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Immagine del redattoreAntonio Arricale

BORSE IN RIPRESA, SI ALLENTANO I TIMORI DEI DAZI USA?

"Guerra commerciale” globale? Gli indici azionari globali sono calati, e la volatilità è aumentata. La settimana vedrà nuovamente il focus sulle notizie e sulle relazioni commerciali. Intanto sui mercati regna una calma apparente.

BORSE EUROPEE SOPRA LA PARITÀ

Le principali Borse europee hanno aperto la prima seduta della settimana in rialzo dopo i forti cali della scorsa settimana innescatati dai timori di una guerra commerciale. L'indice Stoxx Europe 600 guadagna lo 0,05%, IL Ftse Mib segna -0,08%, il Dax30 di Francoforte lo 0,53%, il Cac40 di Parigi lo 0,41%, il Ftse100 di Londra lo 0,46%, l’Ibex 35 di Madrid +0,03%.

In ogni caso, sui mercati domina la cautela con gli investitori attenti ai possibili impatti delle politiche protezionistiche Usa sulla crescita globale.

A Piazza Affari, in particolare, bancari deboli in avvio: l'indice FTSE Italia Banche segna -0,9%. In calo UniCredit (-1%), Banco BPM (-1%), Bper Banca (-0,8%), Intesa Sanpaolo (-0,7%).

MERCATI ASIATICI IN CALO MA IL NIKKEI 225 GUADAGNA LO 0,72%

Alla riapertura degli scambi in Asia le perdite sono proseguite anche se i timori per una guerra commerciale innescata dall'amministrazione del presidente Usa hanno perso d'intensità, in particolare per quanto riguarda la Corea del Sud. Manca l'ufficialità, ma Seoul e Washington si sarebbero accordate per una revisione dell'accordo bilaterale vecchio di sei anni (United States–Korea Free Trade Agreement, noto come Korus).

In cambio di una maggiore apertura alle esportazioni di vetture made in Usa, Seoul sarebbe stata esclusa dall'aumento delle tariffe sull'acciaio, impegnandosi però a rispettare limiti pari al 70% delle importazioni medie annue del periodo 2015-2017. Notizia che ha spinto in rally di quasi il 3% il titolo del colosso siderurgico Posco a Seoul e garantito un apprezzamento intorno allo 0,70% per il Kospi.

La tendenza complessiva per la regione resta comunque negativa, come confermato dal declino di circa lo 0,20% dell'indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso (in flessione per la quarta seduta consecutiva).

Sul fronte valutario, il Bloomberg Dollar Spot Index, paniere che monitora la divisa americana nei confronti delle altre dieci principali monete, è sostanzialmente invariato mentre lo yen perde circa lo 0,20% sul biglietto verde, dopo che in precedenza aveva superato quota 105 per la prima volta dal novembre 2016.

A Tokyo il Nikkei 225 ha ridotto le perdite, che erano state ampiamente superiore all'1% in intraday, virando addirittura in positivo dello 0,72% in extremis (ha fatto peggio l'indice più ampio Topix, apprezzatosi comunque dello 0,38%).

In negativo Hong Kong: l'Hang Seng segna -2,45%, a Sydney l’Asx All Ords -0,47%

BORSA USA: SETTIMANA DA DIMENTICARE, S&P 500 -5,95%

La Borsa di New York ha chiuso l'ultima seduta della settimana in deciso calo. Il Dow Jones ha perso l'1,77%, l'S&P 500 il 2,1%, il Nasdaq Composite il 2,43%.

Il presidente Donald Trump ha annunciato dazi per 60 miliardi di dollari sulle importazioni dalla Cina scatenando la reazione di Pechino che a sua volta intende tassare 128 prodotti americani per un totale di 3 miliardi di dollari. I timori di una guerra commerciale tra Usa e Cina hanno segnato negativamente il bilancio settimanale di Wall Street dove il Dow Jones ha perso -5,67%, S&P 500 -5,95% e Nasdaq Composite -6,54%.

Sul fronte macroeconomico il Dipartimento del Commercio USA ha reso noto che nel mese di febbraio la domanda di beni durevoli è cresciuta del 3,1% su base mensile dal -3,6% precedente (rivisto da -3,5%). L'indice "core" è cresciuto dell'1,2% su base mensile, dal -0,2% precedente. Gli ordini esclusi i mezzi per la difesa sono aumentati del 2,5% su base mensile dal -2,5% della rilevazione precedente.

Le vendite di nuove abitazioni sono diminuite dello 0,6% a febbraio rispetto al mese precedente, attestandosi a 618 mila unità (consensus 623 mila), in calo rispetto alle 622 mila unità della rilevazione precedente (rivista da 593 mila unità). Le attese erano per un incremento mensile del 4,4%.

I DATI MACROECONOMICI ATTESI OGGI

Lunedì 26 Marzo 2018

USA Apertura mercati torna alle 15:30;

08:45 FRA PIL finale trim4;

10:00 ITA Bilancia commerciale (non UE) feb;

14:30 USA Indice Chicago Fed (attività nazionale) feb.





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