Un’ottava da dimenticare. Le principali Borse europee hanno aperto l'ultima seduta della settimana in ribasso e continuano a muoversi in rosso. Al momento della scrittura l'indice Stoxx Europe 600 cede lo 0,06%, il FTSE MIB segna -0,42%, il Cac40 di Parigi -0,49%, il Ftse100 di Londra -0,41%, il Dax30 di Francoforte -0,31%.
Il nuovo crollo ieri a Wall Street (S&P 500 ha chiuso a -3,75%, NASDAQ Composite -3,90%, Dow Jones Industrial -4,15%) si è trascinato indietro, al solito, tutti i mercati azionari. A cominciare da quelli asiatici che nella notte hanno registrato forti tonfi. Il Nikkei 225 ha chiuso a -2,32%. E così le borse dell’intera regione. Seul è andata giù dell'1,82% e Sydney dello 0,9%. I listini più colpiti sono quelli cinesi con Shanghai che affonda del 4,95%, Hong Kong del 3,5% e Shenzhen del 3,3%.
A scatenare le turbolenze – secondo i più – il timore dei rialzi dei tassi Usa, con effetti sugli utili aziendali e sul potere d'acquisto. Un timore alimentato dalla corsa del rendimento dei titoli di Stato americani, salito ai massimi da quattro anni, toccando un massimo 2,88%
Secondo Bloomberg la correzione subita dalle Borse mondiali in scia alle turbolenze su Wall Street, generata dai timori di una stretta sui tassi Usa e dalle prese di beneficio dopo la lunga corsa dei mercati azionari, è costata ai listini di tutto il mondo 5 trilioni di dollari (5.000 miliardi),
L’Euro ha aperto sotto quota 1,23 dollari ed è in ripresa. Attualmente sta passando di mano a 1,2267 dollari. Ritraccia anche la moneta europea contro lo yen (1,3381). La coppia Dollaro/yen in rialzo a 109,10.
CRIPTOVALUTE
Continua il recupero di Bitcoin Cash che fa registrare (+15,13%) un’altra variazione giornaliera positiva. Tra le prime dieci del paniere CMC, oltre a Bitcoin Cash, comunque, è solo Ripple a muoversi in positivo (+3,49), mentre Nem perde il 6,38%. E non a caso si parla di Ripple e Nem. Le attenzioni degli investitori, infatti, sono tutte rivolte al maxi furto di criptomonete registrate in Giappone il 26 gennaio scorso, con un ammanco di 46,3 miliardi di yen (circa 425 milioni di dollari).
Coincheck Inc., che è il più grande exchange di criptovalute del Giappone, vale a dire, la società che ha subito il maxi furto, ha in ogni caso annunciato che rimborserà la somma sottratta venerdì scorso ai suoi iscritti, in quello che viene definito il più clamoroso furto digitale di criptovalute nella storia delle blockchain.
Come si sa, l'attacco informatico, che ha portato al furto di oltre mezzo miliardo di dollari sotto forma di criptovalute Nem e Ripple, ha forzato l'exchange a sospendere i prelievi di tutte le criptovalute, fatta eccezione per bitcoin.
Nel comunicato diffuso ieri, Coincheck ha riferito che il furto dei Nem ha interessato 260 mila utenti dell'exchange; questi ultimi verranno rimborsati in yen, anche se le modalità e le tempistiche esatte non sono ancora state comunicate.
Ne finiscono qui le novità del furto. Fonti vicine alle indagini citate dalla stampa giapponese, i responsabili del maxi-furto di criptovaluta Nem ai danni dell'exchange giapponese Coincheck avrebbero già convertito parte della refurtiva in bitcoin ed altre criptovalute più "spendibili" avvalendosi di exchange clandestini nella darknet.
Il quotidiano "Nikkei" ha pubblicato l'immagine dell'interfaccia di un nuovo exchange clandestino comparso sulla darknet questa settimana, che consente di acquistare proprio Nem in cambio di criptovaluta Bitcoin e Litecoin, a tassi di cambio inferiori a quelli di mercato. Le transazioni effettuate tramite quest'interfaccia avrebbero coinvolto proprio i "wallet" dov'era depositata la refurtiva, dal valore complessivo di 530 milioni di dollari.
Tracciare questi spostamenti è possibile perché la Nemo.io Foundation ha "marcato" le criptovalute rubate per seguirne gli spostamenti. Gli investigatori giapponesi hanno anche individuato connessioni illecite ai sistemi di Coincheck da server in Europa e negli Stati Uniti, nei giorni immediatamente precedenti il maxi-furto del 26 gennaio scorso: una scoperta che solleva dubbi in merito alla responsabilità della Corea del Nord, denunciata nei giorni scorsi dall'intelligence sudcoreana.
I DATI MACROECONOMICI ATTESI OGGI
Venerdì 9 Febbraio 2018
16:00 USA Scorte all'ingrosso finali dic.
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