(14 maggio 2020, ore 9,30). Mentre i timori legati a Covid19 restano il tema dominante sui mercati, si torna a parlare anche delle banche centrali. Se ieri al centro dei riflettori c'è stata la Federal Reserve (Fed) con l'intervento del presidente Jerome Powell, oggi i mercati attendono il bollettino economico della Banca centrale europea (Bce) che verrà pubblicato a partire dalle 10.
Wall Street ha mal digerito ieri proprio le dichiarazioni di Jerome Powell, chiudendo la seduta infrasettimanale con cali di oltre il 2% per l’indice Dow Jones.
Nel pomeriggio italiano il presidente della Fed ha chiuso all’ipotesi di tassi di interesse negativi ("non è uno strumento a cui stiamo guardando" sono state le parole di Powell) e ha anche posto l’accento come l’outlook economico sia altamente incerto. “Continueremo a utilizzare tutti i nostri strumenti al massimo, fino a quando la crisi (provocata dal coronavirus) non sarà finita e la ripresa economica non sarà sotto controllo”, ha rimarcato ancora Powell.
Intanto in Italia si guarda al varo di ieri del tanto atteso Decreto rilancio. E' “un testo complesso con oltre 250 articoli: 55 miliardi, come due manovre, due leggi di bilancio”, ha precisato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. A questo punto “la parola passa al Parlamento”.
PIAZZE FINANZIARIE EUROPEE: AVVIO IN CALO
Nuovo avvio di contrattazioni in calo per le principali Borse europee, che lasciano sul terreno oltre l'1 per cento.
In apertura il Dax di Francoforte segna una flessione dell'1,12%, mentre il Cac40 e il Ftse 100 perdono rispettivamente l'1,28% e l'1,42 per cento.
In attesa dell'indicazioni che arriveranno stamattina dal bollettino economico della Bce, i mercati si concentrano ancora sulle parole del presidente della Fed, che ieri ha parlato di un outlook sull'economia "altamente incerto", sottolineando che altri interventi a sostegno dei fondamentali Usa potrebbero essere necessari.
A PIAZZA AFFARI IL FTSE MIB SEGNA 0,92%.
Ftse Mib torna a scendere. Sul principale indice italiano è tornata a prevalere la cautela con l’indice che è sceso sotto quota 17.500 punti. La debolezza potrebbe portare i corsi verso l’area di supporto importante tra 16.384 e 16.000 punti. Il break di tale fascia di prezzo potrebbe innescare accelerazioni verso 14.894 e 14.153 punti, il minimo di marzo. Al rialzo, invece, tra i 18.000 punti e 18.400 punti si trova una resistenza chiave che, se superata, darebbe un segnale di sentiment piuttosto forte garantendo all’indice il ritorno a 20.000 punti.
BORSE ASIATICHE IN ROSSO
I mercati asiatici chiudono la seduta con segni negativi seguendo la chiusura al ribasso degli indici azionari americani dopo le parole del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell. Il banchiere ha dichiarato che l’outlook dell’economia statunitense resta incerto con significativi rischi al ribasso.
A Tokyo, l'indice Nikkei ha chiuso con un calo dell'1,51% a 19.960,25 punti, mentre il Topix ha ceduto l'1,49% a 932,44 punti. Debole Seoul che arretra dell'1,13%.
Giù anche le borse cinesi, con Shanghai che segna un -0,68% e Shenzhen un -0,57%. Taiwan flette l'1,18%. Deboli le altre borse che chiuderanno più tardi le rispettive sedute, con Hong Kong che perde l'1,26% e Kuala Lumpur lo 0,12%. In rosso inoltre Singapore (-1,59%), Jakarta (-0,36%) e Bangkok (-1,46%).
Scivola la piazza di Mumbay (-1,86%) seguita da Sydney (-1,28%).
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