nasdaq Composite (-0,03%), zavorrato dal settore tecnologico.
Sul fronte macroeconomico i prezzi alle importazioni nel mese di aprile sono rimasti cresciuti dello 0,3% dopo un decremento dello 0,2% a marzo (rivisto da +0,0%). Le attese degli analisti erano per un incremento dei prezzi dello 0,5% su base mensile. Rispetto all'anno precedente si è rilevata una crescita pari al 3,3%. I prezzi delle esportazioni sono cresciuti dello 0,6% ad aprile, dopo un incremento dello 0,3% rilevato a marzo. Rispetto a un anno fa i prezzi delle esportazioni sono cresciuti del 3,8%.
Stabile a 98,8 punti l'indice di fiducia dei consumatori del Michigan (preliminare) nel mese di maggio. Gli analisti avevano previsto un calo a 98,5 punti.
Nell'arco della settimana il Dow Jones ha guadagnato il 2,3%, l'S&P 500 il 2,4% e il Nasdaq Composite il 2,7%.
NEWS MACROECONOMICHE
Giappone: crescita prezzi produzione rallenta al 2,0% annuo
Secondo quanto comunicato dalla Bank of Japan (BoJ), in aprile i prezzi alla produzione nel Sol Levante sono cresciuti del 2,0% annuo, in ulteriore rallentamento rispetto al progresso del 2,1% di marzo (2,6% in febbraio), ma in linea con il consensus. Su base sequenziale la lettura è stata invece per un rialzo dello 0,1% contro il declino di pari ammontare di marzo (in febbraio erano aumentati sempre dello 0,1%) e come previsto dagli economisti.
Giappone: balzo del 22,0% per gli ordini di macchine utensili
In aprile, secondo la stima preliminare della Japan Machine Tool Builders' Association (Jmtba), gli ordini di macchine utensili in Giappone hanno segnato un balzo del 22,0% annuo, in ulteriore deciso rallentamento però rispetto al 28,1% di marzo (e al 39,5% di febbraio). Si tratta comunque del diciassettesimo incremento consecutivo dopo sedici mesi di contrazione.
Cina: prestiti in essere saliti del 12,7% annuo in aprile
Secondo quanto comunicato venerdì dalla People's Bank of China (PboC), in aprile le banche cinesi hanno erogato prestiti per 1.180 miliardi di yuan, in progresso rispetto ai 1.120 miliardi di marzo (839,3 miliardi in febbraio e 2.900 miliardi in gennaio) e sopra ai 1.100 miliardi del consensus di Reuters. I prestiti in essere sono invece saliti lo scorso mese del 12,7% annuo, in linea con le attese e contro il progresso del 12,8% di febbraio e marzo (13,2% in gennaio).
Cina: massa monetaria M2 cresciuta dell'8,3% annuo in aprile
Secondo quanto comunicato venerdì dalla People's Bank of China (PboC), la massa monetaria M2 di Pechino è cresciuta dell'8,3% annuo in aprile, in marginale accelerazione rispetto all'8,2% di marzo (8,8% in febbraio), quando il progresso si era attestato sui minimi dal 1996 (anno da cui parte la serie storica della statistica). Il dato si confronta con il progresso all'8,5% del consensus di Reuters.
Per Bullard (Fed) tassi d'interesse Usa già sulla neutralità
James Bullard, president della Federal Reserve (Fed) di St. Louis, ha confermato quanto già anticipato lo scorso mese dichiarando venerdì che l'istituto centrale di Washington non ha bisogno di alzare ulteriormente i tassi d'interesse visto che la politica monetaria ha già raggiunto la "neutralità". "Dovremmo stappare lo champagne non alzare i tassi a fronte di una bassa disoccupazione e di un'inflazione con nessun pericolo apparente di accelerazione", ha dichiarato parlando presso la Chamber of Commerce in Springfield, Missouri. "L'economia sta funzionando abbastanza bene adesso", ha aggiunto. Per Bullard, che nel 2018 non è membro votante del Federal Open Market Committee (Fomc, la commissione della Fed che si occupa di politiche monetarie), proseguire nel rialzo dei tassi rischia di erodere gli investimenti delle imprese che potrebbero derivare dal recente taglio fiscale, scombussolare le sane condizioni del mercato del lavoro e lasciare le aspettative d'inflazione sotto ai target della Fed stessa.
India: crescita produzione industriale frenata al 4,4% annuo
Secondo quanto reso noto venerdì dal Central Statistics Office (Cso, l'ente di statistica di New Delhi), in marzo la produzione industriale è cresciuta in India del 4,4% annuo, in ulteriore frenata rispetto al 7,0% di febbraio (lettura rivista al ribasso dal 7,1% comunicato lo scorso mese) e al 7,4% di gennaio. Il dato, comunque in espansione per il decimo mese consecutivo, è anche inferiore al 5,9% del consensus. Nell'intero esercizio 2017-2018 (chiuso lo scorso 31 marzo) l'espansione della produzione industriale è stata del 4,4% contro il 4,3% del periodo aprile-febbraio e il 4,3% del precedente anno fiscale.
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